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e metafore per affrontare al meglio una maratona
Matteo
Simone
Una
maratona oltre ad essere una competizione atletica è un esercizio fisico
prolungato nel tempo che supera le 2 ore e che può protrarsi anche per
6-8 ore, pertanto affrontare/sostenere questo sforzo prolungato nel tempo
comporta una preparazione fisica e mentale, direi una preparazione totale
dell’essere umano che comprende l’alimentazione, il corretto gesto
atletico, una programmazione oculata degli allenamenti per un congruo
periodo di tempo che può essere dai 2 ai 6 mesi a seconda della
preparazione di base, delle caratteristiche, delle ambizioni
dell’atleta. -
non partire troppo veloce rispetto alle proprie potenzialità di
prestazione ed evitare la solita crisi del dopo 30/35 km, in questo caso
il suggerimento è di immaginare di percorrere una competizione di 37 km e
197 metri, considerando altri 5 iniziali di riscaldamento ad una andatura
di una decina di secondi al km più lenti del ritmo gara in modo da
evitare di correre i primi km ad una velocità troppo sostenuta rispetto
al ritmo prefissato, perché il sentirsi freschi e l’adrenalina in
circolo invitano a strafare. Si sa che la partenza ad una velocità
superiore a quella prefissata brucia subito le riserve di zucchero e dopo
di che diventa il grasso il carburante ma non è altrettanto redditizio. -
Un altro errore frequente è arrivare alla disidratazione, a causa della
mancanza di sete durante la prima parte di gara e il non voler sforzarsi a
bere per non perdere secondi ritenuti preziosi o per evitare di inciampare
nei pressi dei tavolini del ristoro o nel non rischiare di perdere il
gruppo di amici che hanno lo stesso ritmo di corsa. Un consiglio potrebbe
essere nell’allearsi dall’inizio con un altro atleta che ha più o
meno la stessa andatura di gara e decidere di alternarsi nel recuperare
bevande ai ristori. -
Altro errore che in genere potrebbe incorrere il maratoneta è un ritmo
non costante, perché può capitare che si viene superati e allora si
cerca di seguire l’altro ad una velocità che anche se è leggermente
superiore, alla lunga fa pagare le conseguenze. -
Altro errore è di partecipare alla competizione anche se non ci si sente
preparati, e questo perché si e gia organizzato il viaggio, si sono presi
degli impegni, ecc.. il rischio è di farsi del male, pertanto si fa
sempre in tempo a rinunciare rimettendoci anche qualche soldo ma, in
compenso, si preserva la propria salute nonché la propria forma fisica in
modo da potersi preparare per una successiva competizione. Se non si è
pronti si può anche valutare di optare per un test di distanza minore ma
importante per una successiva maratona, tale distanza potrebbe essere tra
i 21km 97 metri e i 25/35 km, in considerazione anche del fatto che ci
sono poche gare di distanze intermedia tra mezza e maratona. Per
cercare di limitare le predette problematiche ricorrenti potrebbe essere
utile allearsi con tutta la propria persona, considerando che un
maratoneta non e solamente una somma di gambe e testa ma un complesso di
organi integrati e complementari.
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