IL
DISTURBO BIPOLARE Cristina Dell’Omini
Non
è semplice riuscire con poche righe riuscire a descrivere un disturbo, un
modo di vivere che sta coinvolgendo sempre più persone. Cercherò di
farlo in modo semplice ma esaustivo perché è fondamentale
l’informazione, la conoscenza e la consapevolezza che non si è soli
anche nelle situazioni più difficili. La
depressione in generale colpisce il 5,8% della popolazione (con un
rapporto tra maschi e femmine di È
un disturbo caratterizzato da alterazioni ciclico-periodiche dell’umore,
a volte intervallate da periodi asintomatici. In generale possiamo dire
che la persona vive stati depressivi con umore “basso” alternati a
stati di umore “alto”. Molte persone nel quotidiano si trovano a
vivere momenti “alti” e “bassi”, ma nel disturbo bipolare i
sintomi sono intensi e gravi. Infatti può essere compromessa l’attività
lavorativa, le relazioni interpersonali, il rendimento scolastico e
purtroppo in alcuni casi la persona può arrivare al suicidio. Si passa da
stati euforici ad una tristezza profonda con perdita totale di speranza. I
periodi di euforia sono denominati episodi di mania, quelli di tristezza
episodi di depressione. Tra gli episodi di mania e depressione l’umore
può tornare normale, in questo caso si parla di periodi di eutimia. -
Disturbo bipolare di tipo II: le fasi depressive si alternano
all’ipomania (livello lieve o moderato di mania) - Disturbo ciclotimico (o ciclotimia): l’alternarsi delle fasi depressive ed ipomaniacali non è cosi grave e debilitante da richiedere un ricovero ospedaliero o da compromettere totalmente la vita sociale, relazionale e lavorativa della persona. - Disturbo bipolare a cicli rapidi: si presentano 4 o più episodi nell’arco dei 12 mesi. In alcuni casi quest’alternanza può verificarsi anche all’interno della giornata o della settimana. - Stato bipolare misto: in alcuni casi i sintomi di mania e di depressione si manifestano contemporaneamente . - Autostima elevata e grandiosità (aumenta ilrischio di commettere errori ed infrazioni) - Umore alto ed euforico (si dorme di meno, si mangia di meno o male, aumenta l’impulso sessuale). C’è un generale aumento dell’energia, agitazione ed irrequietezza. - Espansività: si è facilmente amici, socievoli, seduttivi ma a volte il comportamento è provocatorio, invadente o aggressivo. - Fuga dalle idee: i pensieri e le parole si susseguono senza sosta e si accavallano, facilità alla distrazione e difficoltà a concentrarsi. - Ridotta capacità di giudizio: si possono fare spese voluttuarie, fare abuso di sostanze, rifiuto di ammettere che qualcosa va male. - Sintomi psicotici: allucinazioni sensoriali e ideazioni deliranti. Tali sintomi possono comparire durante episodi gravi di mania o di depressione maggiore. Sintomi
della depressione maggiore - Riduzione del livello di energia, sensazione costante di fatica. - Tristezza persistente, ansia, sensi di colpa inappropriati ed eccessivi, autosvalutazione. - Senso di profonda disperazione, visione totalmente pessimistica della vita. - Marcata diminuizione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le cose, per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. - Irrequietezza o irritabilità. Difficoltà a concentrarsi, a ricordare a prendere decisioni. - Ipersonnia o insonnia. Variazioni dell’appetito, perdita o aumento di peso non intenzionali. - Dolori continui o altri sintomi fisici persistenti. - Pensieri di morte, suicidio o tentativi di suicidio. È stato fatto un elenco dei sintomi più frequenti del disturbo bipolare , la diagnosi corretta può essere fatta solo da uno specialista che indagherà molti altri aspetti importanti (storia familiare, durata e sviluppo del disturbo, sintomi correlati). Eziologia
Molti studiosi concordano su un’origine multifattoriale del disturbo. E’ stata dimostrata una vulnerabilità genetica in quanto il disturbo tende a manifestarsi in più persone della stessa famiglia. La malattia però tende a svilupparsi con il concorso di fattori ambientali o cause individuali. Tra
questi possiamo evidenziare: -
L’utilizzo
di sostanze psicoattive: cocaina, amfetamine ,cannabis, alcool. -
Predisposizione
di personalità e fattori familiari (educazione, cultura, modalità di
relazione ed interazione) o anche il vissuto di un forte trauma, o più
traumi con forte carica affettiva ed emotiva. -
Traumi
cranici o lesioni vascolari. -
Eventi
di perdita: lutto, separazione o cambiamenti importanti come il
termine di un ciclo di studi o di lavoro o anche
importanti delusioni, frustrazioni, fallimenti. -
Il
periodo del post-partum. -
Malattie
endocrine come ipertiroidismo e morbo di cushing . - Utilizzo incongruo di antidepressivi
Terapia Oggi il disturbo bipolare può essere curato e quindi coloro che ne soffrono possono avere una vita di buona qualità, piena e produttiva con una completa integrazione sociale. Il disturbo bipolare è però una malattia cronica e quindi necessita di cure ed attenzioni durante tutto l’arco della vita. Il miglior percorso terapeutico integra diversi interventi mirati ad affrontare la patologia nei suoi diversi aspetti. I principali sono: 1.Terapia farmacologica : I farmaci devono essere prescritti dal proprio psichiatra, ad oggi vengono usati * Stabilizzatori dell’umore * Antipsicotici atipici * Antidepressivi * Ansiolitici L’uso
dei farmaci, indispensabile soprattutto nei casi più gravi, deve essere
prescritto e monitorato attentamente
dallo specialista. 1. Psicoterapia individuale: E’ importante anche un percorso di psicoterapia che aiuti la persona a conoscersi, sentirsi, ad avere e recuperare delle buone relazioni interpersonali e lavorative. 2. Psicoterapia familiare: E’ basata su sessioni di informazione ed educazione del disturbo, in questo modo si può abbassare il livello di angoscia presente nell’ambito familiare che può far aggravare i sintomi della persona malata. 3. Gruppi di auto-aiuto o auto-mutuo-aiuto per i pazienti ed i familiari. Un piccolo gruppo di persone accumunate dagli stessi problemi si riuniscono scambiandosi comprensione ed incoraggiamento. In tal modo si possono trovare informazioni, solidarietà ed amicizia. 4. Ospedalizzazione: si rende necessaria in condizioni di elevata gravità
della sintomatologia, di mancato supporto familiare, sociale o ambientale
e nel caso in cui il rischio di suicidio sia molto elevato. 5. Terapia elettroconvulsiva: Tale terapia è indicata nei casi più gravi
dove i farmaci e la psicoterapia risultano inefficaci soprattutto nei
sintomi più rischiosi quali l’idea di suicidio o i sintomi psicotici.
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