PRESENTE,
PASSATO E FUTURO Cesare De Silvestri
For
each age is a dream that is dying Or
one that is coming to birth A.W.E.
O'Shaughnessy, "Ode" Presente Quella che stiamo vivendo è un’epoca che i giovani possono chiamare il loro presente. Per quanto invece mi riguarda, la faccenda è un po’ diversa. Ho avuto la sorte di vivere a lungo e in periodi di grandi cambiamenti. Quello è stato il mio presente, che ora è divenuto il mio passato. Quindi l’epoca in cui mi trovo oggi è per me il futuro di quel tempo. Vengo da lontano. Da quel passato che è come un altro paese. Un altro mondo, dove le cose erano diverse, significavano cose diverse, si facevano in modo diverso. Gli anni che sono passati rappresentano le progressive distanze da quel mondo che è stato il mio presente e che man mano è cambiato, è divenuto una serie di presenti diversi - diretti vero un futuro che mi si disvela adesso e che ho la ventura di vivere ancora per il tempo che mi resta. Coloro che invece vivono l’epoca attuale come loro presente continueranno a vivere, e poi, se vivranno abbastanza a lungo, approderanno in un futuro che sarà diverso da oggi. Un altro mondo, dove le cose saranno diverse, significheranno cose diverse e si faranno in modo diverso. Passato
In realtà, il futuro è già cominciato. Ma procederà verso forme nuove, nuovissime. Che faranno sembrare passate, sorpassate, obsolete e arcaiche quelle attuali. Io ho cominciato a scrivere con carta, penna e calamaio. Poi è arrivata la biro e la macchina da scrivere. Poi il PC. Poi arriverà ben altro. Io correvo alla finestra per veder passare un automobile. Per parlare con un amico, dovevo incontrarlo o scrivergli una lettera. Poi è arrivato il telefono. Poi il FAX. Poi l’e-mail. Poi i cellulari con la loro pervasiva incredbile versatilità. Ho studiato medicina prima degli antibiotici, della patologia molecolare, della TAC e della risonanza magnetica. Prima dei trapianti d’organo.. Prima della fecondazione in provetta e delle cellule staminali. Prima delle modificazioni genetiche e della pecora Dolly.Ma questo mio futuro d’oggi in cui sono capitato non durerà così. Come il presente odierno è radicalmente diverso dal mio passato, così il futuro a venire sarà radicalmente diverso dall’attuale presente. Tutto sarà radicalmente diverso. L’organizzazione della vita. La politica, l’economia e il diritto. Il tramonto dei vecchi stati nazionali. L'insorgenza di quelli nuovi. Gli equilibri e i confronti internazionali. La pace e la guerra. E questa nuova guerra del terrorismo e dell'anti-terrorismo.Io vengo da un’epoca in cui c’erano battaglie dove i soldati morivano a migliaia, a centinaia di migliaia. Oggi non ci sono battaglie, e i soldati muoiono molto di rado. Muore qualche terrorista suicida ogni tanto, e finiscono invece massacrati i civili - vecchi, donne e bambini. E intanto vengono già minacciate altre forme di conflitto, guerriglia e terrorismo di massa più insidiose, come quelle elettroniche, e più micidiali, come quelle chimiche, biologiche, e nucleari.Ma i cambiamenti saranno anche più diffusi ed intimi. Alcuni apparentemente piccoli, quasi inavvertibili o trascurabili, ma in breve tempo capaci di assumere dimensioni pervasive nella vita quotidiana dei singoli, delle comunità, dell'intero mondo. La robotica e l'automazione sono già nelle nostre case e nell'organizzazione dell'intera società. Nella progettazione e gestione urbanistica, nelle comunicazioni, nei trasporti, nel commercio, nella programmazione e nelle catene di montaggio industriale. Negli eserciti, nelle forze di polizia e nei servizi segreti.Ma i sempre più minuscoli e numerosi transistor, circuiti elettronici integrati e i microprocessori entreranno a far parte di quasi ogni attività umana. Si occuperanno delle nostre piccole e grandi necessità, ci orienteranno, interagiranno con noi, ci parleranno. E noi parleremo con loro senza più bisogno di schiacciare tasti e pulsanti di cellulari, telecomandi e tastiere.Analogamente i progressi del'ingegneria genetica porteranno a nuovi strumenti d'intervento, non solo in medicina ma in molti altri importanti settori che avranno a che fare con la qualità della vita. Mentre il sogno o l'incubo della clonazione umana verrà gettato nella pattumiera della scienza come un folle e sterile cascame. La progressiva riduzione delle tradizionali risorse d'energia fossile come il carbone e il petrolio, e la crescente diffidenza verso i rischi delle centrali atomiche, porteranno, come già sta avvenendo, allo sfruttamento di altre fonti naturali come il sole, i venti e i mari. Se riusciremo però ad imbrigliare e gestire le enormi potenzialità energetiche e le quasi fulminee capacità riproduttive e di mutazione dei batteri, avremo a disposizione formidabili fonti di energia praticamente inesauribili che cambieranno la vita dei singoli, dei popoli e dell'intero pianeta. Cambierà
anche il passato Tutto
sarà diverso. Cambierà tutto. Cambierà anche la storia. La
manipolazione dell'evanescente sostanza dei ricordi ha sempre avuto luogo
in tutte le epoche. Nella mia lunga vita ho visto cambiare più di una
volta la storia di fatti, date, nomi, personaggi e circostanze, giudizi e
valutazioni. Gli esempi anche abbastanza recenti non mancano. Chi, a parte
i diretti interessati ormai in estinzione, ricorda la distruzione di
Coventry e quella di Dresda? Chi ricorda la grande battaglia aereo-navale
del Golfo di Leyte che segnò l'inizio della fine dell'impero giapponese?
Una volta Stalingrado si chiamava Tsaritsyn, ma oggi si chiama Volgograd;
quindi la famosa battaglia non ha più riferimenti spaziali precisi. Il
suo ricordo sbiadisce sin quasi a scomparire, e fra poco non sarà
mai successa. Lo stesso vale per l'assedio dei 900 giorni a Leningrado,
altra città che ora ha cambiato nome e quindi non si trova più sulle
carte geografiche. Persino Postilla
Naturalmente non sono un futurologo e riesco a vedere poco più in là della punta del naso. Queste riflessioni le ho ricavate dalla lettura più o meno attenta e puntuale di quanto scrivono scienziati, studiosi, politici, saggisti ed autori che si occupano della materia. Ma si tratta di mie riflessioni del tutto personali ed opinabili, limitate e parziali. Forse saranno almeno in parte confermate dai fatti, oppure verranno smentite dall'irrompere di nuove scoperte ed invenzioni, e di nuove interpretazioni, valutazioni ed applicazioni pratiche dei nuovi dati di fatto.I vecchi hanno talvolta la presunzione di assimilare la propria imminente fine con quella del mondo che hanno conosciuto. Io non vedrò il compiersi del futuro stato delle cose, ma la mia modesta opinione è che però valga la pena di riflettere sul passato e sul futuro per non commettere il volgare errore di arroccarsi sull'immediato presente, illudendosi che esso rappresenti l'apice dell'evoluzione umana, di quella planetaria o dell'intero universo. Oppure, all'estremo opposto, il loro definitivo epilogo e la fine della storia.Non sappiamo se questo sia il migliore dei mondi possibili, né se potrebbe distruggersi da un momento all'altro, oppure morire in una lenta penosa agonia. L'ipotesi panglossiana sembra estremamente improbabile; mentre per le altre due ci sono molte ragionevoli ed irragionevoli premesse. In ogni caso, possiamo soltanto contare su i nostri limitati mezzi intellettuali, culturali, e sulla nostra esperienza di vita. E da questa prospettiva registrare il trascorrere e il mutare del tempo, delle cose e di noi stessi - panta rei - anche nel breve spazio di un'esistenza umana.Esistenza che, se raffrontata all'eternità del tempo, ha una lunghezza che uno stoico imperatore romano paragonava allo spessore di un capello.
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