INSODDISFAZIONE DEL PROPRIO CORPO E USO DI SOSTANZE DOPANTI
Dott. Matteo
Simone
All’inizio l’autoprescrizione degli Steroidi Anabolizzanti (AS) riguardava solo atleti d’élite praticanti sport di potenza, ma in seguito si estese a macchia d’olio alle altre discipline sportive ed anche ad atleti amatoriali. Il loro abuso continuò a diffondersi sempre più nel mondo dello sport, soprattutto nelle palestre di body building dove vengono assunti al solo scopo di migliorare l’aspetto fisico .L’uso di droghe illecite tra i giovani negli Stati Uniti è diminuito negli anni passati; durante questo stesso periodo, c’è stato un incremento dell’uso di steroidi anabolizzanti tra gli adolescenti maschi e femmine. Dati recenti indicano che, dal 1998 al 1999, la percentuale di utilizzatori di steroidi dei frequentatori di scuola di 10° grado sono aumentati dal 2% (nel 1998) al 2,7% (nel 1999). Mentre l’uso di steroidi anabolizzanti è aumentato nell’adolescenza di entrambi i sessi, è comune più del doppio negli adolescenti maschi che nelle femmine. Infatti lo studio di una popolazione che includeva 4746 adolescenti di scuole medie e superiori del Minnesota, equamente divisi per sesso (50,2% maschi, 49,8% femmine) evidenziò che gli adolescenti maschi erano più propensi delle adolescenti di sesso femminile di ammettere di aver usato steroidi anabolizzanti per aumentare i muscoli negli ultimi 12 mesi (5,4% e 2,9% rispettivamente).
Tra gli adolescenti, l’uso di steroidi è tipicamente motivato da benefici a breve termine, includendo il desiderio di aumentare la forza e il rendimento atletico e il desiderio di migliorare l’aspetto. In generale, gli utilizzatori di steroidi che sono atleti sono più propensi ad usare steroidi per motivi legati al rendimento atletico, mentre gli utilizzatori che non sono atleti sono più motivati da preoccupazioni relative l’aspetto.
Gli ultimi 20 anni hanno visto ricerche sostanziose legate all’ideale magro di bellezza femminile diffuso nei mass media con un aumento di problemi di salute tra le ragazze adolescenti e le donne, includendo l’insoddisfazione del corpo e i disordini alimentari.
Un analisi del contenuto delle 10 riviste più popolari tra le persone tra i 18 e i 24 anni evidenziò che le riviste lette dagli uomini (Sports illustrated, Playboy, Newsweek, National Geographic, Rolling Stone, Penthouse, Life, Field and Stream, Jet, e Gentlemen’s Quarterly), diversamente da quelle lette dalle donne, contenevano più articoli sulla forma fisica che sulla dieta. Gli autori suggeriscono che le pubblicità il contenuto di articoli dei mass media possono giocare un ruolo importante nel persuadere le donne ad essere preoccupate primariamente con il peso e gli uomini a focalizzarsi sul cambiamento della forma fisica.
L’immagine del corpo è stata a lungo un soggetto di ricerca e la maggior parte degli individui sono risultati essere infelici in qualche modo con il loro corpo.Generalmente le donne vogliono essere 7 libbre più leggere, avere fianchi e vita più piccoli, braccia e gambe più magri, e avere nasi più piccoli. Gli uomini vogliono essere 3 libbre più pesanti, più alti, avere spalle più ampie, braccia e gambe più spesse, avere menti più larghi, e orecchie più piccole. Entrambi vogliono avere petti più larghi. E’ emerso che gli uomini sono insoddisfatti con loro stessi dalla vita in su e a parte il loro petto le donne sono insoddisfatte con i loro corpi dalla vita in giù. Queste conclusioni sono consistenti nelle varie ricerche, e corrispondono anche agli attributi fisici che noi consideriamo molto nel sesso opposto. La pressione all’aspetto “buono” appare essere sia interna che esterna. Nelle donne questa pressione è stata considerata contribuire allo sviluppo di disordini alimentari. Negli uomini, e in una più piccola proporzione di donne, può aver contribuito all’uso di AS.
L’Ideale del Corpo Femminile e Maschile.
La società occidentale è stata criticata per la sua enfasi sul fisico snello e gli stereotipi negativi delle figure obese. E’ stato suggerito che questo ha dato come risultato un’insoddisfazione nella figura del corpo e preoccupazioni con il peso tra la popolazione femminile. Questa insoddisfazione è stata considerata la causa principale delle attitudini negative nei confronti dell’alimentazione, una preoccupazione con il peso e la dieta, e il diffondersi dei disordini dell’alimentazione nella società occidentale.
Gli standard socioculturali di bellezza per gli uomini enfatizzano la forza e la muscolosità. I ragazzi preferiscono il tipo mesomorfo (ben proporzionato, costituzione media), piuttosto che magro o grasso. All’interno della categoria mesomorfo, una maggioranza preferisce il tipo di corpo mesomorfo muscoloso, un "uomo muscoloso" a forma di V – tipo di corpo “caratterizzato da petto ben sviluppato, braccia muscolose e spalle larghe assottigliandosi con una vita stretta”. Gli uomini che corrispondono a questi ideali sono considerati più attraenti e ricevono più benefici sociali.
Il corpo maschile con spalle ampie e fianchi stretti era idealizzato nell’arte dell’antica Grecia e Romana. Nella metà del 1800, comunque, l’attenzione si spostò al corpo femminile, e dalla fine degli anni ’80, il corpo maschile era raramente idealizzato nell’arte. Il focus sul corpo maschile riemerse negli anni ’80 e ’90, quando immagini idealizzate di uomini nudi o semi nudi divenivano comuni nei principali mass media occidentali. Il corpo maschile muscoloso è ora presente in numerose pubblicità, assieme con uno magro, versione del corpo ideale femminile.
Pope e al. suggeriscono che il corpo ideale maschile muscoloso correntemente caratterizzato nei mass media rappresenta un aspetto da “superuomo” che è possibile raggiungere con lo sviluppo di steroidi anabolizzanti.
L’ideale maschile muscoloso è anche evidente in molti altri mass media per adolescenti maschi, inclusi televisione e cinema. Uno studio che identificò gli attori e le attrici preferiti tra gli adolescenti riscontrò che Arnold Schwarzenegger, Jean Claude Van Damme, Sylvester Stallone, Steven Segal, e Wesley Snipes erano tutti inclusi nella lista dei primi 10 preferiti dagli adolescenti maschi. Nessuno di questi attori muscolosi facevano parte della lista dei primi 10 preferiti dalle adolescenti.
Una volta un notevole numero di problemi di salute era associato con l’aumento del tasso di obesità, il corpo maschile ideale muscoloso diffuso dai mass media può essere visto come un effetto positivo nell’aver promosso l’attività fisica includendo un coinvolgimento negli esercizi di atletica e coi pesi. Comunque, il crescente ideale muscoloso, è un obiettivo estremo che, come il corpo ideale femminile magro e alto, non è né ottenibile dalla maggior parte degli uomini né richiesto per una salute ottimale. Infatti, sia gli adolescenti che gli adulti possono inseguire attività malsane per raggiungere questo obiettivo. Alcuni dei problemi che ne scaturiscono possono includere insoddisfazione corporea, disordini alimentari, e uso di steroidi e integratori dietetici non testati.
Insoddisfazione del Corpo e comportamenti nocivi di controllo del peso
La gente sta attenta ai valori della società per il loro concetto di bellezza ideale. Nelle recenti decadi, dal momento che aumenta la differenza tra il peso della donna e l’ideale percepito, le donne esprimono una grande insoddisfazione relativa ai loro corpi. Vedendo le immagini delle indossatrici, le donne si descrivono essere meno soddisfatte con il loro aspetto fisico e il peso. Quando sono esposte alle immagini delle indossatrici, le donne con attitudine alimentari più disadattate tendono a sopravvalutare le dimensioni del loro corpo a un livello più grande .
Durante la pubertà, la forma del corpo cambia, con le adolescenti che sviluppano i fianchi e gli adolescenti maschi le spalle. Dopo lo scatto di crescita puberale, gli adolescenti maschi sono più alti e più pesanti delle loro controparti femmine ed hanno anche forza e muscolatura più grande.
Le ricerche sullo sviluppo normale degli adolescenti indicano che le donne sperimentano più insoddisfazione corporea degli uomini. Mentre le adolescenti sperimentano una diminuzione dei sentimenti di attrazione, gli adolescenti maschi sperimentano un miglioramento dell’umore e dell’immagine corporea e un aumento di soddisfazione del loro peso. Questa scoperta non è sorprendente, dato che i cambiamenti fisici della pubertà spesso portano adolescenti maschi più vicini all’ideale di corpo maschile mentre distanziano le adolescenti dallo standard socioculturale magro di bellezza per le donne.
Alti tassi di insoddisfazione corporea e comportamenti di diete sono stati ben documentati tra giovani adolescenti. Recentemente, è stato dimostrato che i ragazzi non sono esenti da queste preoccupazioni. Uno studio dei ragazzi Britannici di 9-10 anni riscontrò che il 41% delle ragazze preferivano una forma del corpo più magra mentre il 41% dei ragazzi preferivano una forma più larga.
La prevalenza dell’insoddisfazione corporea tra tutti i ragazzi era emersa. Esattamente una metà dei ragazzi volevano pesare di meno e oltre un terzo desiderava una forma del corpo più magra. Il 16% di tutti i ragazzi riportarono di aver perfino tentato di perdere peso. Questi dati suggeriscono che, dall’età di 8-13 anni, alcuni ragazzi già credono di poter star meglio pesando di meno. In uno studio longitudinale di ragazze adolescenti, Attie e Brooks-Gunn (1989) trovarono che avere sentimenti negativi riguardo i loro corpi era l’unico predittore significativo di problemi d’alimentazione 2 anni più tardi. Questa conclusione era confermata in un futuro studio su ragazze che mostrò come la preoccupazione del peso predice l’inizio dei sintomi dei disordini alimentari. Inoltre, studi hanno correlato l’insoddisfazione corporea a sintomatologie depressive tra i ragazzi e gli adolescenti. Questi dati indicano che i fattori di rischio per i disturbi alimentari e la depressione, specialmente l’insoddisfazione corporea, possono essere acquisiti presto nell’infanzia.
Sebbene gli uomini generalmente sono più soddisfatti con i loro corpi delle donne, essi non sono immuni dalle preoccupazioni circa l’immagine corporea. Approssimativamente il 95% degli uomini in età da college intervistati da Mishkind e al. espressero insoddisfazione con alcuni aspetti dei loro corpi. In uno studio di Parks e al., l’83% degli atleti riportarono insoddisfazione con il loro peso attuale, con l’80% di calciatori e il 43% di corridori di corsa campestre che volevano aumentare di peso, e il 15% di calciatori e il 20% di corridori di corsa campestre che volevano perdere peso. Gli adolescenti maschi in entrambi i gruppi volevano essere più alti.
Uno studio ha dimostrato che le immagini dei mass media dell’ideale di bellezza femminile ha un effetto immediato sugli stati d’umore delle donne. Le donne si sentono arrabbiate e hanno un umore depresso più grande dopo aver visto le immagine dell’ideale magro. Questo cambiamento era osservato in seguito a sole 20 di tali immagini; ci sono molte più immagini in una singola pubblicazione di ogni numero di riviste moderne per donne. Questo studio sostiene le precedenti conclusioni che suggeriscono che queste immagini hanno un effetto nocivo sulle donne e possono giocare un ruolo negli episodi di disordine alimentare in risposta agli stati d’umore negativi.
Tra i culturisti più di altri atleti il disturbo dell’immagine del corpo “disordine dismorfico del corpo”
(BDD) è stato riscontrato più di frequente. Il disordine è caratterizzato da un’eccessiva preoccupazione con una non esistente o leggero difetto nell’aspetto del corpo, di solito riguardante una particolare parte del corpo come il viso, la pelle, o il naso.
In base ai risultati di diversi studi riguardanti interviste con culturisti uomini e donne, Pope e al. identificarono la dismorfia muscolare come una forma di BDD caratterizzata da preoccupazione patologica con il grado di muscolosità. La caratteristica essenziale della dismorfia muscolare è una preoccupazione cronica con il non essere sufficientemente muscolosi. I ricercatori anche riscontrarono che l’uso di steroidi anabolizzanti era comune tra i culturisti esibenti le caratteristiche della dismorfia muscolare, particolarmente uomini.
Uno studio di Blouin e Goldfield comparò l’immagine del corpo e l’uso di steroidi tra maschi culturisti, podisti, e praticanti del tae kwon do. I ricercatori riscontrarono che i culturisti erano significativamente più propensi di altri atleti a riportare un insoddisfazione del corpo. L’uso di steroidi era più frequente tra i culturisti competitivi che tra quelli che lo facevano a fini ricreativi. Lo studio concluse che i culturisti maschi, particolarmente culturisti competitivi, possono essere a rischio per “sviluppo di pratiche comportamentali di alto rischio con un apparente scopo di modificare il loro corpo a causa di aspettative sociali e personali”.
Hilde Bruch (1962) è ritenuto essere il primo a riconoscere le esperienze disfunzionali di immagine del corpo come una caratteristica centrale dei disordini alimentari, particolarmente l’anoressia nervosa. Tra i criteri diagnostici per l’anoressia nervosa nella 4^ ed. del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disordini Mentali (DSM-IV; American Psychiatric Association, 1994) sono “una paura intensa di aumentare peso o diventare grassi” e “disturbo nel modo nel quale il peso e la forma del proprio corpo è sperimentata, eccessiva influenza dell’autovalutazione del peso e forma del corpo”. I criteri per la bulimia nervosa similmente include la condizione necessaria che “l’autovalutazione è eccessivamente influenzata dalla forma e peso del corpo”. Decine di indagini hanno rivelato associazioni tra disturbi dell’immagine del corpo e problematiche di comportamenti e attitudini alimentari. Non solo c’è evidenza che le esperienze di immagine corporea predicono la gravità delle problematiche alimentari, studi successivi e strutturali anche indicano i disturbi dell’immagine corporea come precursori dei disordini alimentari. Come Bruch (1962) all’inizio sostenne, il miglioramento dell’immagine distorta è necessario per l’effettivo trattamento dei disordini alimentari.
Come è il caso riguardante le ricerche sull’associazione tra l’ideale del corpo magro e i disordini alimentari tra le donne, l’ideale del maschio muscoloso nei mass media può essere visto come un fattore di rischio socioculturale per l’insoddisfazione del corpo e i comportamenti dannosi di controllo del peso tra gli adolescenti maschi. Alcuni gruppi di adolescenti maschi, come i culturisti e i calciatori, possono essere particolarmente a rischio.
Olivardia e al. condussero il primo studio controllato sulla dismorfia muscolare. Intervistarono 24 uomini con dismorfia muscolare e 30 lottatori normali reclutati nelle palestre di Boston e trovarono che i primi differivano fortemente dal gruppo di controllo in molte misure, incluse l’insoddisfazione corporea e la prevalenza dell’uso di steroidi anabolizzanti.
Tra i 24 uomini con dismorfia muscolare, dodici (50%) riportarono che passavano più di 3 ore al giorno pensando alla loro muscolosità. Quattordici (58%) riportarono “moderato” o “severo” evitamento di attività, posti, e persone a causa del loro difetto di percezione del corpo. Tredici (54%) riportarono “poco” o “nessun” controllo sui loro regimi compulsivi di dieta e di sollevamento pesi.
Undici (46%) dei 24 uomini con dismorfia muscolare ma solo due (7%) degli uomini normali a confronto riportarono di usare steroidi – una differenza significativa.
Le domande relative all’immagine del corpo e al comportamento circa l’attività fisica permisero di rilevare alcune differenze drammatiche tra il gruppo con dismorfia muscolare e quello normale di controllo. Specificatamente, alla domanda “Mi piace realmente il mio corpo”, 12 (52%) dei soggetti con dismorfia muscolare rispetto a sei (20%) dei soggetti normali di controllo risposero “non sono d’accordo”. Delle cinque opzioni in risposta a “quanto sei insoddisfatto per come è sproporzionato il tuo corpo?”, 11 (46%) dei soggetti con dismorfia muscolare rispetto a tre (10%) dei soggetti di controllo risposero “totalmente” o “per lo più” insoddisfatto. Simili risposte furono osservate per le domande “quanto grasso ti senti?” e “quanto a disagio ti sentiresti se non puoi fare attività fisica per un fine settimana?”.
Tra gli studenti di college femminili, Joiner, Wonderlich, Metalsky, e Schmidt (1995) riscontrarono che i livelli correnti di depressione e bulimia erano ognuno correlati all’insoddisfazione riportata. Essi riscontrarono che la depressione era un predittore significativo di insoddisfazione del corpo soprattutto oltre che della presenza di bulimia. Joiner e al. (1995) conclusero: “almeno, i risultati suggeriscono che l’insoddisfazione corporea è indipendentemente associata con sintomi depressivi e di bulimia. Al massimo, i risultati possono indicare che l’insoddisfazione corporea è più una caratteristica di depressione o di una sindrome mista bulimia-depressione che di pura bulimia”.
Uno dei criteri diagnostici per l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa è un elevata preoccupazione con la forma del corpo e l’aumento di peso, a volte etichettata “timore del grasso” o “bisogno di magrezza”. Stice (1994) ipotizzò che l’internalizzazione della pressione sociale di essere magri era un precursore dell’insoddisfazione corporea, la quale poi conduce a un affetto negativo e, potenzialmente, alla bulimia.
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