Recensione
libro di Gianni
Lanari,
PANICO ISTRUZIONI PER L’USO Come trasformare un problema in una opportunità Armando Editore
Quando l’attacco di panico si manifesta la prima volta produce uno stato di choc, improvviso e inaspettato come un incidente, un attimo prima era tutto tranquillo, un attimo dopo lo squarcio nella quotidianità. Penso a ciò che succede dopo un incidente aereo, la scatola nera va recuperata per accedere a dati importanti al fine della ricostruzione dell’evento. Chi sperimenta l’attacco di panico scopre l’esistenza della scatola nera e ne scopre la sua funzione, è rimasta silente fino a che tutto procedeva apparentemente tranquillo, ma ha molte cose da dire dopo la crisi. Chi fa quest’esperienza ha bisogno di imparare il codice di lettura affinché la scatola possa parlare. Questo libro costituisce un ottimo strumento di lettura di ciò che succede all’essere umano che incontra il panico. Se mi metto nei panni del lettore e soprattutto del lettore che vive o ha vissuto l’attacco di panico, sento innanzi tutto di riconoscermi. Qualcuno sta parlando di me, sta descrivendo con grand’accuratezza quello che provo in quei momenti, che sollievo! Forse lo sapevo già, ma ho sempre bisogno di sapere che il mio evento eccezionale è già leggibile, è stato tradotto. La scatola nera non è un mistero! Poi scopro che quello che mi succede ha un senso, certo un senso personale e unico, il mio senso, tutto da scoprire, ma anche se non potrò trovare tutte le risposte mi sono già un po’ allontanato da quella orribile sensazione di alterità, di estraneità, di incredulità. Scopro che quello che mi accade ha molto a che fare con me, è come un punto che diventa un muro e suggerisce che io vada a guardare di là oltre il muro. Questo libro mi dice anche una cosa che nell’ansimare dell’attacco di panico non avrei mai pensato: ciò che mi è piombato addosso come un fulmine a ciel sereno può costituire una risorsa, da lì può uscire una persona più consapevole, più coraggiosa, più padrona di se stessa……..Certo non subito, ci vuole tempo e ci vogliono alleati, si parla di “trattamento integrato” progettato insieme alla persona in relazione alla sua storia e alle sue esigenze. Non si prescinde dal ruolo fondamentale della psicoterapia, viaggio di conoscenza e cambiamento attraverso la relazione con un professionista competente, uno degli autori dedica una panoramica ai vari orientamenti, riporta un elenco di fattori comuni legati al successo della terapia e si sofferma sulla descrizione dell’approccio cognitivo comportamentale. Tra gli alleati nel processo di cura troviamo i farmaci, descritti nei loro meccanismi d’azione e collocati in un ruolo di supporto, non per tutti indispensabile, e in ogni caso mai separato dall’intervento psicoterapeutico. La parte sui gruppi di auto mutuo aiuto getta nuova luce sulla necessità di uscire dall’isolamento, di confrontarsi e sostenersi con altri compagni di viaggio, nel gruppo si diventa sempre più esperti di se stessi e delle relazioni. Questo libro mi dice di prendere il mio tempo per guardare il dio Pan come portatore di conoscenza, stare un po’ con lui, conoscerlo, riconoscerlo in me. Come dice uno degli autori “…finché il dio Pan non è soddisfatto dell’ascolto ricevuto continua a parlare e a bussare, gioca al rialzo”. Il libro mi dice anche di non avere paura a chiedere aiuto, anzi di farlo al più presto perché il tempo non è un buon alleato se pensiamo di fare tutto da soli, al contrario, scegliendo i giusti interlocutori, ci sono ottime probabilità di trasformare quella sofferenza in un cambiamento e in un arriccchimento esistenziale.
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