Goal setting:
obiettivi di performance Dott.
Matteo SIMONE Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR “Se immaginate ripetutamente
e coscienziosamente di raggiungere un obiettivo, le vostre possibilità
reali di successo aumenteranno notevolmente.”[1] important it is to have clear goals The
best athletes had clear daily goals. DJOKOVIC[2]
“Ho cercato, sin da piccolo, di vedermi in campo l’ultima domenica di
Wimbledon giocare la finale, per me è sempre stato l’obiettivo numero
uno”. -
Obiettivi specifici e prossimi sono più efficaci nel dirigere l’azione; Patrik
Makau Musyoki, nato il 2 marzo 1985 a Manyanzwani nel Kenia orientale, con
2h03’38’’ a Berlino è il nuovo primatista mondiale della maratona,
dice il suo manager Zane Bronson: “Patrick è un tipo molto metodico. Ed
è soprattutto una persona che si concentra sui propri obiettivi. Se fa un
piano, state certi che fa di tutto per rispettarlo.”[3] -
Obiettivi specifici dirigono meglio di obiettivi generali; -
Obiettivi difficili sono meglio di obiettivi modesti Haile
Gebrselassie: “Ora io voglio la qualificazione ai Giochi e devo
riuscirci”.[4] -
Obiettivi a medio termine favoriscono il raggiungimento di obiettivi a
lungo termine “L’obiettivo
e la ‘progettazione’ fanno parte del vivere nel tempo dell’essere
umano, che si muove sulla linea passato-presente-futuro, e che guarda a un
futuro, di cui non esiste ancora nessuna certezza, da un presente pieno di
disegni possibili. Prima
che un progetto acquisti contorni determinati, prima che un volere
qualcosa si trasformi in un fare qualcosa, esso si muove dentro di noi
come possibilità, come un sogno da realizzare, come un desiderio, una
spinta.”[5] La
prestazione aumenta quando gli obiettivi sono moderatamente difficili per
i seguenti motivi: -
se un atleta valuta di non essere sufficientemente in grado di
raggiungerlo, difficilmente sarà motivato a impegnarsi in un’attività
frustrante; -
la fiducia in sé stesso influenza direttamente la percezione della
difficoltà del compito e la successiva prestazione; -
obiettivi troppo facili e poco incentivanti inducono demotivazione. E’
importante avere delle priorità negli obiettivi. “La
pratica di darsi un obiettivo: consiste nell’identificare i nostri
obiettivi a breve e lungo termine e le azioni necessarie per raggiungerli
(cioè nel formulare un piano d’azione); organizzare il nostro
comportamento in funzione di tali obiettivi; controllare l’azione per
essere certi di non uscire dai binari; prestare attenzione al risultato di
tali azioni,per riconoscere se e quando è necessario ritornare alla fase
di progettazione.”[6] Fai
un programma mentale dei tuoi prossimi obiettivi, cosa vuoi raggiungere in
ordine prioritario e temporale e come? Cosa
sei disposto a fare, a rinunciare, a sacrificare? Cosa
devi evitare o devi fare per raggiungere i tuoi obiettivi? Qual è il
costo? Ne vale la pena? “E’
il desiderio di un “oggetto” assente a dare origine al movimento e a
stimolare la prefigurazione di risorse e mezzi volta a ottenere la sua
realizzazione. L’obiettivo permette un orientamento dell’azione, che
si organizza logicamente intorno a qualcosa e l’azione stessa si
determina come intenzione (un dirigersi verso), decisione (ciò che si
vuole) e realizzazione (obiettivo già raggiunto).“[7] [1]
Arnold Lazarus, L’OCCHIO DELLA MENTE, Astrolabio, Roma, 1989, pag.
50. [2]
Corriere sport stadio 2.7.2011 [3] 27/09/11 Atletica Week [4]
28/09/11 Atletica Week [5]
CANTARO F., GUASTALLA G., 2010, Il segreto della PNL, Sonda, pag. 109. [6]
Nathaniel Branden, L’arte di vivere consapevolmente, Corbaccio,
Milano, 1997, pag. 165. [7]
F.Cantaro, G.Guastalla, Il
segreto della PNL, Sonda, 2009, p. 109
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