LA
DIAGNOSI IPNOTICA E I RELATIVI CRITERI DIAGNOSTICI.
Eduardo Salbitano
La
diagnosi ipnotica non è una tradizionale diagnosi psichiatrica ma una
diagnosi che cerca di rilevare le "lenti" che le persone
portano, le posizioni che assumono, i loro valori intrinseci, compreso il
fatto di essere sempre delusi o di sentirsi eccessivamente responsabili. A
tale scopo, sono stati individuati alcuni criteri diagnostici che hanno la
caratteristica di basarsi sul senso comune e di essere immediatamente
utilizzabili nella comunicazione ipnotica e terapeutica. Essi si basano su
coppie di polarità, elementi che sono in opposizione tra loro e cheossono
essere considerati come se rappresentassero ognuno gli estremi di un
continuum lungo il quale si può posizionare il paziente. vanno quindi
considerati maggiormente i criteri riguardanti le modalità sensoriali,
attraverso cui il paziente rappresenterà se stesso e la realtà, i primi
tre criteri proposti riguardano lo stile percettivo.
INTERNO\ESTERNO.
La prima categoria percettiva riguarda il modo in cui la persona presta
attenzione. Ovvero quando il soggetto tende a rivolgere maggiormente la
propria attenzione a ciò che accade nell´ambiente o è maggiormente
focalizzata sul proprio stato interno. Dall´osservazione del paziente si
dovrebbe quindi stabilire su quale polo il soggetto è maggiormente
orientato. I soggetti orientati internamente parlano maggiormente di come
si sentono, dei propri sentimenti; chi invece è orientato all´esterno
parlerà maggiormente delle caratteristiche dell´ambiente.
FOCALIZZATO\DIFFUSO. Questa categoria riguarda il come la persona presta
attenzione. L´attenzione del soggetto si sposta continuamente da una cosa
all´altra o si concentra su una cosa alla volta. Nel primo caso avremmo
soggetti con attenzione diffusa, nel secondo soggetti con attenzione
focalizzata.
PREFERENZA SENSORIALE. Questa categoria, si riferisce al canale sensoriale
preferenziale attraverso cui il soggetto si mette in contatto con il mondo
e con se stesso. Il soggetto usa maggiormente gli occhi, le orecchie o il
corpo per ottenere informazioni? Cioè è un tipo visivo, uditivo o
cenestesico?. Ogni soggetto utilizza una combinazione dei tre canali
fondamentali ma generalmente uno di essi è quello dominante. Una persona
può comunque usarli tutti con la stessa intensità e avremo così
un tipo misto. Nasce spontanea la domanda di come essere sicuri di
individuare correttamente la modalità dominante nel soggetto. Gli studi
della PNL, (programmazione neuro linguistica) sostengono che alcuni degli
indicatori utili per individuare i canali sensoriali dominanti risultano
essere le parole, i verbi e i movimenti oculari. Le persone visive parlano
molto velocemente, e le loro parole tendono ad essere
"visive"mentre parlano e raccontano quello che vedono. Usano
spesso termini e verbi del tipo: vedere, guardare, definire, luce, colori,
prospettiva, sguardo, delineare, tracciare, dipingere, disegnare,
illuminare, immaginare. I visivi tendono a mantenere il contatto oculare
mentre parlano. Quando una persona è dominata dalla vista i suoi occhi
tendono a muoversi verso l´alto come se stesse guardando dentro. A volte
la persona può apparire non focalizzata in quanto sta formandosi delle
immagini mentali di ciò che viene detto. Questa persona spesso guarderà
dritto di fronte a sé e sta cambiando le parole in immagini mentali
mentre si parla. Sempre secondo gli studi assai accreditati della
PNL si è rilevato che il visivo tende a curare l´immagine di sé, ha un
notevole gusto estetico, è attento agli aspetti formali della
comunicazione, mantiene distanze fisiche e formali, è sintetico nell´esposizione,
tende a distrarsi velocemente, si esprime per immagini, parla per punti,
è influenzato dalla sfera visiva dell´esperienza, tende a vedere prima
di parlare, parla molto velocemente e spesso interrompe. Le persone
uditive sono differenti. Sono molto facili da individuare i loro occhi
stanno a livello e poi si muovono, in orizzontale, da destra a sinistra,
così come se stessero leggendo qualcosa mentre parlano. In realtà stanno
formandosi delle parole o delle frasi nelle loro menti e le riportano in
maniera lineare. Le persone uditive tendono ad utilizzare elementi sonori
per sottolineare i loro punti. Si possono sentire spesso dire cose come
"questo mi suona bene", o "mi piacerebbe sentire di più a
riguardo". Quando parlano spesso fanno precedere quello che devono
dire dalla parola "ascolta" e parleranno quando avranno l´attenzione
di tutti coloro che possono ascoltare. Gli uditivi tendono ad amare il
suono della loro voce, si esercitano a parlare bene e si esprimono con
molte parole, fanno risuonare chiavi e monete nelle loro tasche o
producono altri tipi di suoni che li tranquillizzano. Questi soggetti
usano spesso termini e verbi come: sentire, ascoltare, dire, armonia,
musica, parole, parlare, scrittura, lingua, traduzione, sintonizzarsi,
cantare, leggere. L´uditivo cura particolarmente gli aspetti linguistici
del discorso, ama fare molte domande, talvolta è molto prolisso, è
sensibile al tono della voce e al ritmo, vuol sentire opinioni prima di
decidere, odia essere interrotto quando parla, preferisce vedere prima di
parlare,vuole ritrovare le stesse parole usate da lui.
Le persone cinestesiche sono quelle il cui sistema sensoriale è dominato
dalle sensazione, tanto tattili quanto emozionali. Per quanto
riguarda i movimenti oculari tendono a guardare in basso e sulla destra.
Entrano in loro stessi per capire come si sentono riguardo ad un
determinato argomento. Le persone cinestesiche provano forti sensazioni
riguardo alle cose e le esprimono nei termini di quanto amino qualcosa o
nei termini di quanto non gli piaccia. Hanno un gran bisogno di
toccare le cose mentre cercano di sperimentarle. Le persone cinestesiche
spesso tendono a toccare il proprio interlocutore mentre parlano. Questi
soggetti usano verbi e parole del tipo: sensazione, emozione, toccare,
concreto, pratico, sentimento, percepire, provare, solido, sperimentare,
costruire, testare, abbracciare, approfondire, rilassato, teso. Il
cinestesico si basa molto sulla fiducia reciproca, è particolarmente
sensibile al feeling interpersonale, ama la vicinanza fisica e il
contatto, è attento ai risvolti pratici, ha bisogno di esempi concreti,
tende ad essere impulsivo, vuole toccare con mano prima di decidere, ha un
buon fiuto e segue l´istinto. Ci sono ora due categorie che riguardano lo
stile di pensiero.
LINEARE\ A MOSAICO. Il pensiero lineare comporta il pensare in modo
ordinato e sequenziale. Il soggetto con questo tipo di pensiero dirà che
ci sono 5 criteri diagnostici e li elencherà tutti in maniera ordinata.
Il pensiero a mosaico comporta invece il pensare diverse cose quasi
contemporaneamente passando da un argomento all´altro come se il pensiero
saltasse da una parte all´altra. Mentre la persona lineare pensa per
sequenze, quella a mosaico pensa in maniera divergente.
ENFATIZZATORE\MINIMIZZATORE. Un enfatizzatore vede un topo e lo considera
un elefante; il minimizzatore guarda l´elefante e lo considera un topo.
Qualsiasi stimolo può essere enfatizzato o minimizzato: visivo, uditivo,
cenestesico, emotivo ecc. Nell´ottica di utilizzare lo stesso linguaggio
del paziente, facendo ipnosi con un enfatizzatore, usando la propria
modalità, diremo che essa sarà un´esperienza fantastica,
esaltante; mentre con un minimizzatore diremo che da questa esperienza
potrà trarre qualcosa che è un po´ interessante. Nella diagnosi
ipnotica un importante autore americano contemporaneo J. Zeig colloca gli
individui su una specie di scala riguardo ogni variabile dicotomica, una
volta fatto ciò è possibile anche saggiarne la flessibilità: il
paziente può muoversi e spostarsi da una parte all´altra o è così
rigido da non poter cambiare. È fondamentale quindi la capacità di
essere flessibili in quanto se si vuol ricordare una cosa è necessario
andare verso l´interno; se si vuole essere più percettivi è verso l´esterno
che si deve procedere. Vediamo ancora altre categorie diagnostiche
maggiormente relazionali:
STRUTTURA FAMILIARE. Riguardo tale categoria è importante rilevare la
posizione del soggetto nella famiglia. In genere i primogeniti sono quelli
più responsabili, che si prendono maggiormente cura dei fratelli più
piccoli. Il figlio intermedio, tende ad essere meno conformista, ad avere
maggior senso artistico, è più amichevole. L´ultimogenito tende,
invece, ad assumere le caratteristiche di entrambi. Comunque è importante
conoscere l´intera struttura familiare del soggetto, dalla quale è
possibile ricavare informazioni utili di come il paziente sta al mondo. A
volte i pazienti possono aver assunto il posto di un genitore o possono
essersi sostituiti ad essi.
URBANO\RURALE. M. Erikson (il più accreditato ipnotista del nostro tempo)
chiedeva questa caratteristica a coloro che si rivolgevano a lui per la
terapia. L´essere nato e aver trascorso la propria infanzia in città o
in campagna aveva, per lui, conseguenze a livello di personalità. Una
persona vissuta in un contesto urbano ha un orientamento maggiore verso il
presente rispetto ad una persona vissuta in un contesto rurale che ha un
orientamento maggiore verso il futuro.
PRENDERE\DARE. La persona che prende assorbe energia, ha bisogno che si
presti attenzione e si partecipi a quanto dice. Uno che dà mette fuori
energia, si fa in quattro per l´altro. Facendo l´induzione con uno che
prende sarebbe opportuno suggerirgli che non dovrà far altro che stare ad
ascoltare quanto si dice e che tutto il lavoro verrà fatto dal
terapeuta. Nell´induzione con uno che dà, invece è necessario
sottolineare la necessità di essere aiutati ad aiutarlo, utilizzando il
suo atteggiamento di chi dà.
INTRAPUNITIVO\EXTRA-PUNITIVO. Questa categoria si riferisce a chi sono
dirette le critiche del soggetto . L´intrapunitivo rivolge le sue
critiche verso se stesso; l´extra-punitivo rivolge le critiche
soprattutto verso il mondo affermando che è tutta colpa degli altri.
COLLABORATIVO\INDIPENDENTE. I pazienti possono essere collaborativi o
possono non collaborare affatto ed essere quindi oppositivi e
indipendenti. Questa caratteristica del paziente è importante. Se si
prescrive un sintomo ad un paziente collaborativo, ci serviamo di questa
tecnica per aver un controllo sul sintomo. Se il paziente è indipendente
gli si prescrive un sintomo come un paradosso, in quanto ci si
aspetta che faccia il contrario.
ONE UP\ONE DOWN. Questa categoria è molto importante nella fase iniziale
della terapia. G. Bateson descrive le relazioni come complementari e
simmetriche. Nella relazione complementare una persona è in una posizione
one up e l´altra e one down. La prima definisce una relazione, la seconda
l´accetta. Una relazione è simmetrica quando si tratta di una relazione
tra eguali per esempio entrambi nella posizione one-up. La relazione
risulta essere poco flessibile e funzionale quando è lo stesso soggetto
ad assumere sempre la stessa posizione sia essa one down che one up. Per
esempio è dato dalle coppie che litigano in continuazione in cui entrambi
i partecipanti alla relazione assumono la stessa posizione one up dando
vita ad un´escaletion simmetrica che produce un conflitto a cui ci
possono essere solo poche soluzioni: uno può esplodere e l´altro se ne và,
oppure ci può essere un regolatore che interviene a far abbassare la
tensione come il cambiare discorso o minacciare il divorzio. Nel fare
terapia si può partire da una posizione one up o da una posizione one
down. Bisogna ricordare che il controllo della relazione si stabilisce a
livello non verbale e che solo il 10% della relazione è mediato dalle
parole. Ed ancora, altre categorie importanti sono
GLI AMI. Con questo termine ci si riferisce ai valori del paziente, ai
suoi punti di vista, i suoi modelli ridondanti, oppure agli interessi che
ha. Un valore del soggetto può essere quello di stare sempre al centro
dell´attenzione; o può avere l´interesse per l´avventura e così via.
OPERAZIONI DI SICUREZZA. Si tratta di una particolare categoria che si
riferisce alle modalità e ai gesti che il paziente mette in atto per
sentirsi al sicuro; come incrociare le braccia, aggiustarsi la cravatta o
gli occhiali ecc.. Si tratta comunque di un gesto ridondante.
ANALOGIE. Per esempio a cosa il paziente o ciò che dice somiglia? Se
fosse un animale, che animale direste che è? in sostanza si può
osservare come le categorie riguardanti i processi attentivi, percettivi e
gli stili di pensiero siano maggiormente rivolte alle modalità attraverso
cui l´individuo processa le informazioni; le restanti categorie si
rivolgono maggiormente a quelle caratteristiche dell´individuo che si
riferiscono agli aspetti dell´Identità e del Sé.
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