Il teatrante problematico Paola Locci Ho frequentato, per lungo tempo, e in diverse epoche, l'ambiente teatrale. E spesso sento ripetere qualcosa che, a parer mio, è soltanto un pregiudizio: che chiunque scelga di fare teatro, ha qualche "problema". Naturalmente per problema si intende un problema psicologico. Mi piacerebbe tra l’altro sapere come e da chi è nata questa diffusa convinzione. Posso solo ipotizzare che dipenda dal fatto che a teatro tutto di una personalità viene fuori molto più facilmente. Parlo del fare teatro, riferendomi alla mia esperienza in questo campo, ma credo che il discorso sia altrettanto valido per altri settori dello spettacolo e dell’arte in genere. Si dice che gli attori siano tutti degli esibizionisti, degli egocentrici, dei “narcisi”. Indubbiamente esistono attori esibizionisti, egocentrici e narcisi, ma quanti avvocati, chirurghi, politici, persino uomini di chiesa, lo sono almeno altrettanto, se non di più? Gli attori fanno i capricci? Certo, alcuni fanno i capricci. Ma sicuramente conoscete qualcuno, come ne conosco io, un parente, un amico, un vicino di casa, che fa più capricci di una diva hollywoodiana. Gli attori sono vanitosi? E allora i milioni di persone che spendono patrimoni in cosmetici, abiti, istituti di bellezza, palestre, massaggi, interventi di chirurgia plastica, sono tutti attori? Come spesso accade, credo che anche in questo argomento, siano le motivazioni a fare la differenza. E’ senz’altro possibile che chi ha un problema, che sia la semplice timidezza, o il terribile vero narcisismo (quello patologico), può scegliere di fare teatro nell’illusione di risolvere il proprio disagio o la propria sofferenza, ma la tendenza alle scorciatoie è tipica dell’essere umano: dal bambino che copia il compito, all’adulto che accetta una raccomandazione, al politicante che preferisce comprare gli elettori, anziché convincerli. Io sono persuasa che esistono soggetti con problemi personali irrisolti in tutti i settori, in tutte le fasce di età, e con una grandissima varietà di manifestazioni e di scelta di soluzioni. Fare teatro è una delle tante, per alcuni dei tanti individui con problemi. Non posso d’altronde fare a meno di pensare a persone come Lina Volonghi, Ernesto Calindri, Ave Ninchi, Tino Buazzelli, alla grande coppia Morelli-Stoppa, e per non parlare solo di trapassati, all’ancora attiva coppia Lojodice-Tieri (dei più giovani ancora non si può dire: vedremo), ed ai tanti altri seri professionisti del teatro che, nel corso di un’intera vita, hanno dimostrato equilibrio, buon senso, saggezza, e piena… sanità mentale. Molti di loro sono stati, e sono, persone assolutamente schive, modeste, tranquille, senza grilli per la testa, e che sono vissute, e vivono, senza mai avvertire la necessità di esibirsi in quelle follìe che alla gente di spettacolo si attribuiscono genericamente e indistintamente come fossero un tratto obbligatorio iscritto nel DNA. Ho parlato di pregiudizio: il pregiudizio fa sì che si veda solo ciò che conferma il pregiudizio stesso, e tutto ciò che lo invaliderebbe viene ignorato o travisato. Non vi sembra strano che Mina e Battisti, per citare due casi nel mondo della canzone, siano stati dai più ritenuti strani, proprio per la loro scelta, assolutamente normale, di voler vivere una vita normale?
| |||
CISP
www.psic.tv
www.cisp.info
www.attacchidipanico.it
www.psicoterapie.org
www.tossicodipendenze.net Copyright © CISP |