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AMORE E PSICHE.

Appunti di tirocinio con il Centro Italiano Sviluppo Psicologia.

Programma radio del 26 Gennaio 2012.

 

La tematica trattata è l’amore, aspetto fondamentale per la vita di ogni essere umano. Per alcuni innamorarsi è questione di un momento, per altri invece è un processo più lento, graduale. Spesso capita di intrattenere un' amicizia per mesi, se non addirittura anni e poi un bel giorno ci si rende conto all'improvviso di essere innamorati di una persona, che vediamo con occhi diversi, che è diventata speciale. Ma perché ci si sente così bene quando si è innamorati? L'innamoramento è accompagnato da tutta una serie di intense e travolgenti sensazioni ed emozioni, particolarmente all'inizio di un rapporto amoroso. In genere si attraversano tre fasi: l'attrazione iniziale, l'infatuazione e il legame affettivo.

L'attrazione fisica

L’attrazione iniziale rappresenta la prima fase di un rapporto d’amore e nella maggior parte dei casi è puramente fisica. Sia gli uomini sia le donne si sentono attratti gli uni dagli altri per fattori estremamente variabili. Tra i fattori principali che scatenano l’attrazione fisica c’è la sensazione di individuare nell’altro qualcosa di “familiare”, di ben noto, che ci mette a nostro agio, che ci riporta all’infanzia, ci dà piacere e ci fa dire “ sto molto bene con lui” “ lei mi fa sentire bene con me stesso” “ tira fuori il meglio di me”, etc. Gli studi condotti hanno documentato che quando sperimentiamo un’emozione di questo genere, l'amigdala, una parte del cervello costituita da due piccole sezioni a forma di noce, stimola una secrezione ormonale. Tale esperienza viene poi memorizzata nella neocorteccia, una parte del cervello che funge da superarchivio, associando l’emozione alla secrezione ormonale correlata. E’ possibile che ogni volta che riscontriamo qualcosa di familiare in qualcuno, riemergano le stesse emozioni e risposte ormonali che ci riportano alle prime esperienze avvenute prevalentemente in ambito familiare. E l’attrazione degli opposti, allora? Non tutti desiderano, nel proprio inconscio, rivivere le esperienze infantili. A volte si ricerca ciò che si è desiderato e non si è potuto avere: nascono così interessi nei confronti di persone apparentemente inadatte, che attraggono proprio perché appaiono molto diverse da noi. Per esempio, possono avere sviluppato aspetti caratteriali differenti dai nostri o di cui sentiamo la mancanza. Legarsi a queste persone può rappresentare un modo per “acquisire” questi aspetti del carattere, colmando per “sostituzione” questa lacuna.

L’infatuazione

Rappresenta la seconda fase dell’amore e si manifesta con lo slancio emotivo, passionale, favorito dagli ormoni che inondano il corpo (ferormoni, adrenalina e dopamina, feniletilamina, ossitocina e altri). La coppia ricerca l’intimità. Oltre a dare origine a un legame corporeo, un'attività sessuale appagante favorisce l’intimità e il legame affettivo. L'intimità può darsi anche nell’amicizia, tuttavia quella che si crea tra due innamorati tende a essere molto più profonda. L'intimità implica la capacità di “mettersi nella pelle” dell’altro, senza smarrire il senso della propria identità, mantenendo quindi un forte senso della propria individualità. E’ un elemento molto importante dell’innamoramento, quello che nel rapporto a lungo termine, quando forse l'attrazione sessuale non è più così intensa, ci ricorda i primi giorni, la condivisione di momenti insieme, e favorisce il rinsaldarsi del legame affettivo.

Il legame affettivo

E’ la terza fase dell’amore e nasce progressivamente con il declino dell’infatuazione. Idealmente, una volta esauriti o ridotti gli effetti di passione euforica iniziale, dovrebbe essersi formato un forte legame affettivo della coppia. L’affetto sostituisce progressivamente lo slancio passionale delle fasi iniziali del rapporto. Non è prepotente come la passione iniziale, ma è una fiamma inesauribile che lega due persone in un impegno costante e gratificante che può durare anche tutta la vita. Dopo la tempesta iniziale, si assaporano nuovi piaceri e nuove emozioni, altrettanto intense, legate alla progettualità, alla serenità, al senso di sicurezza e di appartenenza reciproca, alla consapevolezza di poter contare sulla presenza, la disponibilità e il sostegno del partner, di fronte a qualsiasi difficoltà. C’è la sensazione profonda di essere completati dall’altro, sia a livello fisico sia a livello psicologico.

A questo proposito abbiamo introdotto i diversi modelli di coppia. In particolare, in psicosessuologia sono stati evidenziati diversi modelli di coppia stabile:

COPPIA SIMBIOTICA: i due partners vivono in simbiosi e nella coppia non ci sono spazi di autonomia personale. Questo è il tipo di coppia tipico dell’adolescenza, che se dura anche in età adulta impedisce ai due partners una vera maturazione.

COPPIA COMPLEMENTARE: in questo tipo di coppia i bisogni opposti si compensano. Ad esempio lui timido-lei estroversa, lui forte-lei debole ecc.

COPPIA SIMMETRICA : i due partners sono in simmetria fra di loro, il che significa che sono troppo simili e per questo sono sempre in competizione e spesso ostili perché lavorano entrambi per affermare la propria superiorità.

COPPIA EDIPICA: i due partners si sono scelti perché hanno visto nell’altro/a l’immagine del genitore di sesso opposto e dunque si tratta, in un certo senso, di una relazione a tre: io, tu-come-sei, tu-come-ti-vorrei.

COPPIA NARCISISTICA: il/la partner viene scelto/a perché rappresenta un'immagine di ciò che si è stati in passato, di ciò che si vorrebbe essere, di ciò che si è. Apparentemente si ama l'altro/a: in realtà si ama sé stessi.

Nella seconda parte abbiamo parlato di come evitare la rottura dei rapporti. In primis è importante chiedersi se la relazione funziona ed è soddisfacente, in particolare quando sono presenti litigi, noia, silenzio tra i partners. Abbiamo indicato alcune chiavi di lettura per fare ciò:

-          -domandarsi quali sono i veri problemi e cosa fare per risolverli;

-          -importanza del vivere nel qui ed ora e non in luce di quello che è stato il passato;

-          -scelta di chiarezza nel confrontarsi col partner;

-          -risolvere i problemi di comunicazione ed incomprensione;

-          -rilassarsi separatamente e prendere tempo per riflettere;

-          -vedere se l’altro ci danneggia e se la relazione è nociva.

ADDESTRAMENTO ASSERTIVO DI GRUPPO

Come avere successo in qualsiasi relazione

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