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La prima struttura pubblica residenziale in Italia  per  i Disturbi del Comportamento Alimentare

Laura Dalla Ragione

 

L’anima ha bisogno di un luogo (Plotino)

 

La frase di Plotino per disegnare la filosofia della prima struttura pubblica italiana dedicata al trattamento dei Disturbi del Comportamento alimentare in età pediatrica ed evolutiva , della USL 2 di Perugia .L’idea è quella di costruire uno spazio di cura ,alternativo all’ospedale ,spazio neutro e impersonale ,che sia connotato ,differenziato e dove ragazze molto giovani ,a volte bambine possano vivere una esperienza di terapia intensiva accompagnata da una esperienza di vita accogliente e ricca. Accoglie ragazze/i da tutta Italia  ,anche sotto i 14 anni.. La struttura si trova all’interno di un antico palazzo  di Todi circondato da un parco di alberi secolari ,Palazzo Francisci ,dove una equipe di  personale specializzato (,psicologi,pediatri, nutrizionisti, psichiatri,fisioterapisti infermieri ,dietiste ,)  svolge un programma  integrato che affronta in maniera intensiva la patologia.Sono disponibili 10 posti letto in camere singole.e ampi spazi di convivenza.Tale struttura può rappresentare o il proseguimento terapeutico in ambiente protetto di una degenza ospedaliera acuta. o una alternativa al ricovero stesso che ,soprattutto per ragazze molto giovani , a volte bambine ,può determinare gravi effetti secondari. La durata della degenza varia dai 3 ai 5 mesi ed è tale da consentire un recupero ponderale e la costruzione di una consapevolezza della patologia che possa essere accettata dalla paziente.. La struttura è deputata al trattamento di pazienti con DCA dove sia insufficiente o inefficace il trattamento ambulatoriale  e viene utilizzata per programmi residenziali e programmi semiresidenziali .

Che cosa è necessario per un corretto trattamento dei Disturbi del Comportamento  Alimentare.

Gli orientamenti internazionali e nazionali degli esperti in materia considerano ormai indispensabile un approccio interdisciplinare integrato per il trattamento dei Disturbi del comportamento alimentare , che si è dimostrato più efficace nella cura e nella riabilitazione di tale disturbo.La Commissione di Studio del Ministero della Sanità  per l’Assistenza ai pazienti affetti da Anoressia e Bulimia Nervosa, ha pubblicato nel 1998 alcune indicazioni specifiche in merito al trattamento di queste condizioni. Tali indicazioni sono state poi riprese dalle Linee Guida  della Regione dell’Umbria licenziate nel Dicembre 2000.Secondo tali  indicazioni la terapia dei DCA deve essere concepita in termini interdisciplinari ed integrati. Sono necessarie strutture di cura, in cui collaborino sistematicamente figure professionali diverse: internisti, nutrizionisti, psichiatri, psicologi clinici, dietisti, privilegiando, senza mai escludere l’altro, il versante somatico o psichico a seconda delle fasi della malattia. La stessa Commissione ipotizza  un modello organizzativo- tecnico secondo una rete dipartimentale di assistenza che viene articolata nei seguenti livelli di trattamento :

·        Unità ambulatoriali.

·        Unità semiresidenziali e di Day Hospital a carattere riabilitativo  per una degenza media di due mesi .

·        Servizi di degenza residenziale riabilitativa .per una degenza media di tre mesi.

·        Unità di ricovero ospedaliero attrezzata per il trattamento della fase acuta della patologia.

Tale rete, completa delle sue parti ,consente di fornire alle pazienti un percorso assistenziale coordinato e complessivo ,valutando attentamente l’utilizzazione dei vari gradi di assistenza durante le diverse fasi della terapia .Di fronte ad un problema così complesso la Regione dell’Umbria è la prima in Italia ad avere costruito un  percorso assistenziale  completo per i Disturbi del comportamento alimentare . Presso l’Ospedale di Todi  un servizio di Day Hospital  e di degenza ospedaliera accoglie ragazze dall’intera  regione ,e sempre al centro di Todi ,  è sorta la prima struttura residenziale pubblica italiana per i DCA  della USL 2. Il programma ambulatoriale, parte centrale del trattamento  , è svolto a Perugia in un ambulatorio integrato specifico per i DCA  sorto dalla collaborazione tra l’U.O. Dietetica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia  e USL2.

La residenza Palazzo Francisci

L’accesso alla struttura viene stabilito dall’equipe su proposta del medico curante o di servizi territoriali, da tutto il territorio italiano ed è anche l’unica  residenza che accoglie pazienti sotto i 14 anni, avvalendosi appunto di personale pediatrico deputato.La struttura è completamente aperta ed è ’ necessaria l’adesione delle pazienti al programma con incontri preliminari  di motivazione e con la costruzione di un contratto terapeutico ben stabilito.La struttura può accogliere 10 pazienti in regime di residenza e 5 in regime di semiresidenza .Il programma  riabilitativo della Residenza  ha caratteristiche di alta specializzazione ed intensità assistenziale: l’organizzazione della giornata è estremamente strutturata sia nella attenta gestione dei pasti che in attività volte a fare riacquisire alle pazienti una gestione della alimentazione corretta .Il programma prevede diverse fasi assistenziali sia dal punto di vista psicologico che nutrizionale. All’interno della struttura non vengono utilizzati psicofarmaci.,sono utilizzate tecniche di medicina non convenzionale (agopuntura,tecniche di rilassamento con protocolli verificati da due medici specializzati in questo settore. Il monitoraggio internistico ( esami ematochimici e strumentali) è garantito dal reparto di Pediatria dell’Ospedale di Todi ,a pochi passi dalla Residenza ,dove le ragazze vengono valutate due volte alla settimana.

Organizzazione delle attività

5 Pasti assistiti giornalieri .( alla presenza della dietista e del nutrizionista )

Colloqui psicologici –psichiatrici.

Colloqui nutrizionali.

Gruppi terapeutici e di discussione.

Incontri con i familiari.

Attività di rilassamento e meditazione

Attività motorie ( Yoga ,ginnastica posturale)

Massaggi Shatsu

Attività personalizzate ( arte,inglese,fotografia )

Il personale della Residenza

Per un trattamento così complesso è stato necessario costituire una equipe composta da molte figure professionali ( sono 23 persone con l’aggiunta di personale di servizio e  amministrativo),che lavorano all’interno di un progetto terapeutico condiviso,verificato da una riunione d’equipe settimanale e da briefings quotidiani..I protocolli di intervento sono sottoposti a continua verifica e monitoraggio .Tutto il personale ha fatto un percorso di aggiornamento specifico con supervisioni continue.Il personale comprende:

  • 8 operatrici    qualifica educatrici , garantiscono copertura di un operatore a turno sulle 24 ore .

  • 1 psichiatra psicoterapeuta  USL,

  •  1 nutrizionista Azienda Ospedale  di Perugia,

  •  I igienista agopunturista  USL 2 

  • Endocrinologa  USL2

  • 2 psicoloio USL 2,

  • I infermiera psichiatrica  USL2,.

  • 1 pediatra Reparto di Pediatria ospedale di Todi  USL 2,

  • 2 Fisioterapiste  USL 2 Distretto di Todi ,.

  • 2 dietiste USL 2

  • 1 dietista Azienda Ospedaliera

  • 1 caposala Reparto di Pediatria Ospedale di Todi USL 2  , ,

  • Un  fisioterapista massaggiatore Shatsu  .

  • Personale delle pulizie .

  • Personale della cucina

  • Personale amministrativo.

 

Una rete dentro la città

Oltre alle attività più strettamente collegate alla riabilitazione psiconutrizionale sono state costruite percorsi di attività per consentire alle ragazze di vivere una esperienza di vita ricca e non troppo lontana dalla loro vita di tutti i giorni.Da questo punto di vista  la  comunità anglosassone di Todi ,ricca di artisti e figure di rilievo intellettuale  ha proposto una serie di collaborazioni :una ex dirigente FAO fa conversazione di inglese con le ragazze e  artisti di  fama fanno corsi di arte e pittura .L’ufficio di cittadinanza del Comune di Todi ha messo a disposizione un ampia scelta di attività e laboratori da svolgersi nelle botteghe artigiane della città..Il tessuto urbano  e sociale di grande qualità presente a Todi ha   consentito la costruzione di una rete di integrazione e di arricchimento reciproco. 

Prevenzione e ricerca

Questa rete integrata di Servizi svolge inoltre accanto all’attività clinica  una attività di ricerca e valutazione epidemiologica.All’ingresso e durante il trattamento vengono somministrati tests specifici per monitorare i risultati attraverso una metodologia condivisa. Sono in corso  due   ricerche in collaborazione con l’Università di Urbino( Disturbo dell’identità e DCA) e di Cagliari( rapporto tra parologoia alimentare maschile e femminile).Tutti i protocolli di intervento ,compresi quelli della medicina non convenzionale,sono sottoposti a verifica secondi criteri della Evidence Based Medicine.Tra le altre è stata effettuata  una recente ricerca condotta su un campione di 170 pazienti affette da bulimia mette in relazione la patologia con la presenza nella storia di una parte rilevante delle pazienti( circa il 30%) di una esperienza di abuso sessuale precoce ,confermando l’associazione tra questi due aspetti.Questa ricerca è stata presentata a Perugia nel corso di un Convegno Internazionale proprio su questo tema “ Abuso sessuale precoce e Disordini  del Comportamento Alimentare “,alla presenza di esperti internazionali e di numerosi operatori da tutta Italia.

Epidemiologia e domanda di cura dei DCA.

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) in particolare Anoressia ,Bulimia  e BED (Disturbo da abbuffate compulsive ) rappresentano attualmente  in Italia un problema di notevole gravità,con un incremento costante nella fascia compresa tra la prima adolescenza e l'età prepuberale . I dati   nazionali di prevalenza dei DCA ci indicano un aumento di questa patologia tra la popolazione femminile   che ha  assunto le caratteristiche  di una vera e propria epidemia sociale .C’è assoluta concordanza nella comunità scientifica internazionale sull’età di insorgenza dei DCA  che si colloca tra i 10 e i 25 anni. In questo intervallo di età la popolazione femminile secondo i dati della Commissione Ministeriale presenta una incidenza  di Disturbo alimentare in questa fascia di età intorno al 10%.. Un numero altissimo quindi di persone , perlopiù giovanissime, che si trovano con i loro familiari ad affrontare una patologia grave, insidiosa e che necessita di un trattamento complesso e combinato.Il dato inoltre necessita per essere compreso di alcune considerazioni: 

·      molti studi hanno evidenziato che la percentuale di pazienti che richiede un trattamento per DCA è molto bassa (40% dei soggetti con AN e 10% di quelle affette da BN in uno studio olandese[3], 56% e 29% rispettivamente in uno studio italiano[4] );

·      ancora non è  quantificabile con precisione la percentuale di individui nella popolazione sana affetta da BED (Binge Eating Disorders);

·      i tassi di prevalenza e di incidenza di queste patologie sono quindi, con molta probabilità, ampiamente sottostimati. 

La patologia in questi ultimi anni non  è solo aumentata ma si è anche profondamente modificata .In primo luogo la percentuale è composta prevalentemente da bulimia ( 70%)  ,mentre l’anoressia restrittiva riguarda una percentuale del 30 % delle pazienti Aggiungiamo  inoltre che  attualmente questa classificazione viene considerata sorpassata ,proprio perché negli ultimi anni l’osservazione clinica ci mostra che le pazienti trasmigrano da un sintomo all’altro e possono nel corso del disturbo attraversare tutte e tre le varie patologie. Nell'ultimo decennio inoltre si è abbassata l’età di esordio della patologia stessa e sempre più frequentemente, sono stati segnalati casi clinici di anoressia e altri DCA in bambine dagli otto anni in poi , comunque prima dei cambiamenti somatici e psichici indotti dalla pubertà e dalla comparsa del menarca.Sono inoltre aumentati i casi  del disturbo nel mondo maschile , che era sino a pochi anni fa solo eccezionalmente coinvolto in questa patologia.La patologia maschile si manifesta con le stesse caratteristiche di quella femminile,l’intensa preoccupazione per le forme corporee diventa nei ragazzi l’ossessione per la palestra , la tendenza ad un ritiro sociale per non mostrare il proprio corpo ,sentito sempre inadeguato, preoccupazione che segnala in  realtà la paura di affrontare il mondo esterno con un senso di inadeguatezza profondo. 

 

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