SICCOME E' POSSIBILE... ( L'arte della preoccupazione ) Cesare De Silvestri Si tratta di una delle arti più diffuse, praticata da un'infinità di persone e applicata ad un'infinità d'argomenti. Qui tratteremo però soltanto dell'ipocondria, rimandando ad altra occasione parlare di qualche altro capolavoro del genere. Dunque, la preoccupazione in oggetto si articola in una serie di considerazioni, previsioni e conseguenze che seguono più o meno lo schema "Siccome è possibile che io abbia qualche brutta malattia, allora ci devo pensare in continuazione, devo pensare che ce l'ho (quasi) di sicuro, che ce l'ho nella forma peggiore, che nessuno ci potrà niente, e che tutto finirà nel modo più atroce". In genere si sceglie una malattia con sintomi premonitori talmente generici da esser presenti anche in un raffreddore o in un banale mal di pancia. Una malattia possibilmente molto rara e che non solo potrebbe avere tremende complicazioni, ma che richiederebbe una lunga serie di esami, accertamenti e tentativi di cura dolorosi ed umilianti. A questo punto si può peggiorare il problema pensando che forse si può essere sicuri di non avere quella malattia, che quindi bisogna esserne sicuri. E se non riesce a raggiungere questa fantomatica certezza, allora è sicuro che ne siamo affetti. La cosa più ragionevole da fare sarebbe quindi cercare di accertare la diagnosi mediante una visita medica, ma qui s'incappa in una rovinosa serie d'altre considerazioni che paralizzano la decisione. "Per esser sicuri della diagnosi, forse dovrei andare in ospedale per chissà quanto tempo e soffrire come un cane. Inoltre farei la figura dell'imbecille se poi non avessi niente di grave. D'altra parte, se non ci vado, corro il rischio che la malattia peggiori, e dopo sarebbe troppo tardi." Ammesso che si riesca a superare questo oscillare fra due decisioni ugualmente terrorizzanti e ammesso che il check-up ci dichiari perfettamente sani, ecco i successivi tormenti che ci possiamo procurare. "Può darsi che abbia detto proprio tutto ai medici. Magari ho taciuto qualcosa che invece sarebbe stato essenziale. E anche se lo avessi detto, i medici erano abbastanza bravi da capire di che si trattava? E ammesso che fossero bravi, mi hanno fatto un check-up veramente completo? Non potrebbero aver trascurato un esame forse era l'unico capace d'individuare la mia malattia? E se anche mi hanno fatto tante radiografie, ecografie, tomografie assiali computerizzate, sono sicuro di non essermi mosso in modo da sfocare o nascondere l'immagine decisiva della mia malattia? E anche se non mi sono mosso, come faccio ad esser sicuro che qualcuno non abbia confuso i miei risultati con quelli di una persona sana?" Una complicazione molto popolare è quella di cercare di premunirsi contro ogni possibile malattia, (ammesso che non si creda di averla già ) o contro ogni possibile complicazione della medesima. Qui siamo nel regno degli evitamenti , delle fobie e dei comportamenti ossessivo - coatti che possono riguardare praticamente qualsiasi azione od omissione umanamente possibile - compreso il sesso. Una forma molto strutturata e assai diffusa fra le donne è rappresentata dalla dietetica, dove si sottopone ogni cibo o bevanda a rigorosi calcoli ponderali, calorici, sanitari ed ecologici prima di azzardarci a mettere qualcosa in bocca. Un'ulteriore raffinatezza può riguardare la batteria di medicamenti da tenere in casa come garanzia di pronto soccorso immediato per ogni evenienza e da controllare regolarmente riguardo alla data di scadenza. Spesso con l'aggiunta del radio telefono diretto con il medico e con l'ambulanza del più vicino ospedale. Più raramente si arriva al punto di tenere in garage un polmone d'acciaio per l'uso eventuale in caso d'emergenza. Ciò che si teme non è tanto la morte (ne parliamo in un altro articoletto) ma proprio il fatto di esser malati, di avere una malattia, quale che sia che si sospetta di avere e che non si riesce ad esser assolutamente certi di non avere. La preoccupazione può riguardare una qualsiasi malattia o una serie di malattie, non importa quali. Anche le più rare e strampalate. Tranne una. L'unica malattia che sono sicuro di non avere è l'ipocondria.
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