RESPIRAZIONE
BUTEYKO
Contro
asma, ipertensione, attacchi di panico e per conservare o riacquistare la
salute.
Fiamma
Ferraro
-Nei
libri di consigli per la salute si insiste giustamente sull’importanza
di quello che si mangia. tutti i giorni . Si parla invece
raramente di un fattore di importanza ancora maggiore, e cioè del modo in
cui respiraimo. Respiriamo da
20.000 a
70.000 volte al giorno e non possiamo sopravvivere più di qualche minuto
senza respirare. Se però si prova a chiedere agli
“esperti” quale sia il modo migliore di respirare ci si sente in
genere rispondere in uno di questi due modi: 1) l'organismo sa da
solo come regolare il ritmo respiratorio, automaticamente, in modo
ottimale; non dobbiamo quindi interferire e provare a cambiarlo; 2)
dobbiamo respirare riempiendo bene i polmoni ed introducendo la maggior
possibile quantità di ossigeno;
La situazione reale non è in realtà quella in genere
rappresentata, con l'ossigeno nella parte del "buono" e
l'anidride carbonica nella parte del "cattivo"; quello che conta
è invece il giusto rapporto tra ossigeno ed anidride carbonica, e tra
ossigeno e meccanismi antiossidativi.
-
Come fare affinché vi sia questo giusto rapporto? Occorre evitare la
"malattia da eccesso di respirazione" scoperta ormai 50
anni fa dal dr.
Buteyko ed occorre per questo riaddestrare, con il metodo Buteyko, i
meccanismi respiratori con degli esercizi pratici; non è vero infatti che
il nostro modo naturale ed automatico di respirare sia sempre il migliore.
Molti fattori, nella malsana vita moderna, in particolare lo stress e la
mancanza di movimento, possono intervenire e provocare sfasamenti nei
riflessi respiratori automatici.
-K.P.
Buteyko, dopo la laurea in medicina a Mosca nel
1952, misurando i modelli respiratori di persone che soffrivano di asma,
angina ed altre malattie constatò che tutte, senza eccezione, soffrivano
di un eccesso di respirazione , che portava ad una mancanza di CO2.
Ed ogni volta, riportando la respirazione a modelli normali, il livello di
CO2 nell'organismo aumentava e gli attacchi di asma o di altre malattie
miglioravano o svanivano. Buteyko pose allora le basi
teoriche della sua tesi: l'iperventilazione cronica, pur lieve ma
costante, causa un esaurimento delle riserve di anidride carbonica, e
livelli bassi di anidride carbonica nell'organismo provocano delle
contrazioni dei vasi sanguigni ed una mancanza di ossigeno nei tessuti. Ne
deriva una serie di meccanismi di difesa messi in azione dall'organismo;
questi meccanismi di difesa vengono erroneamente etichettati come
malattie e combattuti.
-
Dall’Unione Sovietica il metodo si è dapprima diffuso in Australia e
Nuova Zelanda (dove vi è un elevato numero di asmatici), e poi in Gran
Bretagna, Olanda, Germania, Italia ed altri paesi europei.
Il merito del dr.
Buteyko è stato quello di raccogliere in un quadro logico le
varie informazioni, già note alla scienza medica in modo frammentario,
sui danni prodotti dall'eccesso di respirazione (iperventilazione), che
provoca una perdita eccessiva di CO2
. In mancanza di CO2 l'ossigeno non può passare dal sangue ai tessuti
(effetto Verigo-Bohr). La scienza già conosceva da tempo i danni prodotti
dagli attacchi di iperventilazione acuta ma ignorava quelli, molto più
insidiosi, provocati da una iperventilazione più leggera ma cronica.
Il dr. Buteyko sostiene che l'eccesso di respiro è la causa di
circa 150 malattie; o meglio, che non si tratta tanto di malattie quanto
piuttosto di meccanismi difensivi messi in atto dall'organismo per
impedire che la perdita di CO2 raggiunga livelli incompatibili con la
vita, e come tali questi meccanismi difensivi rimangono finché non viene
eliminata la causa (perdita di CO2 provocata dall'iperventilazione) che li
aveva fatti sorgere. Nelle sperimentazioni
condotte dal dr. Buteyko a Mosca e San Pietroburgo e
dall'Università del Queensland, Australia, ed altre, i pazienti asmatici
o che soffrivano di altre malattie sono guariti una volta eliminata l'iperventilazione.Cosa
significa “iperventilare?” Più che “respirare troppo” in
assoluto, significa invece respirare in modo non adeguato ed
eccessivo rispetto alle esigenze dell’organismo impegnato in una
determinata attività. Una respirazione che sarebbe giusta ed adeguata se
si stesse correndo o comunque svolgendo attività fisica, (e durante
l’attività fisica l’organismo produce una grossa quantità di CO2,
che deve in effetti essere in parte eliminata) è invece
eccessiva e dannosa se si è seduti al volante o alla scrivania
e si respira affannosamente perché ci si sta arrabbiando con un
automobilista o con il capoufficio. In questo caso l'organismo reagisce,
in base ad un istinto primordiale, (cosiddetta “risposta adrenergica:
spavento, combatti o fuggi”) come se si fosse in presenza di un pericolo
che richiederà un'intensa attività fisica e che scatena l'impulso a
respirare molto, appunto in previsione dell’attività fisica con
accumulo di CO2 che invece in genere non avviene, perché si resta
seduti. Il frequente ripetersi di questi episodi porta allo
sfasamento del ritmo respiratorio, che diviene in permanenza, anche
quando si dorme, un po’ più intenso del necessario.
Esiste una grande quantità di studi e pubblicazioni scientifiche
sull'iperventilazione, dai quali purtroppo non sono ancora state
tratte le necessarie conclusioni pratiche-operative.Stranamente, per
quanto riguarda la respirazione, quasi tutti pensano che per godere delle
proprietà vivificanti dell' ossigeno (O2), sia sufficiente introdurlo in
grandi quantità nei polmoni con la respirazione. E invece, per consentire
il passaggio dell'ossigeno dal sangue ai tessuti è necessaria la presenza
di anidride carbonica in quantità sufficiente. In assenza di CO2 nella
giusta concentrazione, l'ossiemoglobina nel sangue non può liberare
l'ossigeno e lasciarlo passare nei tessuti in misura sufficiente.
La necessità della CO2 per il passaggio dell'O2 dal sangue ai tessuti non
è una teoria di qualche stravagante scienziato "alternativo";
si tratta invece di una circostanza già scoperta all'inizio del 1900 dai
due scienziati Verigo e Bor, e comunemente ammessa e conosciuta da
tutti gli esperti del settore sotto il nome di "effetto Verigo -Bor".
Stranamente però questo effetto Verigo- Bor, pur descritto in tutti
i testi di fisiologia universitari, non era mai stato approfondito e
studiato a fondo nelle sue conseguenze, finchè, nel 1950, il medico russo
K.P. Buteyko non vi si è soffermato.Contrariamente alla pubblica
percezione,
la CO
2 che espiriamo non era contenuta nell’aria che inspiriamo ma è
prodotta all’interno dell’organismo. Nel processo di produzione di
energia, le sostanze nutritive contenute nei cibi che abbiamo mangiato
sono bruciate dall’ ossigeno inspirato e producono energia (ADN,
adenosin-trifosfato) insieme ad acqua ed anidride carbonica. L'anidride
carbonica (CO2) non è soltanto un gas di scarto (come non lo è
l’acqua prodotta in questo processo) ma è indispensabile per molte
funzioni nell'organismo umano.
-Il
numero degli asmatici è in continuo aumento, e anche se sono state
formulate varie ipotesi, non è ancora chiaro quali siano le vere
cause dell'asma. In realtà il collegamento tra asma e respirazione
è intuitivo e la causa dell'asma, secondo il dr. Buteyko, è da
cercare nell’ errato modello respiratorio. La quantità d'aria
normalmente respirata al minuto da una persona sana e adulta a riposo
dovrebbe aggirarsi sui 4-
6 litri
al minuto. Gli asmatici, anche se hanno l'impressione di non respirare, ne
respirano una quantità pari al doppio, triplo o quadruplo, e ciò
è confermato dalle misurazioni condotte dalla medicina ufficiale.
-
Come fare per imparare la respirazione Buteyko? E’difficile? In linea di
massima no. Come è stato facile acquisire cattive abitudini
respiratorie, così pure non è troppo difficile cambiarle ed acquisirne
di migliori. Occorre tuttavia un minimo di perseveranza. Si tratta infatti
di un riflesso automatico, che funziona indipendentemente dalla nostra
attenzione e volontà, anche quando dormiamo e, come accade per tutti i
riflessi automatici, occorre un po’ di tempo per cambiarlo.
Chi è in buona salute e vuole praticare il metodo solo a scopo
preventivo, riesce in genere ad imparare da solo, leggendo il libro
“Attacco all’Asma” di Rosa Maria Chicco, per ora unico libro
italiano sull’argomento. Tra breve uscirà tuttavia un nuovo libro, da
me scritto in base alle esperienze italiane degli ultimi 5 anni.
Nel caso di persone già alle prese con problemi di salute è invece
consigliabile imparare la tecnica da un bravo istruttore, controllando che
l’istruttore sia riconosciuto dall’Associazione Buteyko –Italia.
Il "metodo Buteyko" si scontra da un lato con una parte
della medicina "convenzionale", che a volte non vede di buon
occhio una cura che non usa preparati farmaceutici, ma purtroppo
anche con una parte della medicina “alternativa”, che a
volte reagisce istintivamente in modo negativo quando sente parlare
dell'importanza che l'anidride carbonica ha per l'organismo. Se, ciò
nonostante, il metodo Buteyko si sta diffondendo sempre di più, nel mondo
ed anche in Italia, è appunto perché si è visto che funziona.
SPERIMENTAZIONI CLINICHE
EFFETTUATE
Qui
di seguito elenco i riferimenti delle sperimentazioni cliniche effettuate:
per il metodo Buteyko
• Buteyko breathing techniques in asthma: a blinded randomized
controlled trial. Bowler S, Green A, Mitchell CA. Medical Journal of
Australia
, Vol 169, 7/21 December 1998:575-578.
A
Clinical trial of the Buteyko Breathing Technique in asthma as taught by a
video." Opat AJ, Cohen MM, Bailey MJ, Abramson MJ. Journal of Asthma,
37(7), 667-564 (2000).
• "Effect of two breathing exercises (Buteyko and pranayama)
in asthma: a randomized controlled trial." Cooper S, Osborne J,
Newton
S,
Harrison
V, Thompson Coon J, Lewis S, Tattersfield A. Thorax August 2003;
58:674-679.
• "Buteyko Breathing Technique for asthma: an effective
intervention." Patrick McHugh, Fergus Aitcheson, Bruce Duncan, Frank
Houghton: The
New Zealand
Medical Journal. 12-December-2003, Vol 116 No 1187.
• "Health Education: Does the Buteyko Institute Method
make a difference?" Jill McGowan, Education and training consultant
in Asthma Management. Thorax Vol 58, suppl III, page 28) December 2003.
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