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DIARIO DI UN DEPRESSO (03/01/2007)

 

Si ricomincia. Sono da solo a casa e non mi sento proprio a mio agio. La solitudine è una dei miei nemici storici e non so come combatterla. La combatterò uscendo, andando in libreria a comprare qualche bel libro o comunque a fare compere. Spero di saperci arrivare in macchina da solo. Certo è che sono proprio imbranato: ho paura della solitudine, non so andare in macchina in giro per Roma, non so comprare un computer (a proposito, in questo pc ho già visto cose che non mi piacciono: non copia i dvd ed i cd originali, ha un numero di giga inferiore a quelli di amilon). Insomma, per farla breve, sono un imbranato. Ha ragione Valeria quando dice che mi si deve svegliare il cervello. Domani compio il mio primo mese di aspettativa. Il bilancio è neutro, nel senso che non sono emerse grosse cose ma non ci sono nemmeno stati picchi troppo negativi. L’unico disagio che rimane è quello del ballo di san vito alle gambe, che omai è diventato un problema serio. Stamane ho anche telefonato ad Artemisia per l’ecografia al braccio e buona notte!!!! E si va avanti così, senza sussulti, senza iniziative, senza azioni. Ma queste verranno. Prima di tutto andrò alla comunità di sant’egidio poi andrò all’ordine delle suore di madre teresa di Calcutta: il tutto per vedere se mi accettano per una missione internazionale. Andrò anche al FOCSIV ed alla FIVOL per vedere se c’è qualche missione in cui mi possono inserire. Vorrei ora esporre la mia teoria su Dio e, in particolare, sulla fede.

Dio non esiste: sono esistiti, probabilmente, dei personaggi ascetici e benedetti che hanno compiuto delle azioni speciali, dei fatti meravigliosi agli occhi della gente. Ma non è un caso che nessuna testimonianza storica, di fatto, dimostri l’esistenza non solo dell’asceta ma anche del miracolo. Inoltre non bisogna dimenticare che la dottrina di ciascuno di questi santoni è pressochè simile a quella degli altri. Pace, libertà, redenzione, paradiso. Ora, è dimostrato che né Gesù né nessun altro spirito è comparso in terra da più di 2000 anni e questo dimostra l’inesistenza dei santoni. Il declino del genere umano e la distruzione del pianeta terra sono l’ennesima dimostrazione che Dio non esiste. Tuttavia, a mio avviso, esiste la fede, intesa come somma delle fedi di ciascun abitante della terra. La fede esiste perché conduce alla speranza di una vita migliore, perché è un rifugio per chi soffre e per chi ama, la fede è tutto, è un rimedio per ogni dolore e chi ha fede è un uomo saldo e fortunato. Dunque, se è vero che Dio non esiste è altrettanto vero che esiste la fede, intesa come aspirazione ascetica e trascendente verso un’esistenza, verso un essere superiore presso cui rifugiarsi e vivere in pace. L’esercizio della fede avviene attraverso la preghiera, che si dimostra non solo ‘mezzo’ per dimostrare la propria fede ma anche strumento di contemplazione e profonda meditazione e, in ultimo, via per il benessere. La ripetitività della preghiera, la costanza degli esercizi profondono un diffuso stato di benessere e di liberazione dalle angoscie e per questo le preghiere vanno conservate, favorite ed insegnate. Dunque, più esattamente, ciò che sarebbe giusto a mio avviso non è tanto insegnare questa o quella religione, bensì insegnare la preghiera come esercizio quotidiano. Ciò detto, è dunque conveniente ed opportuno considerare una sola fede universale, un solo Dio onnisciente e ovunque riconosciuto, frutto della fede di tutti gli adepti. Tale Dio potrebbe chiamarsi ‘La speranza’, ‘l’unico’, ‘l’essenza’, ‘la verità’ ed essere alimentato dalla preghiera comune di tutti noi. Niente più guerre di religione, dunque, ma devozione ad un solo Dio che è rappresentato dalla fede nella resurrezione dopo la morte e nella pace in terra.

(…..)

Al ritorno a casa Valeria mi ha razziato perché sono stato precipitoso nel rispondere a Tre. Ha ragione, manco a dirlo, e io sono stato precipitoso nell’agire, anche questa volta. Avrei dovuto aspettare la loro risposta e la loro controfferta: magari mi proponevano qualcosa di interessante. Ed in ogni caso io non ho combattuto per i miei diritti, sono stato cedevole e debole. IO sono un tipo impulsivo, troppo impulsivo. Devo prendere coscienza di questo grave difetto e correggerlo, perché altrimenti farò molti danni a me stesso e forse agli altri. E non è per niente detto che ogni volta ci sia qualcuno pronto a mettere una pezza alle mie malefatte. In macchina, poi, abbiamo discusso della mia teoria su Dio e sulla fede e lei non si trovava d’accordo, perché diceva che la fede deve comunque essere riposta in qualcosa o in qualcuno. E’ un aspetto che dovrei approfondire, ma è importante secondo me capire che la fede è di per sé autoconsistente, non ha bisogno di qualcuno cui appoggiarsi, qualcuno su cui poggiarsi. La fede è speranza nell’aldilà e nella buona sorte e la preghiera è il suo strumento di esercizio.

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