STEROIDI
ANABOLIZZANTI PER ESALTARE LE CAPACITA' ATLETICHE ED EFFETTI NOCIVI
Dott.
Matteo SIMONE
Psicologo
clinico e dello sport, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Per molto
tempo nessuno ha potuto affermare con certezza che doparsi fosse utile
agli atleti. Al di là degli effetti sulla massa muscolare, per anni i
medici sportivi si sono chiesti se gli ormoni anabolizzanti fossero
davvero in grado di migliorare la prestazione. La risposta è arrivata il
4 luglio 1996, sul New England Journal of Medicine. Shalender Bhasin della
Charles Drew University of Medicine and Science di Los Angeles ha
suddiviso quarantatrè uomini in quattro gruppi, e li ha sottoposti a
quattro diversi trattamenti: placebo con e senza esercizio fisico, e
testosterone (600 milligrammi alla settimana per dieci settimane
consecutive) senza e con esercizio. Conclusione: il testosterone,
soprattutto se associato all’esercizio, aumenta, oltre alle dimensioni,
anche la forza del muscolo.
L’impiego degli steroidi anabolizzanti (SA) al fine di esaltare le
capacità atletiche è con ogni probabilità il fenomeno doping più
diffuso e consistente mai registrato.
L’azione anabolizzante consiste nello stimolo della sintesi delle
proteine di alcuni tessuti ed in particolare dei muscoli. Essa comporta
una ritenzione dell’azoto introdotto con gli alimenti nell’organismo,
superiore all’escrezione (bilancio azotato positivo), nonché
l’accrescimento delle masse muscolari; il peso corporeo aumenta senza
che a ciò contribuisca un incremento del tessuto adiposo. (1)
Gli SA vengono assunti a cicli (cycling), con periodi di assunzione di
8-12 settimane, ripetuti dopo 6-10 settimane di wash-out. Il dosaggio
degli SA viene aumentato progressivamente nelle prime settimane sino a
raggiungere il massimo a metà del ciclo e poi ridotto progressivamente.
E’ inoltre frequente il fenomeno dello stacking, cioè il ricorso
contemporaneo a due o più preparati, sia per via orale che per via
parenterale, a dosi sovra terapeutiche. (2)
Effetti nocivi dovuti alla somministrazione di SA sono stati riscontrati
sia nei pazienti in trattamento con dosi fisiologiche di SA per varie
patologie, sia ed in maniera ancor più evidente, negli atleti dopati con
dosaggi sovraterapeutici.
In generale gli effetti tossici degli SA, tranne forse quelli sul
miocardio, sono di breve durata e reversibili, dopo sospensione di questi
composti, nell’arco di alcune settimane. Molti atleti assumono SA in
modo quasi continuativo per lunghi periodi di tempo, per cui tali effetti
nocivi possono divenire stabili e costituire un serio rischio per la
salute.
Clinicamente
nell’uomo adulto si verifica: ingrandimento delle ghiandole sebacee e
della loro secrezione di sebo con sviluppo di lesioni acneiche ed
alopecia; ipotrofia testicolare con alterazioni delle spermatogenesi (oligoastenospermia)
e conseguente compromissione della fertilità; ipertrofia prostatica;
ginecomastia; aumento della libido e della potenza sessuale. Nel periodo
di wash-out si registra un calo importante della libido e della potenza
sessuale.
Nella femmina adulta l’assunzione di SA determina uno stato di
virilizzazione con elevati livelli di testosterone circolante,
caratterizzato da: irsutismo; acne; abbassamento del tono di voce per
alterazione delle corde vocali; ipertrofia clitoridea; diminuzione del
volume mammario; irregolarità mestruali; aumenti dell’aggressività e
della libido; calvizie di tipo maschile. Tali modificazioni sono
reversibili, tranne l’ipertrofia clitoridea e le modificazioni del
timbro vocale, che tendono a permanere nel tempo, anche dopo sospensione
dei farmaci. Gli SA durante la gravidanza, a causa della loro capacità di
attraversare la placenta, possono determinare virilizzazione dei feti
femmina.
Negli utilizzatori di SA sono stati riportati cambiamenti della personalità
che vanno da un’aumentata irritabilità, a comportamenti violenti ed
antisociali, sino ad alcune segnalazioni di vere e proprie psicosi. In
genere tali disturbi del comportamento ritornano alla norma dopo
sospensione degli SA. Recenti lavori indicano che l’utilizzo di SA si
associa frequentemente con l’abuso di altre droghe quali cocaina,
eroina, alcol, marijuana e sigarette. L’uso di SA sembra inoltre
associato anche ad altri comportamenti a rischio, quali il pensiero
suicidio, l’intraprendere rapporti sessuali non protetti, il guidare in
stato di ebbrezza, il possedere un’arma. Sono stati riportati infine
alcuni casi di AIDS contratto tramite lo scambio di siringhe infette,
utilizzate dagli atleti per le iniezioni intramuscolari.
Negli
atleti, in genere giovani body builders utilizzatori di steroidi ed
elevati dosaggi e per lunghi periodi di tempo, sono stati riportati almeno
una trentina di seri eventi cardiovascolari, prevalentemente a livello
cardiaco, quali infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco e morte
improvvisa aritmica.
All’inizio l’autoprescrizione degli Steroidi Anabolizzanti riguardava
solo atleti d’élite praticanti sport di potenza, ma in seguito si
estese a macchia d’olio alle altre discipline sportive ed anche ad
atleti amatoriali. Il loro abuso continuò a diffondersi sempre più nel
mondo dello sport, soprattutto nelle palestre di body building dove
vengono assunti al solo scopo di migliorare l’aspetto fisico.
Tra gli adolescenti, l’uso di steroidi è tipicamente motivato da
benefici a breve termine, includendo il desiderio di aumentare la forza e
il rendimento atletico e il desiderio di migliorare l’aspetto. In
generale, gli utilizzatori di steroidi che sono atleti sono più propensi
ad usare steroidi per motivi legati al rendimento atletico, mentre gli
utilizzatori che non sono atleti sono più motivati da preoccupazioni
relative l’aspetto.
Un analisi del contenuto delle 10 riviste più popolari tra le persone tra
i 18 e i 24 anni evidenziò che le riviste lette dagli uomini (Sports
illustrated, Playboy, Newsweek, National Geographic, Rolling Stone,
Penthouse, Life, Field and Stream, Jet, e Gentlemen’s Quarterly),
diversamente da quelle lette dalle donne, contenevano più articoli sulla
forma fisica che sulla dieta. Gli autori suggeriscono che le pubblicità
il contenuto di articoli dei mass media possono giocare un ruolo
importante nel persuadere le donne ad essere preoccupate primariamente con
il peso e gli uomini a focalizzarsi sul cambiamento della forma fisica.
(3)
L’immagine del corpo è stata a lungo un soggetto di ricerca e la
maggior parte degli individui sono risultati essere infelici in qualche
modo con il loro corpo.
Generalmente
le donne vogliono essere 7 libbre più leggere, avere fianchi e vita più
piccoli, braccia e gambe più magri, e avere nasi più piccoli. Gli uomini
vogliono essere 3 libbre più pesanti, più alti, avere spalle più ampie,
braccia e gambe più spesse, avere menti più larghi, e orecchie più
piccole. Entrambi vogliono avere petti più larghi. E’ emerso che gli
uomini sono insoddisfatti con loro stessi dalla vita in su e a parte
il loro petto le donne sono insoddisfatte con i loro corpi dalla vita in
giù. Queste conclusioni sono consistenti nelle varie ricerche, e
corrispondono anche agli attributi fisici che noi consideriamo molto nel
sesso opposto. Nelle donne questa pressione è stata considerata
contribuire allo sviluppo di disordini alimentari. Negli uomini, e in una
più piccola proporzione di donne, può aver contribuito all’uso di SA.
(1)
MANARA L., MANNAIONI P.F., 1994, Farmacologia e doping, MASSON, Milano.
(2)
GIADA F., CONTE R., PALATINI P., 1999, Effetti farmacologici e tossicità
degli steroidi anabolizzanti, Medicina dello sport, 52/2.
(3)
OLIVARDIA R., POPE H.G., HUDSON J.I., 2000, Muscle Dysmorphia in Male
Weightlifters: A Case-Control Study, Am. J. Psychiatry 157.
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