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GRATIFICAZIONE E SIGARETTA

Layla





Ho dato uno sguardo al vocabolario per essere certa del significato di gratificazione, c’è scritto che proviene da gratificare, cioè un compenso straordinario oltre il normale stipendio,quindi leggo : "Qualcosa in più oltre a quello che già si ha." Inoltre nel senso letterale ho trovato : piacere, fare cosa grata. Se penso alla mia cara sigaretta dal punto di vista del mio cuore, o magari posso dire emozionale,le definizioni vanno a pennello. Penso a quel prolungamento del piacere dopo una bella cena,oppure alla sigaretta fumata dopo aver fatto l’amore,in effetti è una specie di compenso straordinario oltre quello che consideriamo già una fonte di piacere. Certo a pensarla con la mia parte emotiva la sigaretta è un bel piacere,perché ? Per scrivere ho preso la sigaretta in mano e la guardo, la mia parte emotiva la vede come una compagna fedele ed inseparabile,almeno finché deciderò di averla con me. Mi accompagna in tutte quelle evoluzioni dei miei stati emotivi,la gioia,la tristezza,la rabbia,lo stress,l’eccitazione, una compagna che condivide i miei diversi momenti della giornata. Se sono stanca ho l’impressione che fumare mi dia una marcia in più, un sostegno per andare avanti ancora un po’. Quando penso di smettere ho l’impressione di essere sospesa su di un trampolino pronta a lanciarmi nel vuoto,laggiù lo so c’è l’acqua e non mi farò del male,però ho paura.

PARTE 2

Già, vorrei smettere di fumare. Ho appena ricevuto una notizia che mi ha creato tristezza ed un tenue dolore,ho preso la sigaretta in mano e mi sono chiesta cosa avrei fatto se avessi già smesso. Cosa significa questa sigaretta che tengo accesa tra le dita ? Mi sembra che condivida il mio dolore,mi sembra che mi dia la forza necessaria per non piangere. Questa sigaretta che sembra una “cara” compagna di cammino. E’ presente nella gioia,nel dolore,nello stress,nella solitudine, quando siamo in compagnia..Dal punto di vista emotivo sembra così importante. E’ una gratificazione ? E’ un piacere ? Non riesco a pensare al fumo come ad una gratificazione perché gratifica coincide per me con l’idea di un regalo straordinario. Direi piuttosto il piacere di colmare l’assenza. Talvolta penso che il dolore nella vita è l’assenza,la mancanza di qualcosa che non si può colmare. La morte di una persona cara è una “terribile assenza”, senza possibilità di rimpiazzo. Nelle dipendenze si crea lo stato dell’assenza (astinenza),ma abbiamo la possibilità di poterla colmare,il potere di porre fine al dolore (assenza),è un po’ come prendere in mano le redini della vita e poter controllare il dolore. Quando immagino di smettere penso che dovrò provare il piacere di non fumare più. La sigaretta mi procura il piacere di non sentire l’astinenza,è un cane che si morde la coda. Quando interviene la mia parte razionale capisco che nel momento che avrò profondamente” ingoiato” l’idea che smettere sarà solo la liberazione da un circolo vizioso,smettere sarà facile e senza ritorno. Avrà forse anche a che fare con l’accettazione che nella vita molte “assenze” rimangono incolmate e quindi il dolore va solamente accettato e superato ? Questa natura umana mai paga. Che vuol dire fumare dopo una cena sontuosa? Dopo aver fatto l’amore ? Quella sigaretta è il complemento oppure un prolungamento intenzionale di un piacere ormai terminato?Di sigarette se ne possono fumare molte,ed i momenti di piacere possono divenire frequenti a nostro piacimento. Ma se non ci fosse l’astinenza fumerei così tanto ? Amo i cannoli siciliani,ma potrei mangiarne uno ogni mezz’ora ? Indubbiamente no. Quindi penso ci sia qualcosa di errato in questa visione del fumo come oggetto di piacere. Siamo sicuramente soggetti ad uno schema generalmente condiviso per quello che riguarda il fumo. Quelli che smettono di fumare diventano “bravi e forti “,ma in verità non hanno fatto niente altro che smettere qualcosa di nocivo. E’ come martellarsi un dito tutti i giorni e quando si smette sentirsi dire che siamo stati bravi,veramente ci avrebbero dovuto dire che prima eravamo cretini J Rimane il fatto che il fumo fa male,e su questo non ci sono dubbi. Riamane il fatto che non è un piacere “scelto” ma” obbligato” dalla dipendenza. Rimane il fatto che per me, il concetto che fumare sia un piacere è un ‘idea errata,ogni volta vado solo a coprire un sintomo di astinenza.

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