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LA PORNODIPENDENZA ONLINE, UN FENOMENO DI CUI SOLO DI RECENTE SI INIZIA A PARLARE IN ITALIA

Anche grazie alla nascita di una mailinglist, 

un gruppo di discussione virtuale per condividere un problema altrimenti indicibile

di Barbara Rossi

 

L'approccio alla pornografia nasce, per uomini e donne, dal naturale desiderio di conoscenza dell’area che potremmo definire, per la sua complessità, sessuale – affettiva- relazionale.Questo desiderio di scoperta e conoscenza è un passaggio che fa parte integrante dello sviluppo dei ragazzi e delle ragazze e si esprime in varie forme di ricerca, tra cui anche (e non solo) la pornografia.Se da un lato la pornografia può aiutare lo sviluppo della sessualità degli adolescenti, stimolando la curiosità di esplorare e di farsi una propria idea di questo mondo sessuale, dall’altro lato rischia però di dare, specie nelle forme più esasperate, idee distorte della sessualità. Con la diffusione di internet, il mondo della pornografia ha visto una rapida diffusione, a bassi costi, facilmente accessibile, lontana da sguardi indiscreti, con una “ricchezza di repertorio” difficilmente immaginabile solo con la fantasia, proponendo forme varie di curiosità sessuale, volte appunto ad abbindolare il consumatore mordi e fuggi della rete, sempre alla ricerca di nuovi stimoli.

Il professor Alvin Cooper del Marital Services and Sexuality Centre di San José, in California, sostiene che otto su dieci visitatori abituali di siti a contenuto sessuale sono a rischio di sviluppare un disturbo da dipendenza sessuale di cui non soffrivano prima di navigare online. Il professor Cooper parla di "compulsivi del cybersex", facendo riferimento a categorie diagnostiche di comprensione del fenomeno e procedure di disintossicazione, analoghe a quelle utilizzate per alcolizzati, eroinomani, fumatori, ecc. In altri termini la pornodipendenza online sarebbe una forma di Internet Addiction Disorder, una forma di “Dipendenza” tra le altre, come appunto la tossicodipendenza.

Il termine Internet Addiction Disorder  e’ stato introdotto nel 1995 dal dottor Ivan Goldberg, ma non si è ancora giunti ad una definizione univoca del fenomeno e delle sue forme.

Esistono inoltre diversi livelli di gravità, a seconda del grado di interferenza e compromissione nella qualità della vita.La “pornodipendenza” è da considerare un bisogno irrefrenabile di sfogliare immagini virtuali, uno zapping tra i siti pornografici che porta ad un costo economico (tra telefonate e problemi di rendimento lavorativo), di tempo (ore e ore bruciate senza accorgersene davanti al computer, anche 8-12 ore!), di relazioni che via via diventano sempre più virtuali e meno reali, fino quasi a crearsi un mondo proprio, sotterraneo, “dal maledetto fascino”.In questo mondo accade solo ciò che si desidera, non ci sono fallimenti di performance, “le donne sono sempre calde e pronte, vogliose di dare piacere". Una sorta di “sabato del villaggio”, nei termini Leopardiani, dove è centrale  l’attesa, il desiderio, il sogno.Un tentativo “magico” di creare un mondo di emozioni gradevoli e controllabili, eliminando la parte dolorosa, del rischio che ogni relazione comporta quando ci si mette in gioco pienamente e non “a pezzi”. Se all’inizio porta eccitazione, piacere, ebbrezza, poi pian piano se ne scoprono tutti i limiti e la difficoltà di separarsene. Ciò che è caratteristico di un dipendente sessuale è l'uso che questi fa del sesso o dell’immagine pornografica come via di fuga dalla solitudine, dal vuoto, dal senso di colpa, dalla paura, dall’intimità, dall'insicurezza riguardo la propria mascolinità o femminilità, dai vissuti di fallimento, dalle angosce legate al rapporto con l’altro, dalla rabbia verso un sé che non è all’altezza delle proprie aspettative.

Così si fugge dalla solitudine ma ci si ritrova ancor più soli, in questo mondo virtuale, fatto di specchi dove non puoi aggrapparti a niente, dove vedi riflessa solo la tua immagine reale, dove rincorri l’attimo sfuggente, dove ti senti travolgere in un gorgo, dove ci si sente sempre più impotenti e incapaci. E infelici.

Benché il fenomeno sia di difficile quantificazione, visto che raramente chi ne soffre lo rivela chiedendo un aiuto a risolverlo, si ipotizza in base a recenti ricerche che oltre il 6% dei maschi italiani tra i 20 e i 45 anni manifesta i sintomi di una chiara dipendenza sessuale. Un fenomeno quindi tutt’altro che marginale. L’apertura di una mailinglist di discussione, nata con obiettivi di auto-mutuo-aiuto, incoraggiata dal CISP, promossa sul portale di Libero, discussa in televisione alla trasmissione di Maurizio Costanzo, a Le iene, Rai 3, ha permesso a chi soffriva di questo problema di urlare il dramma in cui si sentiva ingabbiato e incompreso.

"La realtà per un pornodipendente è quella cosa che ti fa stare male quando spegni il tuo computer e abbandoni il cyberspazio" John Warsen
An addict is someone who is ``unable'' to stop doing something he or she ``wants'' to stop. How are we to understand this condition? If  someone ``wants'' to stop, why don't they just stop?
Mark ( in un gruppo di auto aiuto su Yahoo.com)

“…perché continuo a violentarmi con queste immagini?”

“..come vorrei smettere….Dio mio aiutami!...Sono ricaduto ancora!...”

“..la gente che non ha questo problema non capisce…”

“..come si esce dal tunnel?...”  

La psicoterapia, i gruppi di auto aiuto, la terapia di gruppo, sono le forme di cura che ad oggi hanno aiutato le persone ad uscire dal “tunnel”.

 

Per approfondimenti:

-GRUPPI DI AUTO-MUTUO-AIUTO PER DIPENDENTI DALLA PORNOGRAFIA ON-LINE E/O DA CHAT EROTICA

-gruppo noallapornodipendenza

 

  P S I C   T V  La Web Tv per la Psicologia e La Psicoterapia   

 


CISP

www.psic.tv  www.cisp.info  www.attacchidipanico.it  www.psicoterapie.org  www.tossicodipendenze.net
 www.disturbisessuali.it  www.ossessioniecompulsioni.it  www.terapiadicoppia.it  www.prevenzione-psicologica.it www.psicosi.net  www.fobia.it  www.depressioni.it  www.ansie.it  www.infanziaeadolescenza.info  www.terapiedigruppo.info  www.psicoterapie.info  www.lavorodigruppo.eu www.disturbialimentari.com

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