THE PRESENT Cesare De Silvestri Non è roba mia. Ho soltanto tradotto e rimaneggiato un racconto che mi arriva da lontano Quel giorno entrai nella nostra camera per vedere che tutto fosse in ordine. La sovraccoperta ben tirata. Gli scendiletto simmetrici ai lati del letto. La finestra chiusa. I lembi delle tende semiaperti per fare entrare la luce. Mi avvicinai al suo tavolino da notte e rimasi un lungo istante davanti al piccolo cassetto del mobile. Poi mi decisi ad aprirlo e presi il pacchetto che c'era dentro. Un pacchetto ancora avvolto nella sua carta velina. Sottile .Leggero. Elegante. Un pacchetto da biancheria intima. Tolta la carta, mi soffermai ad ammirare la splendida seta della sottoveste e i ricami degli orli e della scollatura. L'aveva comprata la prima volta che eravamo stati a New York. Sei o sette anni fa. Non l'aveva mai indossato. La conservava per un'occasione speciale. Pensai che l'occasione era ormai giunta. E misi la sottoveste accanto agli altri oggetti che avevo preparato per portarli al funeral parlour dove avrebbero cremato il suo corpo. Ho imparato a non conservare mai niente per un'occasione speciale. Ogni giorno è un'occasione speciale. Le espressioni "un giorno" , "nei prossimi giorni", stanno scomparendo dal mio vocabolario. Se vale la pena vedere,ascoltare o fare qualcosa, vale la pena farlo subito. Non so che cosa avrebbe fatto lei se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani che tutti diamo per scontato. Forse avrebbe telefonato più spesso ai suoi genitori, parenti ed amici. Forse avrebbe cgiamato qualcuno per scusarsi di una vecchia lite passata. Forse mi avrebbe chiesto più spesso di cenare in quel ristorante cinese, il suo preferito...Sono queste piccole cose non fatte che mi rendono il suo ricordo così struggente, così lacerante. Ma ora so che le mie ore sono contate, come sono contate per tutti. E mi rammarico di non aver più visto vecchi amici che mi dicevo avrei cercato "un giorno". Mi rammarico di non aver scritto certe lettere che mi dicevo avrei scritto "uno di questi giorni". Sento il rimorso e la tristezza di non aver manifestato più spesso il mio affetto alle persone che amo.Anche a lei. E ogni giorno dico a me stesso che oggi è un giorno speciale. Un'occasione da non sciupare. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto è un'occasione speciale. Un dono, un regalo. Ecco perché il tempo che abbiamo di fronte oggi si chiama "il presente". Se hai letto questo piccolo apologo è perché me lo ha mandato una dolcissima amica. E io ho pensato a te e a tutte le persone a cui voglio bene. Se tu vuoi bene a qualcuno, mandagliene una copia. Se ti dice che lo farai "uno di questi giorni", pensa che quel giorno è molto lontano e potrebbe non arrivare mai.
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