Anzianità, solitudine e reti informatiche: la costruzione del portale www.guidanonnisereni.it.
Introduzione
L’invecchiamento della popolazione rappresenta un fenomeno sociale in notevole aumento soprattutto nelle società occidentali. Rispetto agli inizi del secolo scorso, il numero delle persone anziane di età compresa tra i 65 e i 74 anni risulta essere 8 volte maggiore, mentre gli anziani di età superiore a 85 anni sono aumentati di oltre 24 volte (Golini, 1994; ISTAT, 2001). Tale crescita comporta necessariamente una nuova ristrutturazione sociale, politica, economica, nonché un attento esame, anche in campo psicologico, dei bisogni e delle richieste della popolazione che invecchia (Birren, Schaie, 1996; Breslow, 1999; Morris, 1999; Rowe, 1999; Schneider, 1999; Andreis, Venturello, 2000; Cesa-Bianchi, 2000; Coda, 2000; EURISPES, 2000; Cesa-Bianchi, Antonietti, 2002).La trattazione che segue desidera essere un contributo atto a suggerire una dimensione d’intervento che possa offrire agli anziani una maggiore integrazione sociale e stimolare l’autonomia di chi, invecchiando, finisce spesso per essere collocato ai margini della vita comunitaria e, a volte, addirittura, al di fuori di essa.
Abstract
Old age, solitude and internet network: the creation of the portal www.guidanonnisereni.it
The ageing of people represents a gowing social phenomenon, above all in western society. If compared with the situation at the beginning of last century, nowadays the number of people aged between 65 and 74 is eight times more than 85 are twenty-four times more (Golini, 1994; ISTAT, 2001). These data reveal the extent of a phenomenon which necessarily implies a new social, political and economical reorganization and, besides, an accurate examination, in the psychological field too, of the needs and requests of old people (Birren, Schaie, 1996; Breslow, 1999; Morris, 1999; Rowe, 1999; Schneider, 1999; Andreis, Venturello, 2000; Cesa-Bianchi, 2000; Coda, 2000; EURISPES, 2000; Cesa-Bianchi, Antonietti, 2002).The research that follows wants to be an operative proposal aiming at supporting old people’s autonomy and at offering the possibility of a better social integration to the aged, often living on the fringes of the social community or, sometimes, even out of it.
Il rischio della solitudine in terza età: le paure che isolano
Nella società contemporanea, soprattutto nelle grandi metropoli e nelle città di media estensione, si insinuano sempre più, nelle persone anziane, sentimenti di inquietudine e di timore verso un ambiente spesso ostile. I fatti di cronaca su aggressioni e furti, le testimonianze da parte di vicini, familiari o amici, le stesse esperienze subite, minano l’equilibrio che faticosamente l’anziano tenta di costruirsi. Ciò facilita l’insorgenza di paure, angosce e smarrimenti verso un ambiente sociale non riconosciuto più come proprio (De Beauvoir S., 1971). Basta pensare ai tempi di attraversamento con il semaforo verde, ai servizi pubblici (autobus, pullman) la cui entrata e’ rialzata e salire comporta una notevole fatica, ai palazzi o strutture pubbliche senza ascensore (EURISPES, 2000). E’ un mondo costruito a misura di “giovane-adulto”, per gli anziani rimane solo la nicchia dei ricordi, il rimpianto di quella vecchia società contadina che aveva tempi e modalità che gli avrebbero permesso di essere ben considerati. Chi è stato “patriarca”, oggi è un uomo che facilmente fatica a ritrovare un’identità (Prado M., 2001).Un gran numero di ricerche condotte su tutto il territorio internazionale ha ormai approfondito le cause che favoriscono l’insorgere di stati d’ansia nell’anziano. Si è riscontrato come la maggior parte di paure si riferiscano, nel caso delle donne anziane, al timore di possibili aggressioni, soprattutto nella propria abitazione; nel caso di uomini anziani, al pensiero della forzata cessazione lavorativa, della bassa retribuzione pensionistica e delle scarse opportunità di impiegare e investire il lungo tempo a disposizione (Cesa-Bianchi M., Vecchi T., 1998).A queste paure si aggiungono quella della malattia, del declino mentale, della mancanza di autonomia economica, la paura della chiusura in istituto, accompagnata da una profonda ostilità e negazione persino del pensarne la possibilità, la paura dell’allontanamento dalla propria abitazione e del venire abbandonati dalla famiglia, dagli amici e dalla comunità nel suo complesso (Canestrai R., Batacchi M. W., Crociati C., 1967; Saporiti A., 1990).A peggiorare o migliorare questi stati di disagio, bisogna poi considerare le esperienze vissute (quali: periodi di carestia, guerre, importanti mutamenti sociali e culturali), l’ambiente familiare, il contesto sociale nel quale abitualmente si vive e il peso dei più o meno frequenti stereotipi sociali che non fanno altro che ignorare valori, contenuti ed esperienze che il saper vivere la vecchiaia porta con sé (Cesa-Bianchi M., Vecchi T., 1998; Harris, 1981; Kerkhoff et al., 1987; Gerderblom et al., 1992; Boerlijst et al., 1993).Gli anziani appaiono, quindi, costantemente esposti al rischio dell’isolamento e alla perdita di significatività sociale; condizioni, queste, che facilmente conducono alla solitudine più totale (Callieri B., 20 00; EURISPES, 2000; Paguni R., 1979). Nel 1990 si registrano 2.327.000 anziani soli con più di 65 anni (l’82,6% è rappresentato da donne) su un totale di 4.127.000 persone sole di tutte le età. Da questi dati emerge chiaramente un ulteriore “problema nel problema”: quello delle donne sole. Questa minor fortuna delle donne, molto più spesso sole (vedove), più anziane e più frequentemente costrette a vivere in situazioni economiche difficili, talvolta di vera e propria indigenza, è confermata dai dati dell’indagine dell’Eurispes.Infatti uno dei risultati centrali emersi dall’indagine su un campione di ultrasessantacinquenni riguarda la solitudine della popolazione anziana che si evince sia dalle risposte sulla situazione oggettiva nella quale si trovano gli anziani, sia da quelle sulle percezioni che essi stessi hanno della loro condizione.Scopriamo, infatti, che il 23% degli anziani, ossia quasi un anziano su quattro, vive solo. La solitudine sembra interessare in modo particolare le donne visto che quasi un’anziana su tre (32%) vive sola, mentre gli uomini sono meno soli (solo uno su dieci vive solo). Questo dato può essere ricondotto da una parte alle difficoltà che hanno gli uomini a vivere soli, ad avere cura di se stessi, ma soprattutto a fattori di carattere demografico. Infatti gli uomini muoiono prima delle loro compagne, come testimoniano la maggiore presenza femminile nel mondo e la presenza crescente di donne nelle classi di età più avanzate. Ma soprattutto è testimoniato dal maggior numero di vedove (47,3% delle anziane) rispetto ai vedovi (12%), delle nubili (10% delle anziane) rispetto ai celibi (5%).Al crescere delle età, quindi, aumentano le situazioni di solitudine (dal 18 al 35%).Se si potesse parlare di una geografia della solitudine, si dovrebbe dire che nel Nord è maggiore rispetto al Sud; nel vecchio triangolo industriale (Piemonte, Liguria, Lombardia) il 30% degli anziani vive solo, contro il 25% degli anziani del Nord-Est, il 21% del Centro, il 17% del Sud e il 13% delle Isole (EURISPES, 2000).Il vivere soli, spesso, non è una scelta personale, nè viene affiancato dalla capacità di mantenere rapporti interpersonali, ma risulta essere anche una condizione imposta dalla struttura sociale, economica, culturale, familiare e pertanto risulta una scelta che potrebbe essere definita “subita” (Eurispes, 2000).Numerose ricerche condotte dall’OMS dimostrano come il tasso massimo di suicidi maschili si situa a settant’anni e oltre. La maggior parte sono reazioni a situazioni disperate vissute come intollerabili per mancanza di rapporti socio-relazionali. Nel volume “Suicide in old age”, Gruhle afferma che la psicosi risulta essere raramente la causa del suicidio dell’anziano. Sono i fattori psicologici e sociali che lo spiegano: solitudine, stress psico-emotivi, scarsa quantità o qualità dei contatti sociali, senso di abbandono, insoddisfazione, ozio, disadattamento (De Beauvoir S., 1971).Simili sono le cause di declini intellettuali non necessariamente dovuti all’inevitabile processo biologico dell’invecchiamento. Il disadattamento vissuto, da un lato si manifesta con l’involuzione più rapida di tutte le attività psichiche, specie cognitive, con proclività agli stati confusionali (la sundown Sindrome di Evans) (Evans, 1987); dall’altro, specie nelle casalinghe invecchiate, si evidenzia con depressione abbandonica, ipocondriaca, con distacco dalle tensioni vitali e con molteplici somatizzazioni. Da quanto fin ora riportato si nota come non possano essere separati l’aspetto individuale e quello sociale dell’esistenza di molti anziani e quanto siano necessari dei piani concreti d’intervento assistenziale. Fondamentale appare l’importanza di una rete relazionale che possa favorire una rivalutazione dello spazio e dello status sociale degli anziani, facilitare una loro reale integrazione nel contesto comunitario, consentire un superamento dei vincoli culturali, ampliare le prospettive di conoscenza e permettere di far loro impiegare al meglio le proprie risorse esperienziali e innovative (Cesa-Bianchi, 1998).Si è allora pensato di approfondire, tramite due ricerche condotte sul territorio nazionale, i seguenti punti: quanto gli anziani sono realmente soddisfatti dei propri rapporti sociali, quale rapporto esiste tra anzianità e utilizzo del web, in che modo internet potrebbe essere utilizzato come forma di intervento assistenziale per la terza età. E’, infatti, risaputo quanto possa essere utile, per l’anziano, l’utilizzo di internet in quanto: - stimola funzioni cognitive quali percezione, attenzione, tempi di reazione, memoria e ragionamento combattendo il decadimento dell’efficienza psichica globale (Lawhon, Ennis, Lawhon, 1996; Pace, 2001; Nicita, 2002) - mantiene attiva la curiosità intellettuale dell’anziano (Schwab, 1998) - permette agli ultrasessantenni di restare al passo con l’avanzare della società (Masera, 1998; Raffael, 2000; Vergani, 2000; Muzzioli, 2002), conservando una maggiore autonomia (Adler, 1996; Belluzzo, 1996; Capodieci, 1998; De Brabant, 1998; Colombo, 1999; Marcellini, Gagliardi, Leonardi, Spazzafumo, 1999; Robatto, 1999; Bertoldi, 2000; Granick, 2000) - tramite le chat e le altre attività di telecomunicazione il computer può aumentare i contatti sociali e assicurare informazioni fresche; si possono formare nuove amicizie, creare relazioni, contattare i membri della famiglia. Per i pensionati vengono alla ribalta opportunità di condividere le loro conoscenze e abilità con altri, nonché nuove opportunità lavorative (Vergani, 2000) - come dimostrano gli studi condotti presso l’Università dell’Oklahoma (Seniornet.org), attraverso forum on-line è possibile realizzare e mantenere relazioni di aiuto e sostegno per gli individui che hanno una rete di relazioni sociali limitate a causa di perdita di mobilità o per altri fattori. Le relazioni on-line possono essere un sostituto adeguato o un importante arricchimento delle relazioni faccia a faccia - benché non necessariamente le relazioni on-line vengano usate per risolvere problemi, è invece significativo l'apporto che danno nella gestione dello stress e nel migliorare l'umore (Parrella, 2000; A.N.S.A., 2001; Buonaiuto, 2002).
Prima ricerca
Metodologia
Si è esaminato il livello di soddisfazione di cento persone anziane autosufficienti nonché i loro principali bisogni. Nell’analisi statistica dei dati, trattandosi di disegni sperimentali sulle categorie, si è utilizzato il test non parametrico del Chi ². Il valore di p considerato è stato pari a 0,05.
Oggetto della ricerca
Tramite uno studio attento delle voci di un questionario appositamente creato, si è voluto indagare il livello di soddisfazione vissuto dagli anziani e i loro principali bisogni. I quesiti proposti, relativi alla soddisfazione di vivere dell’anziano e alla qualità delle sue relazioni coniugali, familiari e sociali, sono stati posti in relazione al sesso (maschile o femminile), all’età, al luogo di residenza (nord, centro o sud Italia), allo stato civile, alla situazione di convivenza (a seconda che l’anziano vivesse da solo, con la famiglia, in casa di riposo o altro), al livello di istruzione conseguito (scuola dell’obbligo, licenza media superiore, laurea) e alla professione più a lungo esercitata.
Ipotesi di lavoro
L’ipotesi di lavoro è stata il ritenere che il sesso (maschile o femminile), l’età, il luogo di residenza (nord, centro o sud Italia), la situazione di convivenza (a seconda che l’anziano viva solo, in famiglia, in casa di riposo o altro), il livello di istruzione conseguito (scuola dell’obbligo, licenza media superiore, laurea) e la professione più a lungo esercitata, in qualche modo influenzino il livello di soddisfazione vissuto dagli anziani e i loro principali bisogni.
Campo d’indagine
Le cento interviste sono state fatte in modo casuale (maniera “random”) su tutto il territorio nazionale ( le principali città dove è stata condotta la ricerca sono state: Milano, Genova, Urbino, Firenze, Roma, Napoli, Catania, Messina e Palermo), nei luoghi i più vari (piazze, ville comunali, stazioni ferroviarie, botteghe d’artigianato, centri di informatica che organizzavano corsi-internet per anziani, case di riposo, case di parenti e di amici, etc.).
Campione
Sono stati presi in esame 100 soggetti anziani (50 di sesso maschile e 50 di sesso femminile) di età compresa tra i 68 e i 102 anni; età media pari a 82,4 anni.
Strumenti
La procedura della ricerca ha previsto l’impiego dei seguenti strumenti: - colloqui individuali con ogni anziano esaminato (sia prima che dopo la somministrazione del questionario) - questionari comprendenti 18 aree di indagine, per complessivi 29 items, applicati mediante interviste semistrutturate - raccolta di: frasi pronunciate dagli anziani durante il colloquio (le registrazioni dei colloqui sono state sbobinate) poesie, racconti, lettere, fotografie, dipinti e creazioni artigianali in legno e in ceramica realizzate dagli anziani del campione considerato. La tecnica di intervista si è valsa di un colloquio informale iniziale (di 30-40 min. circa) atto ad instaurare un rapporto fiduciario con l’anziano, della proposta di compilazione di un questionario (generalmente accettata) e di un colloquio finale. Riportiamo di seguito un fac-simile del questionario proposto:
Alla fine della somministrazione del questionario, ricevuto il consenso da parte di ogni anziano intervistato, si è pensato di registrare, per mezzo di un registratore tascabile, il colloquio.Ci si è fatta un’idea sulle maggiori difficoltà vissute dalle persone anziane nella vita di tutti i giorni. Si sono riascoltati, in un secondo momento, i colloqui registrati e si sono rilette le risposte date da ogni anziano al questionario somministratogli. Si sono poi riportate, alla fine di ogni questionario, sotto la voce “Considerazioni:”, alcune impressioni personali suscitate dall’incontro con l’anziano.La raccolta di motivazioni che avevano spinto l’anziano a creare quella determinata “opera artistica” e relativi commenti dell’opera stessa, hanno così concluso l’indagine diretta. Le creazioni raccolte hanno riguardato l’ambito letterario (poesie, racconti, lettere scritte dagli anziani istituzionalizzati e indirizzate ai propri familiari), pittorico, artigianale (opere in legno e in ceramica) e della fotografia; e sono servite da ulteriore approfondimento e testimonianza di alcuni dei bisogni più ricorrenti che si sono riscontrati negli gli anziani.
Risultati
Dai dati rilevati dall’indagine, il 75% delle persone anziane, senza differenza tra i sessi, si dichiara soddisfatta della propria vita; i rapporti dell’anziano col coniuge vivente, senza distinzione tra i sessi, appaiono, per l’81,58%, soddisfacenti; su 78 persone anziane, il 19,23% sottolinea la saltuarietà del rapporto con i propri figli, mentre il 43,59% ne parla addirittura come di un rapporto “inesistente”; il 37,18%, in prevalenza donne, ne è soddisfatto. Delle 29 persone anziane pienamente soddisfatte, infatti il 68,97% è di sesso femminile; il 31,03% è di sesso maschile. Il 52% del campione si dice pienamente soddisfatto del rapporto con i nipoti; il 14% non ha nipoti; il 32% è insoddisfatto. Dei 39 anziani soddisfatti, il 58,98% è di sesso femminile, mentre il 41,02% di sesso maschile.I rapporti con il mondo esterno sono per lo più fortemente insoddisfacenti: infatti il 63% degli anziani, uomini e donne indistintamente, denuncia una condizione di esclusione e di isolamento sociale (vedi appendice: tabella 1).Dai dati rilevati dall’indagine emerge ancora che i ricordi più belli della vita degli anziani del campione riguardano per lo più il mondo familiare, il coniuge, la nascita dei figli, il giorno del matrimonio, l’attività lavorativa, mentre i ricordi più brutti si riferiscono all’allontanamento dal proprio mondo familiare (la guerra, l’istituzionalizzazione, la perdita delle persone care, la solitudine) e alla perdita della propria identità sociale e umana (il pensionamento e l’emarginazione). Per quanto concerne le attività svolte durante il tempo libero, gli anziani autosufficienti si dedicano alla lettura, al giardinaggio, alla cucina, guardano la televisione e amano fare passeggiate; non mancano persone interessate al computer (7%) e/o dedite ad attività creative (dipingere, scrivere poesie e racconti, inventare fiabe o ricette di cucina, fare fotografie artistiche o svolgere attività di artigianato) (15%)Relativamente alle aspettative future, il 60% del campione dichiara di attendere la morte con serenità (come ricongiungimento ai familiari perduti o a Dio) o addirittura con ironia (definendola “una lunga e meritata vacanza tra le nuvole”). Il 31% si augura un mondo più umano e il 24% una vecchiaia serena circondata dagli affetti familiari. Tra i più frequenti desideri non realizzati riscontrati si evidenzia il desiderio di diventare nonni (9%), di essere compresi dalla famiglia e dalla società (24%), di poter assistere in famiglia alla crescita dei nipoti (45%), di avere la compagnia di qualcuno (18%). Relativamente ai rapporti familiari risulta che: - il 60,87% degli uomini è insoddisfatto mentre il 71,11% delle donne è soddisfatto - l’86,67% di coloro che sono compresi nella fascia d’età tra i 65 e i 75 anni è soddisfatto a livello medio-alto mentre il 63,89%, compresi nella fascia tra i 76 e gli 85 anni è insoddisfatto dei loro rapporti familiari - l’80.0% di coloro che vivono in famiglia (29,67% del campione) sono soggetti soddisfatti a livello medio-alto - il 76.0% di coloro che vivono in case di riposo (27,47% del campione) è insoddisfatto - le casalinghe e gli impiegati, per il 60.0% sono insoddisfatti dei rapporti familiari mentre i liberi professionisti sono, per l’88,89%, nella fascia medio-alta di soddisfazione Relativamente ai rapporti sociali, risulta che: - gli ultra 75enni appaiono più insoddisfatti (il 70.0% circa) (vedi appendice: Tabella 1a) - tra chi vive al Sud, il 75,74% è insoddisfatto, al Nord il 76%; più soddisfatti risultano i soggetti che vivono al centro (62,06%) (vedi appendice: Tabella 1b) - tra chi vive in famiglia o in casa di riposo, l’86% è insoddisfatto; chi vive da solo è maggiormente soddisfatto dei suoi rapporti sociali per il 65,62% (vedi appendice: Tabella 1c). Le parole e le creazioni artistiche degli anziani che sono state raccolte, mettono in luce la condizione di chi è costretto a vivere nelle case di riposo (dove la mancanza di vicinanza psico-fisica e di comprensione da parte sia dei propri congiunti che del personale di assistenza è la maggiore fonte di sofferenza), l’importanza dei rapporti sociali e familiari troppo spesso assenti, rapporti che ad ogni età danno senso al vivere, il peso dell’emarginazione sociale e del pregiudizio e il grande bisogno di comunicare, di essere ascoltati, considerati e capiti. Le lettere e i racconti scritti dagli anziani intervistati rivelano personaggi e stati d’animo diversi. Chi vive un ruolo ancora attivo o nell’ambito familiare o in quello lavorativo o persino nelle case di riposo trasmette valori pregnanti di umanità (il valore della famiglia, dall’amicizia, dell’amore, della comprensione, della compassione, della tenerezza); gli anziani che soffrono per un’esistenza di segregazione, di separazione dagli affetti, ed anche di esclusione dalle attività “vitali”, trasmettono soltanto dolorosi messaggi, anche di disperato deterioramento e abbandono. Spesso l’arte diventa un vero e proprio mezzo di comunicazione per esprimere i propri stati d’animo e i propri desideri (Sampognaro, 1993; Callieri, 2000). Questa prima ricerca si è conclusa con alcuni interventi attuati per migliorare la condizione di solitudine del campione di anziani presi in esame. Fra tutte le forme di intervento immediato è stato privilegiato l’ascolto, in risposta alle esigenze, comune a tutti, di raccontare e di raccontarsi.Inoltre, dove è stato possibile, si sono cercati di realizzare i desideri irrealizzati, espressi o durante il colloquio intrattenuto o nelle risposte al questionario somministrato. Alcune richieste (come, ad esempio, rivisitare il luogo natìo, andare a ballare, frequentare i giovani per uno scambio di opinioni, avere un gattino, imparare a suonare la chitarra e a scrivere canzoni, far conoscere le proprie poesie, imparare ad usare internet) sono state esaudite, con grande soddisfazione delle persone coinvolte. Alcuni anziani sono stati accompagnati nel loro luogo natìo che non rivedevano da decenni dato che i familiari si erano sempre dichiarati troppo impegnati per esaudire il loro desiderio; per due signore è stata organizzata una festa con la collaborazione del Centro di aggregazione giovanile; per venire incontro ai desideri di chi aveva richiesto di poter conversare con i giovani, sono stati coinvolti alcuni ragazzi di una scuola superiore che si sono impegnati a proseguire l’esperienza; si è pensato di proporre ad alcuni anziani dei gattini grazie ai quali essi hanno ritrovato il sollievo di una compagnia; una signora che desiderava far ascoltare le sue composizioni poetiche è stata invitata a leggerle e a commentarle in una classe di scuola media: le sue poesie e la sua presenza in aula hanno talmente coinvolto gli alunni che da quel giorno, a turno, vanno regolarmente a farle visita.La richiesta, da parte di un gruppo di anziani, di imparare ad utilizzare internet ha portato all’intervento da cui nasce la seconda ricerca e la creazione di un portale dedicato agli anziani (www.guidanonnisereni.it). Si è pensato opportuno: approfondire il rapporto internet-anziani tramite ciò che gli studi in letteratura riportano; creare un portale per anziani che possa rispondere alle loro esigenze e a quelle dei loro care-givers; sottoporre un nuovo questionario appositamente strutturato ad un campione di persone anziane istituzionalizzate e non, al fine di valutare quanto gli anziani conoscano internet e le sue potenzialità; e, in un momento successivo, sondare il grado di interesse dei visitatori anziani del sito.
Anziani e internet in America e in Italia
Dal 1998 ad oggi, a livello mondiale, è aumentato del 200% il numero di persone che utilizzano la telefonia mobile, nonché il numero di persone che accedono ad internet. Si prevede un ulteriore aumento, entro il 2005, del 100% per l’utilizzo della telefonia mobile, del 200% per l’accesso ad internet (vedi appendice: Tabella 2).Negli U.S.A. i siti dedicati agli ultrasessantenni sono centinaia. Internet ha iniziato ad aprirsi alla terza età nel 1984: un programma di lavoro iniziale, nel giro di pochi anni, si è evoluto in un networking program (programma di interconnessione) per tutta la nazione chiamato “Seniornet”.“Seniornet è un’organizzazione senza fini di lucro il cui scopo è fornire agli anziani un facile accesso alla tecnologia dei computer per migliorare la loro vita e renderli capaci di condividere le loro conoscenze” (Mammarella N., 1999).Il caso “Seniornet” è solo uno dei tanti esempi di un’affermata sensibilità nei confronti del rapporto tra gli anziani e il computer (Lawhon T., 1996). Alcuni dati U.S.A. del ’98/’99/2000 possono essere interessanti come anticipazioni di un fenomeno che in Italia comincia ora a diffondersi. Da indagini del ’98 (fonte: US Census) apprendiamo che: - il 65% delle famiglie statunitensi possiede un pc - il 55% della popolazione adulta ha accesso ad un pc - il 40% degli adulti >45 anni ha un pc in casa Fra chi negli Usa utilizza la rete, il 12% ha un’età superiore ai 54 anni (fonte: marketer ’99)Il numero di persone di età superiore ai 50 anni che possiede un computer è aumentato circa del 15% dal 1955 al 1999, l’utilizzo della rete è aumentato dell’800% (fonte: Seniornet.org)Da una ricerca Seniornet, aprile 2000, risulta che tra gli ultracinquantenni, di cui l’83% ha imparato a navigare da solo, - il 13% utilizza la rete da meno di 6 mesi - il 9% da 6-11 mesi - il 21% da 12-23 mesi - il 38% da 2-5 anni - il 19% da più di 5 anni Dalla stessa ricerca si evince che gli ultracinquantenni navigano in rete: - con una frequenza inferiore a 5 ore per il 6% - da 5 a 9 ore per il 33% - da 10 a 19 ore per il 38% - più di 20 ore per il 23% Essi utilizzano la mail mediamente 5 ore la settimana e navigano mediamente 9 ore la settimana. Circa il 72% di loro fa uso quotidiano di e-mail con amici e circa il 70% naviga in internet per avere accesso alle ultime notizie di attualità o alle previsioni del tempo. I fini per cui vengono utilizzati la mail e internet risultano essere (fonte: Seniornet.org): fare trade on line (8%), chattare (18%), discutere (33%), giocare (33%), controllare gli investimenti (38%), fare acquisti (45%), aggiornarsi (70%), fare ricerche (75%), mantenere i contatti (95%). Molti users ultracinquantenni utilizzano internet per acquistare beni e servizi. Da una ricerca Seniornet, aprile 2000, emerge che, in ordine decrescente, sono stati acquistati per il 45% libri, per il 22% biglietti di viaggio, musica, vestiario, per il 13 % articoli che si trovano nei drugstores, per il 7% farmaci, per il 4% generi alimentari.Dai sondaggi Mediamatrix, aprile 2000, si rileva che il 20% degli users U.S.A. ha tra i 45 e i 64 anni e che, rispetto ai più giovani, essi usano la rete più spesso, stanno on-line più a lungo, visitano più siti, possiedono e usano più spesso la carta di credito.Come già accennato, i risultati sin qui riportati sono importanti perché, da sempre, le tendenze che prevalgono negli Stati Uniti ben presto arrivano e si diffondono in Europa. Anche in Italia, già dal 1998, la “50 e più” Fenacom (Conf-commercio), in un’indagine riguardante la fisionomia generale della terza età, ha individuato la complessità dei bisogni del mondo anziano e i limiti culturali prima che organizzativi con cui le moderne società rispondono all’invecchiamento delle proprie popolazioni. Ne è emersa una figura di soggetto forte e, rispetto al passato, più istruito, più ricco di tempo, di salute, di denaro, ma anche di curiosità, di voglia di vivere, di confrontarsi con le innovazioni e di dare positività al futuro. Un anziano sempre più consapevole del suo ruolo sociale e quindi capace anche di fare emergere una nuova domanda di consumo rispetto alla quale spesso le imprese sono lente ad adeguarsi. Bisogna quindi sfatare il luogo comune del “vecchietto” che compra solo lo stretto necessario per sopravvivere e non si informa, non si evolve, non segue le trasformazioni della società. L’indagine condotta da Ermeneia e discussa nel Primo Forum internazionale della Terza età tenutosi a Riva del Garda nel 2000, riporta un dato interessante: - il 74,2% degli anziani incontra troppe barriere tra sé e i servizi. Molte persone anziane si lamentano di una mancanza di offerta di consegne a domicilio (alimenti, giornali…), nonché di una carenza di informazioni (cito testualmente: “il governo legifera, il mondo cambia, le opportunità cambiano, ci sono musei, palestre, mostre, ma l’informazione è carente!) I risultati delle indagini citate sono confermate dalla constatazione che anche in Italia, dal ’98 ad oggi, è aumentato di 10 volte il numero degli abbonati ad Internet, mentre gli abbonati alla telefonia mobile risultano raddoppiati. Si prevede l’aumento del 150% nei prossimi tre anni per quanto riguarda l’accesso ad Internet e circa del 25% per l’utilizzo della telefonia mobile (Decina M.,1999) (vedi appendice: Tabella 2a).Secondo un’indagine della Fenacom il 39% di anziani dispone di telefono cellulare; oltre il 44% desidera “andare alla scoperta del mondo” e diversi sono gli interessi che spingono gli anziani ad avvicinarsi alla rete (vedi appendice: Tabella 2b). Queste informazioni hanno rappresentato il punto di partenza per la creazione del portale www.guidanonnisereni.it e per un ulteriore approfondimento sul tema “Internet e terza età: in quali rapporti?” tramite la ricerca in seguito riportata, condotta a Catania e provincia, in collaborazione con la cattedra di Psicologia, Facoltà di Scienze della Formazione -Università degli Studi di Catania-. I risultati di essa hanno permesso di ampliare i contenuti del portale creato.Seconda ricercaOggetto della ricercaLa ricerca svolta si è basata su un esame dell’effettivo interesse che gli anziani hanno nei confronti della new-technology.Gli obiettivi esplorativi sono stati formulati sotto forma di quesiti finalizzati a rispondere alle seguenti domande: - Esiste, in qualche modo, un interesse da parte delle persone anziane istituzionalizzate e non, nel conoscere il computer e utilizzarlo per accedere ad internet? - Cosa, del vasto e spesso dispersivo mondo virtuale, potrebbe interessare gli anziani? - Come rispondere, tramite l’utilizzo di internet, alle esigenze espresse da un campione rappresentativo di anziani, e come venire incontro alle difficoltà di gestione ben conosciute da chi si prende cura di persone anziane? · Campo d’indagine · Le sessanta interviste sono state fatte in modo casuale (maniera random) nella città di Catania e provincia, in vari luoghi (case di riposo, comunità alloggio, piazze, ville comunali, etc.).Campione Sono state prese in esame 60 persone anziane non affette da patologie tali da comprometterne le facoltà mentali; di queste: 30 istituzionalizzate (10 di sesso maschile e 20 di sesso femminile) di età compresa tra i 66 e gli 88 anni -età media pari a 80,1 anni-; e 30 non istituzionalizzate (20 di sesso maschile e 10 di sesso femminile) di età compresa tra i 66 e gli 81 anni; età media pari a 73 anni. Strumenti La procedura della ricerca ha previsto l’impiego dei seguenti strumenti: - colloqui individuali con ogni anziano esaminato (sia prima che dopo la somministrazione del questionario) condotti con metodo narrativo per fare emergere da ogni narrazione le esigenze e i bisogni effettivi dell’anziano - questionari comprendenti 21 aree di indagini e applicati mediante interviste semistrutturate - registrazione di frasi pronunciate dagli anziani durante il colloquio e resoconto degli incontri ritenuti più significativi.
La tecnica di intervista si è valsa di un colloquio informale iniziale (di 30-40 min. circa) atto ad instaurare un rapporto fiduciario con l’anziano, della proposta di compilazione di un questionario affiancata, a volte, dalla presentazione, tramite computer, del portale www.guidanonnisereni.it allo stadio iniziale del progetto e di un colloquio finale. Riportiamo di seguito un fac-simile del questionario proposto:
Ogni colloquio, previo consenso dell’intervistato, è stato registrato per mezzo di un registratore tascabile e poi riascoltato. Il contenuto delle registrazioni è servito anch’esso come chiave di lettura per approfondire ulteriormente l’analisi del materiale raccolto.
Analisi e risultati dei questionari
Gli intervistati sono per il 50% (di cui il 17% sono uomini e il 33% sono donne) istituzionalizzati. La rimanente metà, per il 33% formata da uomini e per il 17% da donne, non è istituzionalizzata. La maggioranza è composta da vedove/i, di livello culturale medio-basso, tanto che le attività da loro esercitate sono per lo più “casalinga” per le donne e “impiegato” o “artigiano” per gli uomini. Essi dichiarano di trascorrere il tempo libero: - guardando la televisione (80%) - parlando se trovano qualcuno disponibile all’ascolto (70%) - giocando a carte/recitando il rosario/leggendo (45%) - risolvendo cruciverba (43%) - ascoltando musica (33%) - passeggiando (27%) - ascoltando i programmi della radio/scrivendo (poesie, lettere…)/cucinando (18%) - curando le piante/facendo apostolato (25%) - aiutando gli animali abbandonati/pensando (10%) - sfogliando album di fotografie/cucendo/ricamando (8%) - giocando a bocce (5%)/andando sulla cyclette (2%) La conoscenza delle attività svolte dagli anziani è servita per ampliare i servizi offerti dal portale internet www.guidanonnisereni.it. Alla domanda relativa all’approccio con la tecnologia informatica dichiarano: - di esserne incuriositi (53%) - di provare indifferenza (32%) - di esserne molto interessati (12%) - di scoraggiarsi (3%) Alla richiesta se sapevano cosa fosse un computer, se l’avessero mai visto e se lo sapessero usare, la risposta è stata positiva sui primi due quesiti (per il 90% e per l’85%), mentre il 95% degli anziani ha risposto di non essere in grado di utilizzarlo. Ciò dimostra che, pur se attratti dal mezzo, gli anziani si rivelano incapaci di apprenderne l’uso da autodidatti. All’offerta di frequentare un corso gratuito per imparare l’utilizzo del computer, più della metà del campione (il 60%) dichiara di essere interessato alla proposta, anche per le possibilità, come si evince dal colloquio, di interscambio con il conduttore che un corso offrirebbe loro. Una buona percentuale (63%) vorrebbe, tramite il computer, essere aggiornato quotidianamente su ciò che succede nel mondo. Su specifica domanda, il 67% degli intervistati dichiara di non conoscere internet e l’80% di non essere mai entrato in un sito web anche per scrupoli moralistici dato che le informazioni che molti anziani hanno di internet appaiono assolutamente distorte da notizie apprese dalla televisione su “pedofilia e pornografia in rete”. Si è pertanto ritenuto necessario dare loro un saggio sulle vaste opportunità che un sito può offrire, presentando un potenziale sito per anziani. Hanno così anche compreso che la scelta dei portali dipende dall’utente e dai suoi interessi.Dopo tali chiarimenti, l’interesse per imparare ad utilizzare internet si è rilevato molto alto (78%) e la disponibilità a frequentare un corso gratuito per imparare ad utilizzare internet è stata del 70%, in particolare tra le persone non istituzionalizzate e di età compresa tra i 66 e i 75 anni. La quasi totalità degli intervistati (80%), alla domanda se fossero interessati a partecipare ad una riunione informativa sulle potenzialità del computer e sui vantaggi che potrebbero loro derivare dal suo utilizzo hanno risposto positivamente. Soltanto agli anziani istituzionalizzati è stato chiesto se fossero interessati alla creazione di una sala computer all’interno della struttura che li ospita: il 77% ha risposto positivamente. Tale dato sembra in contrasto con le precedenti dichiarazioni di consapevole difficoltà ad affrontare l’apprendimento dell’uso del computer e di internet da parte degli stessi anziani. Ma, dal colloquio, si evince che le risposte positive alla proposta nascono soprattutto dal fondamentale bisogno degli anziani di creare rapporti umani, di non sentirsi emarginati, di essere oggetto di attenzioni, di comunicare, per cui qualsiasi iniziativa venga loro offerta, atta a rispondere a questi bisogni, viene immediatamente recepita. Altro elemento basilare è la presenza di una persona -il conduttore- che li coinvolga e che sentano veramente vicino e capace di dedicarsi a loro con dedizione e con amore. La riflessione sulle motivazioni che hanno spinto gli anziani istituzionalizzati ad aderire immediatamente, quasi in toto, alla proposta di creare una sala-computer nella struttura che li ospita, ha portato a ricordare l’entusiasmo che il personale di assistenza ha saputo comunicare loro su questa voce del questionario. L’interesse del personale suggerisce che, forse, sarebbe utile coinvolgere alcuni di loro nel progetto, permettendo così agli anziani di avere dei referenti sempre presenti e disponibili all’interno della struttura che li ospita. Si è pensato allora che proprio l’intermediazione tra conduttore esterno o personale di assistenza adeguatamente preparato da un esperto, sarebbe la soluzione ideale per realizzare con buoni risultati il progetto di alfabetizzazione informatica all’interno delle strutture. In conclusione, è stato fatto un sondaggio, tra gli anziani istituzionalizzati, sul modo in cui vorrebbero organizzare il loro tempo libero. Le attività da loro suggerite sono: - per l’85% attività ricreative-culturali organizzate (opere liriche, spettacoli teatrali comici, commedie siciliane, lettura di poesie, lettura di testi letterari, ascolto di musica (invitando violinisti, chitarristi e fisarmonicisti), corsi di danza, corsi di pittura, tavole rotonde in cui parlare dei problemi sociali…) - per l’83% incontri con persone disponibili all’ascolto (sacerdoti, psicologi…) - per il 65% gite e passeggiate organizzate - per il 63% proiezione di film storici e documentari sulla natura - per il 42% tornei di carte - per il 40% incontri di preghiera collettiva - per il 37% corsi di computer - per il 33% tornei di cruciverba - per il 13% desiderio di prendersi cura di gattini e cagnolini abbandonati - per il 5% attività di studio per chi non ha frequentato la scuola Le attività e i corsi segnalati hanno incrementato con nuove proposte quanto già esistente nel portale www.guidanonnisereni.it.Il tempo libero, che vede spesso l’anziano chiuso nella sua solitudine e nei suoi ricordi, potrebbe essere organizzato in modo tale da rendere la vita di queste persone ancora piena di interessi e di attività. Infatti, ciò che segna profondamente la vita degli anziani è la difficoltà ad instaurare rapporti interpersonali e a mantenere i contatti con il mondo esterno.
La realizzazione del portale-guida.
Dai risultati della ricerca è emersa una notevole curiosità da parte delle persone anziane nei confronti di un mezzo che può permettere loro di coltivare hobbies e di socializzare con il “mondo”. Si è così ampliato il sito dedicato agli anziani orientandolo alle esigenze degli anziani e dei loro “care-givers”.Per conoscere gli interessi degli anziani, oltre a tener conto delle esigenze riscontrate nel campione oggetto di entrambe le ricerche considerate (160 soggetti ultrasessantenni), si è reso attivo, da quattro anni a questa parte, un servizio di forum on-line. Affiancando a questa iniziativa anche la distribuzione di un volantino presso alcuni centri di alfabetizzazione informatica in diverse città del territorio nazionale, sono state raccolte, sia tramite forum che tramite posta elettronica, le informazioni riguardanti le notizie che i “navigatori” anziani o i loro familiari desiderano conoscere.Il portale, che non è altro che una sorta di contenitore, di porta di ingresso a un insieme strutturato di risorse, si prefigge di fornire gli strumenti per essere in grado di orientarsi in internet, organizzando le informazioni presenti in rete e fornendo accesso a servizi utili e mirati. Ha lo scopo di combattere l’isolamento sociale in cui vivono gli anziani, di rispondere alla loro grande necessità di comunicare, di favorirne l’autonomia e stimolarne l’impegno in qualche attività costruttiva o ricreativa, di aiutarli a superare le difficoltà fisiche che possono comprometterne la socializzazione.Il portale è suddiviso in parti all'interno delle quali si trovano informazioni e servizi di diversa natura, come un forum di discussione (per realizzare e mantenere relazioni di aiuto e sostegno per gli individui che hanno una rete di relazioni sociali limitate a causa di perdita di mobilità o per altri fattori), una chat (pensata per aumentare i contatti sociali, favorire la formazione di nuove amicizie, creare relazioni, contattare i membri della propria famiglia…) e un guest book (per ospitare il pensiero, le idee e i consigli dei navigatori).In risposta alle richieste fino ad oggi pervenute, sono stati individuati 124 siti internet e 12 principali motori di ricerca. 17 links permettono di accedere ai portali che forniscono informazioni utili sulla terza età (ricerche, salute, assistenza), 62 links permettono l’accesso ai portali che riguardano le attività del tempo libero (acquisti on-line, librerie on-line, antiche ricette, musei on-line, poesie e racconti, idee per intrattenere i nipotini, enigmistica, etc.), 22 links si collegano con i portali che forniscono aggiornamenti (ad esempio, la maggior parte dei quotidiani nazionali si possono leggere on-line e si può accedere a: telegiornale, notizie meteo, televideo, etc.), 12 links con portali che offrono informazioni utili (corsi on-line per imparare ad utilizzare il cellulare ed internet, Università per la terza età, medici on-line, pagine gialle, associazioni di volontariato, etc.), 8 links collegano a portali che aiutano a combattere la solitudine (chat, telefono amico, preti on-line, animali da compagnia). E’ interessante notare come persino alcuni anziani abbiano creato dei portali molto visitati.In seguito all’individuazione degli indirizzi dei portali sopra elencati si è pensato di preparare una guida che è stata inviata via e-mail a tutte le persone (per la maggior parte familiari e personale che assiste gli anziani) che ne hanno fatta richiesta. Attualmente, essa può essere scaricata direttamente accedendo al sito. E' molto importante continuare a raccogliere opinioni e suggerimenti riguardo al portale, per poter creare uno strumento sempre più rispondente ai bisogni reali degli utenti ai quali è rivolto.La veste grafica e i colori del sito sono tali da non arrecare fastidio all'anziano nel corso della navigazione. Il carattere che è stato utilizzato si prefigge di facilitare la lettura.Nei vari collegamenti tra le pagine, il navigatore viene assistito da una serie di comandi sempre a "portata di mano", in maniera tale da velocizzare e rendere più accessibile e meno dispersiva la navigazione. In alcune pagine sono presenti dei menù a "cascata" per potersi spostare direttamente ai links desiderati.La funzionalità viene anche favorita dai diversi servizi offerti: - Un guestbook, per mezzo del quale l'anziano può lasciare un proprio messaggio e visualizzarlo in tempo reale. - Un servizio di newsletter tramite il quale è possibile inviare mensilmente agli anziani registrati semplicemente con il proprio nome, cognome ed e-mail, delle informazioni utili preimpostate dal gestore del servizio. - Una chat, attraverso la quale l'anziano può comunicare in tempo reale con altri utenti connessi in un’unica stanza creata appositamente per loro. - Un servizio di forum che si differenzia dal guestbook in quanto l'anziano può partecipare a dei forum di discussione con la possibilità di fare delle domande e ricevere una o più risposte sia accedendo al forum stesso, sia privatamente, nella propria casella di posta elettronica. - Un modo per segnalare il sito. L'anziano, conoscendo l’e-mail di un amico o di un familiare, può segnalargli il sito tramite la compilazione di un semplicissimo modulo di invio. Una lettera di presentazione verrà automaticamente recapitata nella casella di posta elettronica del destinatario.Inoltre, per chi avesse dei particolari problemi, per segnalazioni varie, richieste, commenti etc. è attivo un servizio di e-mail. Oltre a questi servizi il sito presenta altre tre pagine per le quali il portale è stato creato. Esse sono: - Indirizzi utili, - temi richiesti, - un questionario di verifica.
Nella pagina "Indirizzi utili", sono catalogati tutti i links ipertestuali ai vari portali quali "ricerca", "salute" e "assistenza" con un breve commento che descrive il sito in questione.Nella pagina "Temi richiesti" sono stati invece riportati tutti i links ipertestuali ad informazioni richieste dagli anziani stessi o dai loro care-givers nel corso della ricerca condotta.In entrambe le pagine le modalità di spostamento sono state velocizzate con collegamenti interni e box tematici con sottopagine che permettono di vedere sempre tutte le opzioni ed evitano di utilizzare lo "SCROLLBAR" che spesso risulta essere fastidioso e non facile da utilizzare per chi non è esperto o abbastanza paziente.Il questionario di verifica da compilare direttamente on-line rappresenta il vero feed-back che i visitatori del sito possono dare. Esso, infatti, raccoglie opinioni e suggerimenti riguardo al portale, per poter creare uno strumento rispondente sempre più ai bisogni reali degli utenti ai quali esso si rivolge. Fino ad oggi sono pervenuti 320 questionari compilati. Il 96% dei navigatori che si sono imbattuti nel portale dichiara di aver trovato informazioni chiare, utili e di grande aiuto (vedi appendice: Tabella 2c).
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Appendice
Tabella 1
Correlazione tra fascia d’età e livelli di soddisfazione dell’anziano per i rapporti sociali. (↓) Correlazione tra livello di soddisfazione per i rapporti sociali e differenze di fasce d’età. (→)
· X= 21,70153802 Valore critico per p=0.05 " 12,59 Gdl= 6
Tabella 1a Correlazione tra luogo di residenza e livelli di soddisfazione dell’anziano per i rapporti sociali. (↓)
Correlazione tra livello di soddisfazione per i rapporti sociali e luoghi di residenza. (→)
· X= 15,61950453 Gdl= 4 Valore critico per p=0.05 " 9,49
Tabella 1b Correlazione tra situazione di convivenza e livelli di soddisfazione dell’anziano per i rapporti sociali (↓) Correlazione tra livello di soddisfazione per i rapporti sociali e situazioni di convivenza. (→)
· X= 33,55546114 Gdl= 6 Valore critico per p=0.05 " 12,59
Tabella 1c
Tabella 2a
Tabella 2b
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