DIARIO DI UN DEPRESSO (16/1/2007) Ieri
sono stato dalla Dr.ssa M******. Come al solito si è trattato di un
incontro abbastanza utile, anche se nel dettaglio non ricordo niente di
quello che ci siamo detti. Ecco, a proposito, questa è una cosa che va
sottolineata: non ricordo mai i contenuti delle sedute di psicoterapia e
di psichiatria. Eppure non si può dire che io non stia attento. Certo,
si, a volte non riesco a seguire o ‘stacco la spina’ perché ritengo
l’argomento inutile e futile, ma in linea generale posso dire di essere
abbastanza presente. Comunque credo di poter spiegare questo comportamento
con la mancanza di fiducia che ho nell’altro.
Costantemente giudico il mio terapeuta e per questo spesso non lo seguo.
E’ un bel peccato di immodestia questo mio, me ne rendo conto. Ad ogni
modo, ieri è uscito fuori, per l’ennesima volta, che secondo lei la
mia scelta è stata sbagliata e che io sarei guarito in ufficio e non
stando lontano dall’ufficio. Per il resto la giornata si è conclusa
bene mentre oggi è ancora una
volta una giornata mortale. Sono rimasto a letto fino alle cinque e
poi mi sono messo a scrivere al pc. Quanto tempo sto sprecando. Ora,
peraltro, tra i medicinali ne ho uno che dovrebbe farmi finire il tremolio
alle gambe. Domani vado da Paola M******, così approfitto per andare alla
comunità di sant’egidio. Anche Valeva ieri mi ha fatto un discorsetto
niente male: mi ha praticamente detto che
io sono capace di eseguire gli ordini altrui e di comportarmi da soldatino
con l’esterno ma che quando questi ordini me li do da me non riesco a
seguirli. Non so se sia vero onestamente. Molti suggerimenti altrui li
lascio spesso cadere, specie quelli di Valeria stessa. Oggi sarei dovuto
andare a correre ed invece niente. Significa che ci andrò domani. A due
settimane dall’inizio del diario potrei avanzare una sintesi, un
bilancio ma il fatto che io non l’abbia mai riletto non mi aiuta a
farlo. Non ho intenzione di rileggerlo, almeno per adesso. Pigrizia? Il
mondo gira intorno a me, la centrifuga fa i suoi giri ed io ne rimango
fuori, con un po’ di nostalgia. Tornerò in ufficio prima della data
fissata, questo è poco ma sicuro. MI immagino quel giorno: sarà pieno di
traumi e di paure ma stavolta, come dice Valeria, non avrò scusanti e non
potrò fare altro che tacere e
sgobbare, tacere e sgobbare. La settimana bianca si avvicina e anche
qui lo stress non manca. Non manca perché non sono sicuro di riuscire a
montare le catene da neve, non sono nemmeno sicuro di essere sicuro alla
guida dopo l’incidente che abbiamo avuto e soprattutto dopo questo
strano periodo in cui guido, a detta di Valeria, malissimo a causa della
distrazione.
| |||
CISP
www.psic.tv
www.cisp.info
www.attacchidipanico.it
www.psicoterapie.org
www.tossicodipendenze.net Copyright © CISP |