Che
cos’è il Counseling?
Manuela
Bertolini
Si
tratta di una domanda alla quale non è semplice dare risposta.
Sicuramente
si tratta di una professione relativamente giovane, almeno in Italia, dove
rappresenta un’attività ancora in piena evoluzione per quanto riguarda
gli aspetti normativi e gli standard per la qualificazione professionale.
Il termine stesso ‘Counseling’ – di origine anglosassone - ha
generato un primo fraintendimento relativo alla traduzione letterale nel
significato di ‘dare consiglio’…una similarità linguistica
fuorviante e ingannevole.
Di più: una vera e propria antitesi rispetto alla sua finalità
principale perché il Counseling si propone sì di sostenere, orientare e
sviluppare le potenzialità del Cliente ma attraverso un percorso di
rafforzamento delle sue capacità propositive e di scelta e promuovendone
atteggiamenti ‘attivi’.
Nello stesso tempo il Counseling non va confuso con la psicoterapia.
La consapevolezza dei confini operativi gioca un ruolo fondamentale in una
impostazione deontologicamente corretta, ma si ritiene qui che giovi al
difficile tentativo di definizione, la costruzione di una identità
professionale che non si basi esclusivamente sul gioco di somiglianze e
differenze con la psicoterapia, pena la svalutazione in partenza di una
professione d’aiuto sempre più diffusa, praticata in una enorme varietà
di settings e applicata ad una varietà di tematiche.
La possibilità di definire competenze e rispettivi ambiti/limiti di
intervento costituisce dunque il primo passo per dare riconoscimento e
autonomia alla professione e alla formazione di persone competenti in aree
di intervento diverse e complementari a quelle terapeutiche.
Aldilà, infatti, della norma generalmente accettata che prevede
l’esclusione di interventi di counseling con persone affette da
patologie più marcate, molto spesso il counseling rappresenta tuttavia il
primo accesso ad un intervento d’aiuto che potrebbe in realtà
richiedere la necessità di demandare allo Psicoterapeuta le problematiche
che vengono riconosciute come clinicamente ‘impegnative’.
Questa funzione ‘filtro’ tuttavia, non vuole in alcun modo essere
squalificante o riduttiva per il Counselor, quanto piuttosto sottolineare
come il lavoro di analisi dei bisogni (spesso inconsci) dei Clienti, il
supporto offerto nel processo autoesplorativo della Persona attivo ed
efficace nell’orientare i Clienti alla ricerca delle soluzioni
indirizzando le proprie energie per meglio affrontare i problemi,
richiedano a questo professionista il possesso di strumenti e tecniche
specifiche di intervento.
Laddove il Counseling risponde – fondamentalmente – ad una domanda
della società di prevenzione del disagio, di benessere e di orientamento,
l’Area nella quale il Counseling può realisticamente pensare di offrire
un utile contributo è quella della ‘Salutogenesi’.
Appartengono a quest’Area tutti quei settori di intervento (benessere,
sport, lavoro e orientamento) che, pur richiedendo un costante apporto di
competenza e cultura psicologica sono stati – di fatto – abbastanza
trascurati da molti professionisti Psicologi storicamente più impegnati
su versante della clinica.
Consapevoli che la Salute (identificata con il ben-essere, con lo stare
bene, con la gioia di vivere bene nel proprio corpo, con l’accettarsi e
l’accettare quelli con i quali condividiamo la nostra vita, così come
si è..) non solo può essere conservata e tutelata ma anche promossa
attraverso un processo che metta le persone in grado di aumentare il
controllo su di essa e migliorarla, sappiamo tuttavia che ‘promozione
della salute’ non di identifica - tout court - con la ‘prevenzione
delle malattie’.
Se nella prevenzione siamo nel campo della ‘patogenesi’ – esclusiva
pertinenza del settore sanitario – esiste tuttavia – e non va
trascurata – tutta una parte della società che, pur non essendo
‘malata’ o ‘da guarire’ richiede attenzione specifica sul versante
della prevenzione – campo specifico, appunto, della ‘Salutogenesi’.
Pensiamo, per esempio, all’ambito scolastico e a quello
dell’orientamento scolastico - professionale nel quale storicamente per
primo il Counseling si innesta; pensiamo alle necessità – sempre più
presenti in ambito aziendale – di dialogo tra le organizzazioni interne
all’azienda e di valorizzazione delle risorse umane nei diversi contesti
lavorativi; pensiamo al coaching, all’ambito sportivo, oppure alle nuove
necessità di mediazione poste dalla multiculturalità…
In tutti questi ambiti possono emergere necessità di intervento diverse
da quella psicologica o psicoterapeutica nelle quali il Counseling –
inteso come modello di ascolto attivo e rispettoso delle prerogative del
Cliente – può vantaggiosamente inserirsi.
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