Benvenuti! Telefonateci ai n. 0622796355 - 3473157728.  Siamo a ROMA in Piazza Sempronio Asellio 7 (metro A Giulio Agricola/Tuscolana/Don Bosco/Cinecittà)

Il C.I.S.P. ti offre la possibilità di avere a disposizione gratuitamente per trenta minuti uno Psicoterapeuta a cui poter fare qualsiasi tipo di domanda riguardante il potenziamento del tuo BENESSERE. Per usufruire del servizio...

VORREI VOLARE...

Cesare De Silvestri

I motivi possono esser diversi. Perché ho trovato un posto di lavoro all'estero. Per concludere un affare. Per rivedere una persona cara. Per conoscere il mondo. Semplicemente per fare una bella vacanza. Eccetera, eccetera. E le occasioni di prendere un aereo sono tantissime. A    parte le affollate linee di normale traffico nazionale ed internazionale, aeroporti e scali si moltiplicano persino nelle più svariate e remote località. Le offerte speciali sono sempre più allettanti. Il numero dei viaggiatori è in crescita esponenziale. Tutti volano. E tutti tornano per racontare dove sono stati, che cosa hanno visto, che cosa hanno fatto, e dove andranno la prossima volta. Tutti. O quasi.

...ma io ho troppa paura

Già, perché intanto non capisco com'è possibile che quel grosso aeroplano riesca a stare sospeso in aria. E poi quando decolla sono nelle mani del pilota e non posso farci assolutamente più nulla. E quando mi trovo lassù, non posso più scappare. E se incontriamo qualche tempesta? E se si guastano i motori?? E se mi trovo in un dirottamento? E se i dirottatori ammazzano il pilota? E se precipitiamo? E se il paracadute non funziona? E se non muriamo tutti subito ma ci troviamo in un luogo deserto, senza cibo né acqua, e finiamo col diventare antropofagi? E se anche va tutto bene, quando atterriamo mi devo fidare che il pilota non si schianti sulla pista e faccia una strage. Ma soprattutto, mi sentirò malissimo per tutto il viaggio. Sopraffatto dall'ansia, dall'angoscia e dal panico. E come farò a controllarmi? E a non farmi vedere dagli altri passeggeri? Tutti penseranno che sono pauroso, ansioso, malato, pazzo. E accidenti a me e a quando ho stupidamente deciso di mettermi in quest'orrenda situazione. No,no,e poi no.  Mi conviene di gran lunga evitare di prendere l'aereo.

Problemi

Come si vede abbastanza chiaramente, si tratta di problemi (primari e sovraordinati ) che conosciamo molto bene e su cui abbiamo metodi, procedure e tecniche d'intervento particolarmente efficace e radicali. Resta da domandarsi se la paura di volare sia una problema molto diffuso e degno di meritare un'attenzione speciale - al pari di tante altre costellazioni problematiche che statisticamente forse la meritano un po' meno. 

Il bacino d'utenza

Pare che sia proprio così. Secondo attendibili statistiche americane, britanniche, francesi, olandesi, svizzere e danesi, sembra che fra i problemi d'ansia la paura di volare venga subito dopo il più diffuso di tutti - quello di parlare in pubblico. In ciascuno dei vari paesi che hanno cercato di diagnosticarlo su larga, i  risultati parlano chiaro: si tratta di milioni di persone in ogni paese. E indovinate chi si è preso la briga di farlo? 

Cui prodest

Le linee aeree, naturalmente. Com'era prevedibile e scontato. Se si perdono potenziali clienti, queste compagnie commerciali ci rimettono. Quindi se ne preoccupano. Una conferma indiretta ci viene dai paesi e dalle linee aeree (per esempio, la Gulf Air di Honk Kong, e la Japan Airlines) che hanno invece la difficoltà opposta - l'eccedenza di domanda e la necessità di gestire un numero strabocchevole di prenotazioni. Ma l'American Airlines, la United Airlines, la British Airways, la Swissair, l'Air France, la KLM, e la Quantas cercano piuttosto di attirare nuovi passaggeri, istituendo works - hop, training e corsi teorico - pratici di preparazione al volo per chi ne ha paura. Uno dei migliori è quello della Walk Foundation, cui partecipano la KLM, l'Università di Leiden, e l'aeroporto Schipol di Amsterdam. 

E noi ?

Viene da domandarci che cosa fa in proposito la compagnia di bandiera italiana. Ma da un punto di vista professionale, sembra strano che nel nostro ambiente ci si curi poco di una problema che appare ed è particolarmente adatto ai nostri interventi cognitivo - emotivo - comportamentali. Forse sarebbe il caso di pensarci meglio. Come pure sarebbe opportuno prendere in maggior considerazione clinica altri problemi piuttosto diffusi e piuttosto trascurati. Per esempio, quelli di ostilità. E quelli dell'assistenza ai malati cronici, ai casi terminali, e ai candidati al suicidio. Ma di questi parleremo un altro giorno. Un motivo accessorio del fatto che le linee dell'area pacifico - asiatica non sembrano interessate come quelle occidentali ai passeggeri che evitano di prendere l'aereo perché ne hanno paura, dipende dall'assenza o quasi di richieste a causa di tradizioni culturali locali che considerano un'onta e un disonore ammettere di aver paura di qualcosa. Altro problema sovraordinato checonosciamo benissimo.

 

  P S I C   T V  La Web Tv per la Psicologia e La Psicoterapia   

 


CISP

www.psic.tv  www.cisp.info  www.attacchidipanico.it  www.psicoterapie.org  www.tossicodipendenze.net
 www.disturbisessuali.it  www.ossessioniecompulsioni.it  www.terapiadicoppia.it  www.prevenzione-psicologica.it www.psicosi.net  www.fobia.it  www.depressioni.it  www.ansie.it  www.infanziaeadolescenza.info  www.terapiedigruppo.info  www.psicoterapie.info  www.lavorodigruppo.eu www.disturbialimentari.com

ritorna alla homepage

Copyright © CISP