Promozione
del benessere fisico, psicologico e sociale in ambiente di lavoro Dott.
Matteo SIMONE Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR Il
benessere del personale negli ambienti di lavoro è un obiettivo che
dovrebbe essere perseguito dai datori di lavoro o dirigenti per molteplici
motivi, dovrebbe essere permesso ai lavoratori sedentari di svolgere un
minimo di attività fisica durante l’orario di lavoro o quanto meno
agevolarli in qualche modo, per esempio attrezzare il luogo di lavoro
prevedendo un luogo dove poter allestire una piccola palestra oppure
ricavare nei luoghi di lavoro un ambiente dove potersi docciare per
invogliare i lavoratori a raggiungere il posto di lavoro attraverso
un’attività fisica come bicicletta o corsa dove lo permette il percorso
non trafficato e non inquinato. Le
raccomandazioni sono 4: 1.
politiche e pianificazione -
viene spiegato chi dovrebbe agire e cioè i datori di lavoro, gli
operatori sanitari che si occupano di salute pubblica, i rappresentanti
dei lavoratori; -
sono descritte le azioni da intraprendere attraverso l’elaborazione di
un piano o una politica aziendale per incoraggiare e sostenere i
lavoratori a svolgere maggiore attività fisica. 2.
implementazione di un programma di attività fisiche -
viene spiegato chi dovrebbe agire e cioè i datori di lavoro, gli
operatori sanitari che si occupano di salute pubblica, i rappresentanti
sindacali; -
sono descritte le azioni da intraprendere attraverso l’introduzione ed
il monitoraggio di un progetto aziendale volto ad incoraggiare i
lavoratori a svolgere attività fisica prevedendo: politiche di lavoro
flessibile e forme di incentivo; politiche per incoraggiare a camminare;
passaggi di informazioni su come mantenersi attivi e sui benefici
dell’attività fisica; offerta di controllo medico da parte di personale
sanitario qualificato. 3.
elementi che compongono un programma di attività fisica -
viene spiegato chi dovrebbe agire e cioè i datori di lavoro, gli
operatori sanitari che si occupano di salute pubblica, i rappresentanti
sindacali; -
sono descritte le azioni da intraprendere: incoraggiare i lavoratori a
percorrere il tragitto casa-lavoro-casa, o una parte di esso, a piedi, in
bicicletta o usando altri mezzi che permettano loro di fare esercizio
fisico, eventualmente comprendendo il tragitto casa-lavoro come orario di
lavoro; aiutare i lavoratori a mantenersi fisicamente attivi durante la
giornata lavorativa; 4.
sostenere i datori di lavoro -
viene spiegato chi dovrebbe agire e cioè i Direttori e gli operatori di
sanità pubblica, Associazioni attive nell’ambito della promozione
dell’attività fisica, o della salute occupazionale. -
sono descritte le azioni da intraprendere: offrire supporto ai datori di
lavoro fornendo informazioni sulle risorse locali o in merito ai servizi
offerti da esperti di attività fisica, , gli operatori sanitari che si
occupano di salute pubblica, i rappresentanti sindacali. Con
la direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del 24 marzo 2004, sulle
misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle
Pubbliche Amministrazioni, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha
rappresentato l'intento di sostenere la capacità delle Amministrazioni
Pubbliche di attivarsi, oltre che per raggiungere obiettivi di efficacia e
di produttività, anche per realizzare e mantenere il benessere fisico e
psicologico delle persone evidenziando, tra i diversi punti, che: -
Le amministrazioni sono invitate a valutare e migliorare il benessere
all'interno della propria organizzazione rilevando le opinioni dei
dipendenti sulle dimensioni che determinano la qualità della vita e delle
relazioni nei luoghi di lavoro e realizzando opportune misure di
miglioramento, tra le quali: a.
valorizzare le risorse umane, aumentare la motivazione dei collaboratori,
migliorare i rapporti tra dirigenti e operatori, accrescere il senso di
appartenenza e di soddisfazione dei lavoratori per la propria
amministrazione; b.
prevenire i rischi psico-sociali di cui al decreto legislativo n.
626/1994. -
La convivenza organizzativa non può svolgersi soltanto sotto la
dimensione del governo gerarchico e delle scansioni procedurali, una
variabile altrettanto fondamentale è rappresentata dal sentire
individuale e dalle relazioni informali tra le persone che interagiscono
nello stesso ambiente di lavoro. -
Per assicurare il benessere organizzativo le amministrazioni devono
prestare attenzione a diverse variabili, tra le quali: a.
Riconoscimento e valorizzazione delle competenze: l'amministrazione
riconosce e valorizza le competenze e gli apporti dei dipendenti e stimola
nuove potenzialità, assicurando adeguata varietà dei compiti ed
autonomia nella definizione dei ruoli organizzativi nonché pianificando
adeguati interventi di formazione. b.
Comunicazione intraorganizzativa circolare: l'amministrazione ascolta le
istanze dei dipendenti e stimola il senso di utilità sociale del loro
lavoro. c.
Prevenzione degli infortuni e dei rischi professionali:
l’Amministrazione adotta tutte le azioni per prevenire gli infortuni e i
rischi professionali. d.
Clima relazionale franco e collaborativo: L’amministrazione stimola un
ambiente relazionale franco, comunicativo e collaborativo. In
Italia negli ultimi anni è aumentato l’interesse verso la tematica e la
nuova normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro (D.Lgs 81/08) ha esplicitato in modo incisivo l’obbligo
di valutare i rischi correlati allo stress lavoro-correlato che
inizialmente la scadenza di tale valutazione era il 31 maggio poi è stata
prorogata al 31 agosto ed attualmente la nuova scadenza è il 31 dicembre
2010. In
merito alla prevenzione di rischi psicosociali, lo psicologo nei contesti
lavorativi potrebbe svolgere attività di: -
ascolto e supporto psicologico, in modo che l’individuo in condizioni di
difficoltà possa rivolgersi per affrontare una situazione di disagio o di
malessere nel contesto lavorativo, oppure di disagio familiare che ha
effetti sul lavoro; -
promozione del benessere fisico, psicologico e sociale stimolando gli
individui ad un percorso di autoconsapevolezza che possa agevolare la
progressione nei sotto elencati stadi teorizzati con il modello
transteoretico Di Clemente e Prochaska (5): a.
Nella prima fase, chiamata precontemplativa, i soggetti non sono
consapevoli o interessati alle conseguenze del proprio comportamento
nocivo e quindi non esprimono alcuna intenzione di cambiare
nell’immediato futuro. b.
Le persone che dichiarano di aver pensato di cambiare il comportamento ma
senza assumersi ancora impegni precisi verso una modifica, si trovano
nella fase contemplativa. c.
La fase di preparazione indica l’intenzione di agire nel futuro prossimo
e la presenza di tentativi di cambiare il proprio comportamento in
passato. d.
La fase di azione è caratterizzata da processi di liberazione, di
rivalutazione di sé, attraverso i quali il soggetto si convince di essere
capace di cambiare e si impegna nel modificare il proprio comportamento
per un certo periodo. e.
Quando l’azione si mantiene per un tempo superiore, si dice che la
persona ha raggiunto lo stadio del mantenimento. L’obiettivo
atteso è contribuire al raggiungimento delle DIMENSIONI che rappresentano
le componenti principali del costrutto di salute organizzativa. Secondo
tale costrutto un’organizzazione può considerarsi in buona salute se: 1.
Allestisce un ambiente di lavoro salubre, confortevole e accogliente; 2.
Pone obiettivi espliciti e chiari ed è coerente tra enunciati e prassi
operative; 3.
Riconosce e valorizza le competenze e gli apporti dei dipendenti e libera
nuove potenzialità; 4.
Ascolta attivamente; 5.
Mette a disposizione le informazioni pertinenti al lavoro; 6.
E’ in grado di governare l’espressione della conflittualità entro
livelli tollerabili di convivenza; 7.
Stimola un ambiente relazionale franco, comunicativo, collaborativo; 8.
Assicura rapidità di decisione, scorrevolezza operativa e supporta
l’azione verso gli obiettivi; 9.
Assicura equità di trattamento a livello retributivo, di assegnazione di
responsabilità, di promozione del personale; 10.
Mantiene livelli tollerabili di stress; 11.
Stimola, nei dipendenti, il senso di utilità sociale contribuendo a dare
senso alla giornata lavorativa dei singoli e al loro sentimento di
contribuire ai risultati comuni; 12.
Adotta le azioni per prevenire gli infortuni e i rischi professionali; 13.
Definisce i compiti dei singoli e dei gruppi garantendone la sostenibilità; 14.
E’ aperta all’ambiente esterno e all’innovazione tecnologica e
culturale. (1)
Libro bianco sullo sport, Commissione delle Comunità Europee, Bruxelles
11.07.2007 (2)
ZANI B., CICOGNANI E, Psicologia della salute, Il Mulino, Bologna 2000, p.
29. (3)
NICE public health guidance 13, National Institute for health and Clinical
Excellence 2008. (4)
Commissione per (5)
ZANI B., CICOGNANI E, opera citata, p. 54. | ||||||||
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