Intervista
ad un ultramaratoneta dott.
Matteo SIMONE
Manfredonia
è una cittadina della provincia di Foggia situata alle porte del Gargano. -
atleti d’elitè a livello internazionale quali Matteo PALUMBO che
ha militato nel Gruppo Sportivo dei Carabinieri e Dario SANTORO già
convocato almeno 3 volte in Nazionale; -atleti
a livello amatoriale che militano per lo più con la società GARGANO
ONLUS, gruppo che partecipa a diverse manifestazioni podistiche in
giro per l'Italia e non solo, è un gruppo non solo competitivo ma anche
un gruppo di condivisione, riescono a correre assieme fermandosi ogni tot
chilometri per aspettare gli altri non lasciando amici in difficoltà da
soli sia nella corsa che nella vita; -ultramaratoneti
quali Michele SPAGNUOLO. Gli
atleti che hanno l’opportunità di transitare dalle parti di Manfredonia
oltre a conoscere la città con il suo castello, chiese, scorci panoramici
e sue prelibatezze hanno anche l’opportunità di poter incontrare i
diversi atleti locali , in particolare
coloro
che vogliono cimentarsi in una distanza più lunga o in un trail in
montagna possono aggregarsi al mitico Michele SPAGNOLO reperibile al suo
negozio di “scarpe running e non solo” sito in Corso Manfredi 303 che
si definisce il Bruce Chatwin della corsa e può condurvi in un’uscita a
contatto con la natura raggiungendo l'Abbazia di Santa Maria di Pulsano o
la Grotta di San Michele Arcangelo sita in Monte Sant’Angelo. Riporto
una breve intervista all’ultramaratoneta Michele SPAGNUOLO: 1.
Cos’è per te la corsa? Per
me la corsa è vita, attraverso la corsa mi emoziono, conosco altri, è un
modo per pubblicizzare il mio negozio, è salute, è un’opportunità di
elaborare soluzioni ai miei problemi. 2.
A quali gare partecipi? Cerco
di partecipare a gare sempre più difficili, più lunghe, più estreme, ho
partecipato a gare della distanza di 100 km, alla “Nove Colli Running"
di Cesenatico, gara podistica di 202 km dove ci ho impiegato 30 ore. 3.
Che significa per te partecipare a gare così impegnative? Per
me è, innanzitutto, una sfida personale, poi è un modo di stare nel
tunnel in quanto in queste gare estreme è come stare in tunnel, dove si
riesce a trovare la luce al traguardo, e questo può essere paragonato
alla soluzione dei problemi, io ho fiducia nel risolvere i miei problemi
così come ho fiducia nel portare a termine la gara, una gara che può
rendere l’idea è la maratona di Napoli dove si attraversa il tunnel in
corrispondenza di fuorigrotta ma nel tunnel si riesce ad intravedere la
luce che corrisponde alla speranza, finchè c’è luce ci posso credere. 4.
Come ti alleni per gare così impegnative? Il
segreto è partire per mete particolari, allettanti, distraenti,
interessanti, a contatto della natura e il nostro territorio ne è ricco,
per esempio sono diventate tappe fisse il raggiungimento dell'Abbazia di
Santa Maria di Pulsano attraverso percorsi misti comprendenti asfalto,
sterrato, tratturi, roccia, prato e la Grotta di San Michele Arcangelo
sita in Monte Sant’Angelo. 5.
Quali sono le tue sensazioni quando raggiungi queste località? E’
sempre una scoperta di nuove emozioni, coloro che porto con me restano
sorpresi di quello che sono riuisciti a fare e restano incantati dalle
bellezze naturali del territorio e dalle viste panoramiche del Golfo di
Manfredonia e mi ringraziano per averli condotti in questi posti dopo
20-25 anni, perché era usanza raggiungere questi luoghi in
pellegrinaggio. 6.
Quali sono i tuoi obiettivi? I
miei obiettivi generali sono portare sempre più persone a correre ed in
particolare a farli fare le maratone e le ultra maratone. Gli obiettivi
specifici sono fare una doppietta e cioè la “Nove Colli " di e la
100km del "Passatore" in due domeniche consecutive. Il massimo
degli obiettivi è la Spartathlon, Atene-Sparta, 246 Km, 3800mt di
dislivello positivo, 36 ore di tempo massimo. 7.
Quali sono le tue risorse? La
forza mentale, la tranquillità, la serenità, il coraggio. 8.
Quando hai dimostrato coraggio? All’ultima
edizione della nove colli quando mancavano pochi km ho perso la strada e
mi sono ritrovato dalla parte opposta del traguardo. 9.
Hai un allenatore interno? Il
mio allenatore interno è la mia forza mentale, sono io stesso che mi
conosco, so cosa fare nelle varie situazioni di difficoltà. 10.
Ti ispiri a qualcuno? Un
mio modello è Marco Olmo che superati i sessant'anni è lo specialista
italiano più accreditato dell'ultratrail e delle corse estreme.
Vegetariano, quasi vegano, da oltre 20 anni, è stato campione del Mondo
vincendo l'Ultratrail del Mont Blanc, 2200 partecipanti rigorosamente
selezionati, per questo giro della montagna più alta d'Europa per un
totale di 163 km, 8900 metri di dislivello positivo, tre nazioni toccate
dal percorso, Francia, Italia, Svizzera. 11.
Mi racconti un aneddoto? Ho
un bel ricordo nel mio negozio dove un giorno sono venuti a trovarmi 2
atleti molto forti, l’argentino di Roma Tobias Gramajo e l’atleta
italiano, di origine etiope, Dereje Rabattoni e mi facevano delle domande
sulle mie esperienze in ultramaratone, io ero seduto sul tavolo e loro
sedute sulle sedie ascoltavano le mie imprese, mi rimane un bel ricordo. 12.
Ti capita di incontrare gli amici che condividono i tuoi allenamenti? Il
mio negozio è diventato un ritrovo, è situato al centro del paese, tra
la villa, il campo sportivo, vista mare, sempre baciato dal sole, sia gli
amici che altra gente passa dal mio negozio per salutarmi per ascoltare le
mie ultime imprese o quelle che dovrò affrontare, vengono a vedere le mie
medalgie, attestati, fotografie e mi chiedono consigli sulle scarpe da
usare che io vendo e poi è d’obbligo il caffè alla Frizzi e Lazzi. 13.
Cos’ha di tanto speciale questo caffè? Innanzitutto
è servito in un locale accanto un posto particolare di Manfredonia
chiamato “U pertus du Monac” che signiifica “l’asola del monaco”
e da questo posto c’è un belvedere sul porticciolo di Manfredonia, e
per quanto riguarda il caffè è una chicca che bisogna assaggiarla perché
la spiegazione non rende. Inoltre con gli amici di corsa adesso vi è
l’usanza di festeggiare la 25^ maratona al Ristorante “Coppolarossa”
ed io quest’anno ho intenzione di festeggiare lì la 100^ maratona in
quanto me ne mancano solamente 2. Ci
vorrebbe maggiore attenzione per il movimenento podistico di Manfredonia,
per esempio manca una pista di atletica che permetterebbe ai ragazzi e
ragazze di avvicinarsi a questa disciplina ed algi atleti già avviati per
permetterli di fare allenamenti specifici per il proseguio della carriera
sportiva.
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