TRA NUOVE E VECCHIE DROGHE, COMUNQUE SEMPRE DROGHE di Barbara Rossi
Spesso si sentono discussioni sulle sostanze stupefacenti, su quali sono nocive e quali tollerabili, quali leggere e quali pesanti, quali permettere e quali vietare, quali modi accettare e quali no, ecc.Una vecchia obiezione ad esempio riguarda il rapporto tra sostanze stupefacenti e alcool: perché vietare le droghe e non l’alcool, visto che entrambe fan male?Già…sono domande che non hanno risposte matematiche, e che ogni Stato regolamenta con maggiore o minore flessibilità. Di certo, informazioni di carattere generale sui danni che le sostanze stupefacenti provocano, sono a disposizione di tutti, ma non basta per limitare la diffusione delle droghe. E’ un po’ come il fumo, dove tutti sanno che fa male, si legge pure sul pacchetto, ma basta un bel copri-pacchetto per non leggere più quelle scritte minatorie e proseguire a gustarsi un po’ di tabacco.In altre parole, basta far finta di niente, non pensarci, distrarsi, trasgredire, permettersi un attimo di svago, e di fatto le sostanze aiutano proprio ad attivare questo meccanismo.Parlando con ragazzi consumatori di sostanze, ad esempio è abbastanza evidente come loro stessi non considerino “preoccupanti” sostanze come i cannabinoidi, la cocaina, le pastiglie… se assunte ogni tanto (fosse anche 1 volta alla settimana o una volta al giorno da 10 anni!).Per preoccupante intendono non finire in strada come i ragazzi tossicodipendenti eroinomani che si vedevano un tempo per le strade, e da questo punto di vista spesso hanno ragione, perché è proprio cambiato l’uso che giovani e meno giovani ne fanno, ma non certo i danni che le sostanze inducono.Ad esempio, i cannabinoidi, ovvero la marijuana e l’hashish, hanno effetti diversi a seconda dell’atteggiamento del fumatore: chi si rilassa, chi diventa loquace, chi disorientato, chi sballa e diventa uno “zombie”. Vengono considerate innocue dai più ed utilizzate nelle serate tra amici, per facilitare la socializzazione, ridurre l’ansia e aumentare le sensazioni di piacere. Ultimamente si legge anche che possa essere utilizzata come ausilio nella terapia contro il dolore in caso di malattie tumorali.Che abbia conseguenze più o meno nocive, viene letta come leggenda popolare.Eppure, gli stessi fumatori di “canne”, quando riescono a sospendere l’uso per fare questo “esperimento”, si accorgono di alcuni di questi effetti che non pensavano di avere.Ad esempio, dopo un momento iniziale di disorientamento, sparisce una notevole tensione che non sapevano di avere, si sentono più rilassati, si accorgono di avere i riflessi più pronti, sparisce la cefalea, riescono a concentrarsi meglio sulle cose che fanno, hanno meno problemi di sudorazione. L’uso porta a una diminuzione della memoria, ad una alterazione della coordinazione motoria, irritazione delle vie aeree, disorientamento, disturbi della percezione.Eppure lasciarsi andare al rito, preparare il “cannone” per tutti, farlo girare tra gli amici, resta un modo per molti di concludere la serata, di cercare di uscire dalla monotonia della vita quotidiana, dagli schemi che lo stile di vita di oggi ci induce a seguire.Idem la cocaina. Quanti insospettabili la usano? Molti, forse la maggior parte dei consumatori di cocaina sono insospettabili, finchè riescono a controllare l’uso e a non farsene travolgere. Ma anche la cocaina ha pesanti conseguenze, tra cui l’insonnia, i tics, brusche variazioni d’umore, disturbi della memoria, sollecitando paure persecutorie….ecc.Insomma, non siamo certo qui a giudicare nessuno, ma la conseguenza dell’uso di sostanze è di vivere male, spesso senza pensare che si può vivere meglio. Se si usano droghe, di certo una motivazione psicologica c’è e questa non si risolve punendo, vietando, colpevolizzando o incarcerando chi usa.
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