Gli Occhiali Paola
Locci Uno
dei motivi per cui la psicoterapia è vista spesso con sospetto è che la
maggior parte della gente pensa che sia impossibile cambiare: “sono
fatto così, che ci posso fare?”, “sono sempre stato così”, “ è
carattere” (TeoricaMente 3); di conseguenza è inutile qualsiasi
tentativo, visto solo come una perdita di tempo e di denaro.Questa
convinzione porta a due risultati: da un lato non ci si interroga più sul
perché si è fatti così, si pensa così, si agisce così. Dall’altro
si delega la propria volontà a qualcosa di estremamente vago, ma
ineluttabile e incontrollabile, quasi al di sopra e al di fuori di noi,
che ci domina e ci costringe ad essere, pensare, agire così.Quando, nel
corso di una terapia, le cose cominciano a "muoversi", e qualche
piccolo segnale di cambiamento comincia ad evidenziarsi nella vita della
persona che è venuta a chiedermi aiuto, quasi sempre mi sento dire “ma
sa che funziona?” con uno stupore proporzionale solo a quella che
inizialmente doveva essere una sfiducia totale! Parallelamente, e solo in
apparenza in contrasto con tale convinzione, esiste la paura di essere
manipolati, alterati, trasformati contro la propria volontà da un
terapeuta dotato - si direbbe - di potenti poteri magici a cui è
impossibile opporsi. E’ vero che esistono persone senza scrupoli da cui
è bene guardarsi, ma questo è vero per tanti altri settori: immagino che
tutti concordiamo sul fatto che la prudenza e l’oculatezza nello
scegliere un chirurgo o un avvocato non debbano essere da meno, rispetto
alla scelta di uno psicoterapeuta! Ma che cos’è questo
“cambiamento”? Un paragone che uso spesso, perché semplice e
facilmente comprensibile, è quello degli occhiali. Se guardo dalla mia
finestra e immagino di provare molte paia di occhiali colorati, vedrò il
panorama cambiare dal blu al rosa, dal marrone al verde. E’ ovvio che il
panorama è sempre lo stesso, ma è il mio modo di vederlo che cambia.
Ancor più sarà evidente la differenza se ho un qualche difetto di vista,
come la miopia, e allora il paesaggio da confuso e impreciso, messi gli
occhiali, diventerà improvvisamente chiaro, nitido, con tutti i
particolari individuabili. Ecco: si potrebbe dire che il cambiamento, in
termini psicologici, consiste nel trovare gli occhiali giusti per noi:
quelli che ci consentono di vedere i colori, la luce, le ombre, i
contorni, le sfumature, di non confondere un albero con King Kong, di
individuare sentieri nuovi, e trovare varchi magari un po’ nascosti nel
muro che pensiamo di avere davanti. Naturalmente non è così semplice
come andare dall’ottico; è necessario trovare la persona giusta e poi
impegnarsi, insistere, provare e riprovare, ma se si riesce a superare il
primo difficilissimo gradino, quello della sfiducia e della diffidenza, in
seguito, questa specie di educazione a mettere a fuoco le cose che ci
riguardano, è un processo che andrà avanti tutta la vita, anche quando
la “terapia” sarà solo un lontano ricordo. Saper leggere la realtà,
saperla interpretare vedendone tutti gli aspetti e tutta la
complessità, è il primo passo per trovare, in se stessi, le
risorse e i modi per risolvere i problemi. Una psicoterapia non fa
scomparire gli ostacoli, non distribuisce tranquillità e certezze, non può
certamente cambiare il mondo, ma può aiutare qualcuno, un po’ più in
difficoltà di altri, a tirar fuori il meglio di sé, a valorizzare le
proprie capacità e potenzialità, a rendere inoffensivi quegli aspetti
del carattere che possono produrre - senza alcuna consapevolezza -
sofferenza e malessere. Vi sembra un cambiamento da poco?
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