LA CAPOEIRA, GIOCO-DANZA-LOTTA.UNA SORTA DI TERAPIA COMUNITARIADott.
Matteo SIMONE Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta
Gestalt ed EMDR
A questo proposito voglio parlare delle modalità di
comprare il gioco. Per far ciò bisogna introdurre gli strumenti che
sono il berimbau che è uno strumento che comanda il gioco, nel berimbau
c’è l’anima, lo spirito della capoeira, inoltre possono essere
presenti altri strumenti quali il pandeiro, l’atabaque, l’agogo e il
reco-reco. Ci si dispone in un cerchio e due persone decidono di giocare
disponendosi accovacciati davanti al berimbau e quindi si parte per il
gioco che comprende l’osservazione dell’altro, l’ascolto del ritmo
del berimbau, l’ascolto delle sensazioni del proprio corpo e
dell’energia dell’intero gruppo, non si tratta di un arte marziale
aggressiva ma più che altro dimostrativa, quindi si cerca di evitare di
colpire con forza, potenza e aggressività ma, come dice il
Contra-Mestre Junior Graucà, può capitare anche di prendere colpi
soprattutto se non si gioca con la giusta attenzione e concentrazione e
se non si ascoltano gli insegnamenti dei maestri. Si può entrare nel gioco o
perché si ha voglia di giocare o per aiutare un capoerista in difficoltà
e si entra con un’attenta modalità e gestualità non verbale, di
solito ponendo una mano tra i due giocatori con il dorso verso la
persona che si vuol fare uscire che di solito è il più stanco o più
debole o meno graduato. “Il “toque da cavalaria” del berimbau nasce
dalla necessità di avvisare i giocatori che la polizia stava
arrivando.”(4)
L’allievo di capoeira dopo circa 6 mesi/1 anno di
apprendimento può partecipare al “Batizado” dove fa un esame su
quello che ha appreso, gli viene dato l’appellido, cioè un
soprannome, questa usanza deriva dal fatto che essendo proibita per
tanto tempo i capoeristi si riconoscevano attraverso soprannomi per non
essere identificati; il Batizado comprende il gioco nella RODA
dell’allievo con un graduato che gli fa da padrino che, come vuole la
tradizione, cercherà di farlo cascare ini modo che possa apprendere che
l’importante è potersi rialzare sempre e che non si finisce mai di
imparare, questo è un concetto simile alla resilienza, cioè si può
uscire dalle situazioni difficili più forti di prima. Un ringraziamento ai maestri
e graduati Brasiliani che trasmettono quest’arte sportiva-terapeutica:
Thiago, Junior, Samuray, Capivara, Bom meninho, Gerbinho, Morui,
Paolinho, Gico, Cafè, Apache, e a tutti gli allievi del gruppo Raca di
Roma: Barbara, Valentia, Vovo, India, Notre Dame, ecc.. (1)
José
augusto Maciel Torres e Carlos Alberto Conceicao dos (2)
FERREIRA, Aurélio
B. Holanda. Dicionário da língua portuguesa.Curitiba:Ed.Positivo,2008,p.209. (3)
Eusebio Lobo da Silva, O
corpo na capoeira, Campinas, Brasil, Editora da UNICAMP, 2008. (4)
(5)
TEIXEIRA,
André Luiz Reis. Capoeira, saúde
e bem-estar social. Brasília: Thesaurus, 2006,p.
94. (6)
Projeto
Político Pedagógico Educacional 01, 2010 – SEEDF
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