Lei
parla troppo, lui non l’ascolta
di
Benedetta Barbanti
Li
hanno definiti Marte e Venere, Sole e Luna, Terra e Acqua, ma sono
semplicemente uomini e donne. Universi paralleli, che a volte riescono a
compenetrarsi e a fondersi magicamente. Eppure, le diversità esistono;
col tempo possono aumentare, anche attenuarsi e sfumare, ma alla fine,
restano sempre.
“Che cosa vogliono gli uomini?”: le donne si sono già date una
risposta da molto tempo; sono gli uomini che sembrano non avere ancora
completamente compreso quanta ricchezza, novità e complessità nasconda
la donna del nuovo millennio.
Nella commedia “What women wont” con Mel Gibson ed Helen Hunt, è il
pubblicitario Nick Marshall, maschilista e donnaiolo, a domandarsi “Che
cosa vogliono le donne?”, e a diventare, in seguito ad una scossa
elettrica che gli fa acquisire il dono della telepatia, il miglior
complice di queste ultime. Sfortunatamente noi non viviamo in una fiction
e continuiamo a ripeterci come un disco rotto “io non la/lo capisco”,
“lui/lei non mi capisce”. Allora, ecco che entra in scena l’amica/o
del cuore che dispensa consigli come fossero prescrizioni mediche! “Non
fare così.. dai retta a chi c’è già passata/o prima di te!” E di
questo passo, le ricette su come affrontare il rapporto con l’altro si
tramandano da una generazione all’altra come i racconti popolari che si
arricchiscono man mano di nuovi contorni e che a tutto servono fuorché
trovare un linguaggio comprensibile per entrambi i sessi!
Ma è proprio la diversità, sì quella connotazione che più di tutte ci
disturba e che fatichiamo ad apprezzare in una relazione, a favorire
quella gamma di emozioni, sentimenti e comportamenti che ha la funzione di
rinvigorire, rinnovare e mantenere, nel tempo, un rapporto di coppia.
“Dov’è allora il problema?” direte voi; “Nella domanda
sbagliata” rispondo io. Occorre infatti chiedersi: “In che modo
affrontiamo gli eventi, i problemi, le insicurezze e i desideri?”
L’uomo usa una logica di potere ed ha bisogno di comprendere la
situazione oltre che di sentirsi compreso. Ragiona seguendo lo schema
“definizione del problema e sua soluzione” e per interessarsi
all’altro ha bisogno di sentirsi valorizzato. Quando la soluzione
non si presenta con immediatezza e con successo, allora il problema viene
accantonato; l’uomo sceglie di isolarsi, o di occuparsi del proprio
lavoro smisuratamente, e a minimizzare gli stati d’animo. La donna
parte, invece, da una “logica di relazione” ed ha bisogno di parlare,
sentirsi ascoltata, amata ed accettata. Ragiona pensando che la cosa
importante è stare vicini, darsi affetto e per essere coinvolta ha
bisogno di sentirsi importante, al primo posto. Tende a parlare dei
problemi, a confidarsi, a chiedere consigli alle amiche e a soffocare il
partner con critiche ed apprezzamenti.
In definitiva, lui pensa che lei parli troppo, lei che lui non
l’ascolti... Non c’è bisogno della sfera di cristallo per intuire che
il rapporto con l’altro sesso non resterà esente da difficoltà neppure
in questo secolo! Non sorridete della prossima esortazione: donne parlate
di meno e uomini ascoltate di più: la lettura del pensiero non è di
questo mondo...
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