DIARIO DI UN DEPRESSO (11/01/2007) E’ qualche giorno che non scrivo, tanti sufficienti a non ricordarmi nemmeno la data esatta di oggi. Ho alcune cose da raccontare. Prima di tutto mi ha ricontattato Roberta, con un messaggio sintetico e lineare. Le ho risposto e adesso attendiamo sviluppi. Non sarò io a ricontattarla telefonicamente perché, sinceramente, visti i precedenti, la cosa non mi interessa più di tanto. Certo è che, comunque, se lei mi ricontattasse sarebbe una buona cosa, perché comunque la ragazza vale. Purtroppo quando ci frequentavamo io ho fatto un po’ il difficile, anche perché non sapevo come aiutarla. Lei mi sembrava molto più avanti di me (‘manco a dirlo’) e facevo fatica a starle dietro,a seguire le sue richieste e soprattutto ad interpretarle. Poi il ghiaccio su cui eravamo poggiati si è rotto malamente ed io, anche per orgoglio, non ho più voluto pattinare con lei. Oggi ho ricontattato la dr.ssa M********* per avere un appuntamento. Lei mi ha detto un ‘a lavorare no eh?!’ che mi ha colpito, come molte delle cose che lei mi dice. E così mi sono messo a pensare che dovrei tornare in ufficio. Ma adesso proprio non mi va, anche perché non sto ancora bene. Ho lettomolti libri: mi è piaciuto il giovane holden, che ritengo assomigli a una versione adolescenziale di c. bukowski; Giuseppe carofiglio, che scrive sempre le stesse cose; la casa del sonno di johnatan coe, che non mi ha convinto nemmeno un po’. Poi ho letto il cacciatore di aquiloni, che è stato veramente un bel libro. Da questi libri ho capito che una lettura è coinvolgente se riesce a suscitarti, a muoverti quei sentimenti, quelle emozioni infantili, primordiali che ciascuno di noi conserva dentro. Credo che questa sia una grande verità che ho scoperto. Un libro, dunque, per avere successo, deve commuoverci, cum – moveo, toccarci i sentimenti che ancora sono vivi e che sono sempre vivi in noi perché adolescenziali, infantili, vergini in un certo senso. Poi mi sono detto un’altra cosa, che forse ho già riportato prima: credo che il mio corpo sia carico di energia, e che il tremolio sia in parte un effetto di questa energia accumulata. Facendo sport un po’ di questo sovraccarico potrebbe sparire e nemmeno a farla apposta, con un evento che ha del miracolistico, oggi sono andato a correre e ho fatto un po’ di ginnastica. Sono durato ben 30 minuti di corsa e 10 minuti di ginnastica leggera. Il tutto, peraltro, mi servirà per andare in settimana bianca la settimana prossima. Quindi, in sostanza, mi sto preparando per una grande partenza con tutta la parentela. Per il resto non ho avuto grandi pensieri. Il senso di solitudine che ho addosso è forte, anche perché sono costretto a stare da solo gran parte della giornata. MI prende allo stomaco e difficilmente riesco a scalzarlo. Anche quando sto a casa e non ho niente da fare, l’angoscia mi opprime e non so come affrontarla. Grazie a Dio la lettura un po’ mi aiuta, altrimenti mi sento come un leone in gabbia che ruggisce o che non ruggisce più e che fa avanti e indietro, nervoso, dentro uno spazio di 10 mq. Oggi darò il diario a Gianni affinché lo pubblichi. Spero vada tutto bene. In caso contrario non fa niente. E’ una cosa che sto facendo per me. Il progetto dell’ecovillaggio è sostanzialmente abbandonato, a parte questa iniziativa del 4 febbraio a bologna, in cui, però, tutto deve cominciare ed essere definito. UN progetto agli albori, dunque. Domani, se riesco a svegliarmi, vorrei andare alla comunità di sant’egidio a vedere se riesco a partire per un paese straniero a fare il volontario, altrimenti dovrò andare da italiasolidale.it o da qualche altro ordine di volontariato cattolico o laico. Qualcosa mi dice che non combinerò niente nemmeno stavolta. Molto dipenderà da me, dal mio approccio, dalla mia volontà ferma o meno e, ovviamente,anche dalle opportunità che effettivamente esistono o meno di partire. Credo di non trovare gente disposta a farmi partire così, di punto in bianco. Credo che bisognerà prima fare un corso di formazione o roba del genere e poi eventualmente partire. Devo insistere anche su Emergency e spero mi abbiano contattato via email. Domani rivedo Gianni e non è che io muoia dalla felicità. La cosa è piuttosto indolore. Anche su questo punto mi farò consigliare dal dottore consigliatomi da aida, da cui andrò la prossima settimana. Nel mentre mi sta per scadere la tessera sanitaria: primo ostacolo da superare del 2007. Sarà un buon banco di prova per me, anche se posso FORSE confidare sull’aiuto ddel mio medico di base Federico B******. MI piace il nome Federico. A parte tutto questo i pensieri vagano leggeri ed inconsistenti, bagnati da una venatura di depressione e angoscia. MI influenza molto vedere che Valeria deve lavorare molto, anche il sabato, e la cosa mi spaventa perché significa che quando tornerò la centrifuga girerà al massimo ed io non sarò certo facilitato. Ma non dovrò preoccuparmi: una pezza ce la metterò in qualche modo. Oggi poi pensavo che un altro problema che dovrò affrontare è quello dello ‘stare indietro' rispetto allo stato delle conoscenze e delle informazioni correnti. Voglio dire: quando tornerò in ufficio dovrò recuperare tutte le informazioni e tutte le conoscenze createsi un questo semestre. Vabbè, anche li ci metterò una pezza. Ciao.
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