OLD SOLDIERS NEVER DIE CESARE DE SILVESTRI
La vecchiaia è una bella età. Si usa anche dire così, no? "Cesare ha una bella età". Be' , io ce l'ho e me la tengo. Ma la godo anche, perché la vecchiaia ha i suoi privilegi che gli altri sono in genere disposti a riconoscermi. Ma la vecchiaia ha un sacco di riconoscimenti positivi. Uno Stradivario è infinitamente più pregiato di un violino nuovo. E in inglese c'è un proverbio molto popolare che dice: "There's many a good tune played on an old fiddle" - che significa "Si possono suonare molte belle melodie con un vecchio violino". Il detto risale nientemeno che al grande romanziere, saggista e critico Samuel Butler. Il titolo che ho dato a questo mio modesto elogio della vecchiaia richiama invece una canzone del musicista J. Foley che celebra la resistenza e la durata dei vecchi soldati "Old soldiers never die, they simply fade away ..."- che significa "I vecchi soldati non muoiono mai, svaniscono e scompaiono soltanto". Ma senza bisogno di andare all'estero, sappiamo tutti che il vecchio è quello più buono, le vecchie volpi sono le più furbe, le vecchie bandiere sono le più gloriose. Si dice anche "Chi lascia la strada vecchia per la nuova sempre peggio si ritrova". Su questo punto non sarei completamente d'accordo, ma è pur vero che strade e acquedotti dell'epoca romana antica dimostrano una maggiore resistenza ed efficienza delle opere moderne che durano pochi anni e poi cominciano a dare guai. Persino le guerre di una volta ...Sì, d'accordo, la guerra è sempre e comunque una cosa orrenda. Però nelle vecchie guerre si amamzzavano soltanto i soldati, mentre in quelle moderne tocca a tutti - soldati e civili, maschi e femmine, bambini e bambine. Non voglio dire che le vecchie guerre fossero meglio, ma di certo quelle moderne sono molto peggio. Per restare però al banale quotidiano, diciamo che le scarpe vecchie sono le più comode. Lo diceva anche Napoleone, che aveva un cameriere con il compito di portare le scarpe nuove dell'imperatore fino a quando non erano state adattate agl'imperiali piedi. Un'altra espressione laudatoria parla dei "bei vecchi tempi" . E un vecchio amico è il più fidato, una vecchia fiamma riscalda romantiche memorie, e spesso ci affezioniamo alle cose vecchie come la pipa, l'accendisigari, la penna che ormai non si usa più ma che non si osa buttar via. Un vecchio fiore fra le pagine di un libro. Una vecchia fotografia. Una pagina che scrissi per un mio grande amore nell'altro millennio. Va bene. Qualcuno potrebbe dirmi che gli amori dell'altro millennio non sono soltanto vecchi ma si potrebbero chiamare antichi . Però l'antiquariato si occupa appunto di cose antiche ed è un fiorente commercio. Segno che anche a quelle si attribuisce un certo valore. Spesso un grande valore. Non di rado un valore inestimabile. Ma per tornare al banale quotidiano, che dire delle vecchie abitudini? Non è mica facile farne a meno. E più invecchiano, più divengono tenaci, rassicuranti, talvolta consolatorie. E la vecchie tradizione, anche quelle apparentemente superate e ormai inutili, servono invece a mantenere compatta una cultura, un popolo, una nazione. Persino un impero. Lo abbiamo visto anche recentemente nell'ora più bella che quello britannico ha vissuto sull'orlo della sua fine, quando ha vittoriosamente resistito a una guerra mondiale e ai micidiali massacri della Luftwaffe nazista. Inoltre, un vecchio, se non è ancora completamente rincorbellito, viene considerato più esperto e saggio di uno sbarbatello. Anche nella nostra professione. Ho conosciuto colleghi che all'inizio della carriera, per sembrare più vecchi e presumibilmente più bravi, si facevano crescere la barba e portavano gli occhiali di cui non avevano alcun bisogno. Ora si radono tutti i giorni per sembrare più giovanili e portano gli occhiali perché gli servono, ma questo è un altro discorso che vi farò un altro giorno. Ma in fatto di estetica, di attrattiva anche fisica e persino di sex-appeal, i vecchi (e le vecchie) non sono mica proprio da buttar via. Conosco alcuni rappresentati della terza età, maschi e femmine, che non hanno molto da invidiare a quelli della prima. Non è infatti detto che le persone giovani siano sempre più appetibili. Anzi. E volgarmente non si dice forse che " gallina vecchia fa buon brodo"?Be', si può dire anche meglio. Ho scritto altrove "Esiste una lingua, molto diversa dalla nostra, che possiede una parola per esprimere la bellezza delle cose vecchie, antiche.La bellezza delle sera, del tramonto. La bellezza dell'autunno, dell'inverno. La bellezza del tempo, della memoria, della storia. Quella lingua possiede anche un'altra parola per esprimere la bellezza delle cose imperfette, sciupate, logore, incrinate, difettose. La bellezza della disarmonia estetica, del segno indelebile del tempo che rende unica, irripetibile, una cosa o un essere umano. La bellezza del marchio che distingue in modo inconfondibile quel singolo oggetto, quella singola persona, proprio nella sua individualità vissuta, gualcita, ingiuriata, ferita. Nell'individualità della sua vita, delle sue gioie e dei suoi dolori, delle sue disgrazie. Del tormento del suo corpo e del suo spirito" E queste due parole me le ha insegnate una donna...Ah Era giovane allora e adesso è vecchia. E' voluta tornare alle sue lontanissime isole dell'Estremo Oriente dove nasce il sole, ma la vorrei ancora accanto come una volta. Come ai bei vecchi tempi. Come nell'altro millennio, appunto.
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