LA
COMUNITA' PSICOTERAPEUTICA RESIDENZIALE E IL SUO CAMPO MENTALE
di LUIGI D’ELIA
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CONCLUSIONI
Il lavoro residenziale di una CT, attraverso la sua quotidianità, è
(chiarito il problema dei criteri selettivi) un potentissimo attivatore di
salute mentale, oltre ad essere un potentissimo e privilegiato setting
osservativo e terapeutico. Tale lavoro pone però preliminarmente, proprio
perché fondato sulla compartecipazione degli spazi psichici e fisici, i
problemi cruciali del rapporto tra osservatore e osservato e della
distanza tra parte curante e parte curata, tant’è che in tale contesto
diventa particolamente ardua l’individuazione di “cosa” osservare,
di “come” curare, e di quali sono i fattori di efficacia terapeutica.
Inoltre, la gravità della tipologia di pazienti che accede alla CT, pone
ulteriori problemi di gestione, di setting e di organizzazione, nonché
problemi di integrazione, di comunicazione e formazione dell’équipe
curante. L’idea di considerare l’articolazione delle aree mentali in
relazione isomorfica e dialettica con l’organizzazione dell’ambiente e
degli spazi di pensiero e di significazione all’interno di una
transizionalità circolare delle aree mentale e degli interventi, fonda
l’intervento comunitario sul concetto di globalità (di setting, di
campo relazionale, di percorso terapeutico): in questo senso la CT è il
luogo elettivo dell’integrazione degli interventi terapeutici. Il lavoro
con le famiglie degli ospiti di CT, lungi dall’essere una variante o
un’opzione del lavoro terapeutico con i pazienti nella CT, è invece
totalmente integrato allo specifico della CT e quindi essenziale per il
buon esito della terapia. Esso viene concepito come presa in carico della
multiappartenenza del paziente ai differenti contesti di vita e ai diversi
momenti fondativi della sua personalità (famiglia, gruppo sociale
ristretto e allargato) e come assunzione della “criticità” della sua
storia personale e familiare. Questo modo di prendersi cura di pazienti
psicotici richiede non indifferenti sforzi organizzativi ed economici, ma
soprattutto una motivazione particolarmente forte da parte degli
operatori.
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